mercoledì 11 novembre 2009

Alla faccia del riscaldamento globale

Con la maggiore attenzione che pongo agli eventi climatici, da quando ho acquisito consapevolezza su alcune cause ed effetti che prima mi erano ignoti, ho notato che negli ultimi 5 anni, almeno per quanto riguarda il microcosmo esistente sotto (e sopra) casa mia, l'inverno si presenta in maniera sempre più anticipata, repentina ed aggressiva.

Alla faccia del riscaldamento globale quindi, se 5 anni fa la perduta mitezza del clima autunnale tipico di questi lidi mi consentiva di fare le mie nuotate quotidiane fino a Dicembre inoltrato, negli anni successivi le condizioni virate decisamente al freddo mi hanno imposto di smettere sempre prima nell'arco del mese di Novembre fino alla decisa accelerazione di quest'anno che ha smorzato le mie velleità balneari già nei primi giorni di Ottobre! In pratica con un mese abbondante di anticipo rispetto allo scorso anno.

Se è vero che nel breve termine gli equilibri climatici locali tendono a ristabilirsi rapidamente dopo la sospensione delle tristi operazioni di irrorazione aerea, è anche vero che il tempo climatico - si spera il più possibile naturale - che si va a ristabilire tende molto più all'inverno che all'autunno.
Ed è questo che sta succedendo negli ultimi anni.


In questi ultimi due mesi ho potuto notare una consistente ma forse APPARENTE riduzione delle irrorazioni nella ristretta ottica della mia fetta di Cilento mentre spostandomi ripetutamente nel Lazio ed in Toscana mi sono reso conto che altrove la situazione non è migliorata affatto e che le scie chimiche da quelle parti sono una realtà quasi quotidiana.
Per indovinare il perché di questa discrepanza - fortunosa per i cilentani - bisognerebbe capire qual'è il motivo di questa differenza di "trattamento" tra una regione e l'altra: è comunque noto come sul territorio nazionale ci siano regioni oggetto di attacchi aerei di consistenza drammatica e colossale come per la Sardegna mentre nella non troppo lontana Sicilia le scie chimiche si vedono soprattutto... dalle testimonianze reperibili in rete.
Bisognerebbe anche capire e distinguere tra un tipo di operazione e l'altra, in quanto è certo che non tutte sono mirate ad una modificazione climatica, ma allo stato di cose è possibile solo fare delle ipotesi in base alle informazioni che abbiamo ed alle sostanze di ricaduta via via individuate.
Può darsi ad esempio che il Cilento faccia parte di una più vasta zona in cui si conducono solo delle serie di esperimenti che ciclicamente hanno termine oppure che i risultati programmati per le operazioni siano già stati conseguiti ed questo è il vero motivo di questa tregua!
Oppure non c'è alcuna sospensione delle attività ma semplicemente le irrorazioni continuano lontane dalla costa in alto mare da dove poi i venti dominanti di terzo quadrante possono facilmente veicolare verso l'entroterra le... cause e distribuirne gli effetti senza bisogno di allarmare neanche quei pochi che come noi riescono ad avvedersi delle scie chimiche nel cielo.

Pur essendo cosciente della realtà fisica nella quale in una condizione di riscaldamento globale dell'atmosfera c'è in essa più energia e quindi più violente possono essere le manifestazioni atmosferiche, il discorso del presunto riscaldamento non mi torna lo stesso per il semplice motivo che si, temporali e piogge sono più violente e frequenti ma le temperature medie alla fine sono inferiori di quelle di prima.
Non so, forse quanto sopra è una mia impressione ma di sicuro c'è che nelle giornate di copertura dovuta alle scie, la temperatura dell'aria sale di parecchi gradi - anche una decina o più - rispetto alla norma consolidata mentre immediatamente dopo una sospensione delle operazioni il termometro precipita a valori troppo bassi per la stagione; e ciò succede maggiormente se la giornata è soleggiata, quindi non è neanche valida l'ipotesi che le temperature medie siano un po' più basse solo perché il cielo è spesso coperto da spesse nubi imbrifere.
La realtà è invece che un riscaldamento globale è in atto per cause naturali e l'impatto antropico su di esso (almeno quello derivante dalle emissioni di CO2 e dagli scarichi industriali e veicolari) è praticamente trascurabile
.

Perciò anche se un giorno in cui ammettendo ufficialmente l'esistenza di un piano di copertura aerea dovessero cercare di sdoganarci le scie chimiche come una difesa contro il riscaldamento globale, abbiamo tutti gli elementi per concludere che non è così.

Chissà dopo tale ammissione - che prima o poi dovrà avvenire senz'altro a giudicare dalle notizie ufficiali lanciate qua e là attraverso i media - quale sarà il tono che adotteranno i numerosi e più noti disinformatori di regime: ci vorrà loro una bella faccia tosta per cambiare versione ed inventarsi qualcosa del genere "...sapevamo, ma per il BENE comune non potevamo ancora dirvi che..."....

Approfondimenti:
- Riscaldamento Globale
- Scie Chimiche
- Il bluff del riscaldamento globale in poche parole


Interessante discussione a margine di un articolo pubblicato sul sito di controradio.org:
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http://quintoelemento.controradio.org/index.php?blog=7&title=si_scrive_geoingegneria_si_legge&more=1&c=1&tb=1&pb=1