venerdì 25 maggio 2012

A volte, il linguaggio del corpo...


Per manifestare i propri desideri o per cominicare le proprie intenzioni, gli animali non hanno bisogno di ricorrere ad elaborati codici linguistici come facciamo noi, probabilmente perché le cose che hanno da dire sono talmente elementari ed intuibili che a loro bastano poche decine di atteggiamenti del corpo e del muso sottolineati al massimo da qualche segnale sonoro. Sicuramente è stato così anche per noi, almeno fino a quando non abbiamo codificato un linguaggio elaborato e convenzionalmene accettato allo scopo di comunicare le nostre visioni astratte di homo technologicus, ormai troppo complesse per essere rappresentate da pochi simboli elementari.
Però, quello che a volte sfugge alla nostra pretenziosa razionalità è che la capacità di utilizzare ed interpretare il semplice linguaggio del corpo non l'abbiamo mai persa con l'evoluzione ma solo... sovrastata da un mare di chiacchiere spesso inutili.
Così, ci tradiamo con facilità se cerchiamo di mentire davanti ad una persona che ha ripreso la saggezza atavica del linguaggio corporale e siamo a nostra volta informati e condizionati più di quanto non crediamo dai messaggi facilmente intellegibili che ci provengono da altri... volti e corpi.
Ora, in una società come la nostra in cui imperano menzogna ed ipocrisia, vogliamo convincere noi stessi e gli altri che sia necessario e moralmente indispensabile imporci delle regole di comportamento sociale improntate al rispetto ed al quieto vivere, solo che per far questo ne demandiamo agli altri l'onere. E dopo aver scelto, secondo i nostri gusti ed il nostro credo, un paccheto di pensiero (o ideologia) tra quelli che ci vengono imposti... pardon proposti, col tempo ci convinciamo sempre più che quella sia l'unica etica razionalmente possibile. Dimenticando che etica&morale hanno sovente molto di culturale e ben poco di logico e naturale.
Non farò un'apologia dell'anarchia che, contrariamente a quello che si vuole far credere. è un sistema basato sulle regole, sulla parità assoluta e sul rispetto reciproco ma voglio solo porre in evidenza alcuni limiti dei pacchetti di pensiero preconfezionati rappresentati dalla ideologie e dalle religioni, che all'atto pratico sono la stessa cosa.
Prima di tutto, qualsiasi ideologia o religione presenta sempre dei limiti applicativi in base ai diversi contesti climatici, culturali, etnici, economici e sociali in cui si tenta di adottarla. Poi dovrà sempre superare critiche e obiezioni generate dalla diversa visione del mondo di ogni individuo singolo o identificantesi in gruppi che formano la collettività. Inoltre, anche se all'inizio sembra rispondere razionalmente a qualsiasi esigenza possa presentarsi, succederà prima o poi che qualsiasi idea, per quanto elaborata, dovrà confrontarsi con un evento eccezionale che si pone - diciamo così - in una terra di nessuno posta esattamente a metà tra i due concetti accettati e riconosciuti di bene e di male.
Non dimentichiamo poi che nell'analisi e purtroppo nel giudizio di ogni accadimento, tutti noi ci basiamo sui dati a nostra disposizione che riteniamo esatti e certamente non su quelli che ignoriamo.
Così facciamo noi, così fanno tutti dalle dispute politiche del Bar Sport alle Aule dei Tribunali.
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Recentissimo fatto di cronaca nera che ha rilanciato la notorietà del Comune di Castellabate, questa volta in senso negativo, l'omicidio di un cittadino di Santa Maria da parte del padre di una minorenne che aveva tentato di violentare, è stato detto.
I particolari della cronaca sono noti alla gente del posto ma a beneficio di chi non lo sia, riporto a margine dell'articolo il link di uno dei servizi giornalistici che mi sembrano fatti meglio.
La tragedia riguarda gli attori ed i loro parenti e non è mia intenzione entrarvi in merito ma gli aspetti su cui vorrei soffermarmi sono di valenza sociologica e riguardano principalmente le reazioni dei cittadini ed alcuni aspetti dei personaggi coinvolti trascurati dalla cronaca.
Leggendo tutte le cronache che ho rapidamente reperito, tutti i commenti inseriti ed ascoltando delle voci di popolo in paese, ho messo insieme alcune notizie che aggiungono poco o nulla ad una sorta di istruttoria ma completano il quadro del contesto in cui si è compiuto il delitto, anzi i delitti.
In rigoroso ordine di età:
- del morto ammazzato, credo che fino ad ora nessuno in paese si sognasse di immaginare che fosse un molestatore di minorenni ma i fatti sembrano aggiungere questa nota al profilo del personaggio, pur non particolarmente simpatico a nessuno.
- del padre della ragazza, mi risulta unanime in paese il giudizio che lo reputa una brava persona, salvo le prime razioni isteriche alla stringata notizia dell'omicidio da parte di un marocchino di merda ai danni di un povero italiano... da notare che i tunisini residenti nel posto devono subire costantemente la loro classificazione come "marocchini" nonostante non risulti essere residente nel Comune di Castellabate nessun cittadino marocchino.
Il tunisino ha portato a termine la vendetta davanti alla Stazione dei Carabinieri e poi ha loro detto: "Ho fatto il mio dovere, adesso fate il vostro!". Un uomo di altri tempi, come non ce ne sono più nel Cilento, forse anche a causa dell'epurazione piemontese dell'ottocento.
- della figlia, il personaggio forse più ambiguo dei tre che mi risulta fosse una ragazza fin troppo sbarazzina negli atteggiamenti, e qui mi riallaccio alla premessa che ho fatto.
Ovviamente, in base ad un'indignazione che non lascia spazio a obiezioni, c'è chi non vuole neanche prendere in considerazione che ella possa aver avuto un ruolo attivo o responsabile nella faccenda ma la realtà dei fatti può essere riassunta nell'esclamazione di un autista di bus che tempo addietro, commentando sarcasticamente il comportamento troppo disinvolto della sua passeggera, ha avuto da esclamare "Questa mi fa passare un guaio" alludendo al possibile effetto delle sue provocazioni.
La realtà dei fatti, è anche che un morto ammazzato ed il padre in galera POTREBBERO essere ascrivibili o scatenati ANCHE da comportamenti, o perché no, da testimonianze irresponsabili da parte della ragazzina.
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A partire dalla deriva femminista che ha subito il mondo occidentale, il significato del linguaggio del corpo femminile è stato represso e ritualizzato sotto una valanga di merda ideologica (mi sembra l'accezione più adatta)  che ne ha fatto perdere il significato socialmente accettato ma non certo quello percepito inconsciamente!
Così, abbiamo assistito ad una ritualizzazione dei codici di seduzione femminile non più finalizzati al loro scopo originario ma alla sola affermazione della personalità della femmina.
Ai maschi, di conseguenza, è stato imposto socialmente e culturalmente di ignorare tali messaggi reprimendo le loro reazioni naturali e positive dal punto di vista evolutivo.
Il risultato è che le donne di oggi si propongono come nel secolo scorso non avrebbero avuto il coraggio di proporsi neanche le prostitute di strada e questo ci sembra normale, e ci sembra anche normale che un uomo sia considerato "equilibrato" e socialmente accettabile quando rimane praticamente indifferente a tali ostentazioni di sessualità.
Mah, io avevo un concetto diverso della normalità eppure sono tutt'altro che un moralista bigotto, specifico: tutt'altro. Si tratta solo di trovare una collocazione razionale al limite del buon senso, il principio ispiratore, guarda un po', di ogni società anarchica.
Il problema è anche che le donne giocano oltre i limiti del buon senso con questi messaggi "a vuoto" mentre gli uomini tendono ad interpretarli esattamente come un milione di anni fa: qualcuno deve stabilire al più presto se sia lecito o no interpretare tali messaggi com'era normale per l'Uomo delle caverne - e allora eventuali richieste di accoppiamenti vadano presentate ai maschi in regolare carta intestata con almeno due foto e curriculum (grazie) - o si debba tornare di comune accordo a dare il giusto peso ad un linguaggio dimenticato per convenzione sociale.

approfondimenti sul fatto di cronaca: uno degli articoli reperiti in rete:

aggiornamento del 27:
Come al solito fuori dalla vita del paese, ingnoravo una realtà riguardante il morto ammazzato: pare che, contrariamente a quello che ho ipotizzato nell'articolo, egli avesse effettivamente una certa inclinazione verso le giovani ragazze. (E chi non ce l'ha? Magari qualcuno ne ha di più ma ogni società civile impone il rispetto di determinati limiti.)
Tanto è dovuto alla cronaca.

ipotesi popolare del 28:
Altre voci suggeriscono la possibiltà che la ragazza si sia inventata la violenza (che in effetti lascia qualche dubbio per quanto riguarda la dinamica) per giustificare la sua perdita di virtù, diciamo così, al di fuori di un matrimonio eventualmente concordato dalle famiglie.
Ma qui siamo nel campo delle pure speculazioni che tra l'altro non andrebbero ad aggiungere né a togliere nulla al risultato finale del doppio dramma di un morto ammazzato e della detenzione del suo assassino.
E' una probabilità questa, più drammatica di qualsiasi altra e riguarda retaggi culturali ed imperativi morali che non fanno (più) parte della nostra cultura.

altre notizie del 29:
Sarebbe stato meglio che non mi fossi occupato di questa vicenda sempre più ingarbugliata nella sua genesi: altri elementi emergono e riguardano presunti precedenti legami mercenari tra il morto ammazzato e la moglie del suo assassino, quarto personaggio a rientrare di pieno diritto nella storia. Ci sarebbe stata una lite prima dell'accoltellamento nel corso della quale la vittima avrebbe esplicitato anche questa verità. A questo punto mi sento in dovere di non pronunciarmi oltre.