giovedì 5 maggio 2016

Dalla brace alla padella


Un Renzi in debito di consensi si è lasciato sfuggire l'ennesima promessa da marinaio - ed in caso di esito contrario sarò felice di ricredermi - che riguarda l'eliminazione una delle tante tasse illegittime che ci vengono imposte: quella di possesso per tutti i veicoli targati anche se non circolanti.
Il vecchio bollo ovvero Tassa di Circolazione, trovava almeno la scusa legittima di esistere per coprire almeno in parte le spese statali di manutenzione delle strade e della viabilità in genere, un presupposto almeno in parte condivisibile se si considera che veniva richiesto, appunto, solo per i veicoli effettivamente in circolazione o che occupassero comunque suolo pubblico: se si teneva una spider o una moto in garage per pura passione, utilizzandola solo nella
stagione più favorevole, si poteva evitare di pagare il bollo fino alla successiva reintroduzione nella circolazione.
Si può affermare che l'introduzione della Tassa di Possesso fu responsabile, almeno fino a che non ci si abituò a computarne l'onere come inevitabile e scontato, del crollo delle immatricolazioni e delle vendite dell'usato e si può ipotizzare che l'eliminazione di qualsiasi tassa di possesso su oggetti per i quali è già stata abbondantemente pagata l'IVA al momento dell'acquisto, possa imprimere un nuovo impulso ai mercati sia del nuovo che dell'usato e quindi anche dei ricambi auto e delle autoriparazioni e, perché no, delle autorimesse, rallentando il fenomeno assolutamente anti-ecologico delle rottamazioni (chi sostiene il contrario non ha argomenti validi per dimostrarlo) a volte assurdamente necessarie anche ai danni di veicoli meccanicamente perfetti solo allo scopo di risparmiare tasse.
L'eliminazione delle tasse auto comporterebbe anche un risparmio per lo Stato in termini di burocrazia, costi ed apparati di di esazione e di controllo.

Ma siccome nessuno fa niente per niente - e Renzi meno di altri - il rovescio della medaglia sarebbe un aumento delle già iper-esorbitanti ACCISE sui prodotti petroliferi. Però tra i due mali meglio quest'ultimo in quanto eticamente più corretto: sarebbe d'incentivo per ridurre i consumi, per passare il più rapidamente possibile a sistemi d'autotrazione indipendenti dal petrolio e almeno graverebbe solo sull'uso effettivo del veicolo e non sul suo possesso.

Per godere appieno di questi effetti positivi, sarebbe però necessario anche obbligare le Compagnie assicurative a non speculare sul numero di veicoli che uno ha in casa e sull'utilizzo che se ne fa: una volta ad esempio era la cosa più normale trasferire una polizza da un veicolo ad un altro senza perdere gli sconti acquisiti mentre ora non è più possibile: solo lo scorso anno sono stato costretto a (s)vendere l'auto in perfette condizioni ereditata da mia madre solo perché, avendone sfruttato al classe di merito, non era più assicurabile alle stesse tariffe scontate ed assicurarla mi sarebbe venuto a costare più del suo valore, in vero più affettivo che venale. Ma le Compagnie non hanno sentimenti.

Ribadisco con l'occasione, un importante concetto a me caro che consiste nell'osservare che se sono proprietario di 5 veicoli, non posso certo guidarli tutti assieme quindi non solo non è giusto che io continui a pagare tasse per ogni singolo veicolo ma soprattutto non è giusto che paghi 5 assicurazioni quando sono sempre io a guidare, ovviamente, un veicolo alla volta!

Un passo che prima o poi andrebbe compiuto sarebbe quello di assicurare per la Responsabilità Civile derivante dalla circolazione il guidatore e non il veicolo!
In tal modo sarebbe sempre e solo il guidatore effettivo di un veicolo ad accollarsi le conseguenze di un incidente e non l'eventualmente incolpevole proprietario.

I veicoli potrebbero pagare una sorta di tassa di circolazione ridotta quantitativamente assimilabile al premio di Rischio Statico per i rimorchi (poche decine di euro) obbligatoria solo in caso di permanenza su suolo pubblico e magari proporzionata alla superficie occupata ovvero all'ingombro orizzontale del veicolo.

In tal modo, si sgancerebbe anche il costo delle assicurazioni dalle caratteristiche dei veicoli - una cosa che ha poco senso logico - tranne, come appena detto, che per una piccola aggravante in base alle superficie di suolo pubblico che occupano.