giovedì 12 aprile 2018

Griglia argentina

 
"Il parere della maggioranza non può essere che l'espressione dell'incompetenza"
[René Guenon]

Per "griglia argentina" non mi riferisco all'ottimo angus allevato nella grande nazione sudamericana ma a ciò che si è verificato in loco in occasione dell'ultimo Gran Premio motociclistico, soprattutto a causa della gestione approssimativa ed improvvisata della corsa da parte della Direzione Gara.
Quello che è successo e molti dei commenti relativi all'accaduto hanno una rilevanza che va oltre lo sport, essendo emblematico per lo studio del comportamento umano.
Mi riferisco prima di tutto all'isteria emulativa di massa che ha colpito la quasi totalità dei piloti in griglia quando qualcuno di loro ha deciso di abbandonare arbitrariamente lo schieramento di partenza per tentare la carta della moto assettata per l'asciutto.
Un solo pilota non si è fatto influenzare dalla scelta di massa ed è stato quel Jack Miller su Ducati che ha conquistato la pole con una determinazione che rimarrà negli annali delle corse.
A quel punto, la Direzione Gara, in barba a dei precisi regolamenti, ha ritenuto di dover assecondare l'illecito operato dalla maggioranza ma si è scontrata contro un ostacolo imprevisto: la caparbietà di Miller e della sua squadra di permanere in griglia in attesa del via.
Le corse sono disciplinate da dei regolamenti ben precisi, non basta che la quasi totalità dei piloti decida di fregarsene per eluderli come se non ci fossero.
La società stessa è regolata da leggi: non è sufficiente che una maggioranza relativa ad un determinato contesto cominci ad eluderle perché si faccia in modo che le leggi vengano incontro a chi le trascende: sarebbe come giustificare i pestaggi vigliacchi operati dagli Utili Idioti di quelle cloache e scuole di violenza che sono i Centri Sociali, solo perché loro sono 30 ed i pestati sono solo 2.
Nello sport come nella società, molto spesso accade che ad  avere ragione sono le minoranze e nel torto marcio si trovano ad operare le maggioranze. E sappiamo bene in che modo acefalo riescano a comportarsi le maggioranze quando, in situazioni nuove ed inattese, le masse nel loro insieme si allineano spontaneamente alle decisioni degli elementi mentalmente meno evoluti.

La discutibile scelta di far partire tutti gli altri piloti dal fondo dello schieramento invece che dai box è stata completata dal comportamento del pupillo della Dorna Marc Marquez a cui è stato concesso di rientrare nello schieramento dopo aver riacceso il motore a spinta.  Il regolamento parla chiaro: in tali casi, la moto viene riportata ai box ed il pilota riparte dai box appena può dopo la partenza della gara. Ma, evidentemente, Marquez è ritenuto più uguale degli altri e prima di infliggergli una penalizzazione ci hanno pensato a lungo. Questo comportamento fa pensare sulla diversa valutazione delle azioni compiute da persone di diversa rilevanza sociale. Non è un caso che in Italia abbiamo pluriomicidi con l'aggravante della motivazione politica che tengono interviste e lezioni in cattedra ed assassini - loro malgrado - per legittima difesa che marciscono in galera.
Non parliamo poi del comportamento in gara dello stesso pilota che si è fatto largo a forza di sportellate (perdonate il gergo automobilistico) arrivando a buttare fuori pista Valentino Rossi. Qualsiasi pilota meno in vista di lui sarebbe stato quanto meno squalificato per una gara, visto, tra l'altro che solo nelle prima due gare di quest'anno ha già totalizzato 10 "sportellate" inflitte agli avversari!! A questo punto, è lecito chiedersi se sia capace di guidare in modo rispettoso del prossimo oppure lo faccia apposta, come sostiene Rossi.
Tuttavia - anche per il malcontento dimostrato dal pubblico argentino - la Direzione ha ritenuto opportuno penalizzare lo spagnolo con 30" che, nel computo, gli sono costati la 18a posizione e quindi uno zero quanto a punti e questo è anche giusto ma che dire di un Rossi giunto 19° quando prima di essere buttato fuori era quinto, la posizione in cui è giunto - ma non classificato - Marquez ?!?
Nessuno gli ridarà il punteggio perso e la prossima gara, lo spagnolo ammalato di super-ego-ismo si sentirà autorizzato a correre alla sua maniera, calpestando non solo i regolamenti ma anche i suoi avversari.