sabato 23 luglio 2016

La bestia nera - Kawasaki 750 H2

Ritenuta da molti la moto meno sicura (o più pericolosa, fate voi) di tutti i tempi per la strapotenza del suo motore, la Kawasaki 750 Mach IV era in realtà dotata di un motore che erogava "solo" 71cv a 6800giri/' mentre, per fare un paragone, la Moto Guzzi 850 Le Mans che uscì qualche anno dopo, ne erogava 70 a 7000 e nessuno per quest'altra moto ha mai parlato di strapotenza nonostante fosse nettamente più veloce della giapponese, anzi...
Il problema della Kawa derivava dalla filosofia costruttiva che prevedeva un baricentro alto ed arretrato che favoriva l'impennata in maniera patologica, caratteristica apprezzata dai più esibizionisti ma non dai veri motociclisti che ne puntualizzavano anzi l'inadeguatezza.


Fatto sta che questa moto era preceduta dalla sua fama sinistra ed all'epoca bastava sentire da lontano il caratteristico brontolio al minimo del suo motore, che poteva poi preludere ad un urlo inconfondibile ed esaltante in accelerazione, per sentirsi accapponare la pelle.
Con le solite "cure" europee (ammortizzatori posteriori di qualità, ammortizzatore di sterzo, scarichi ad espansione, manubrio basso e pedane arretrate) la sua dinamica stradale migliorava di molto anche se per risolvere il problema alla radice, era necessario montare un forcellone posteriore più lungo o, ove possibile, montare il motore su di un telaio adeguato alle prestazioni. Questo fu confermato anche dai risultati sportivi che questa moto ottenne nelle gare per derivate di serie.

Questa moto per certi versi assurda e raffazzonata ma indubbiamente affascinante fu sviluppata dalla Kawasaki in tutta fretta ed immessa sul mercato nel 1971 a causa del ritardo accumulato col progetto Z900, allo scopo di offrire in tempi rapidi un prodotto alternativo alla Honda CB 750 Four che all'epoca dominava incontrastata, sotto l'aspetto del prestigio e dell'appeal, il mercato delle maxi.
Per realizzarla senza grossi investimenti, la Casa di Akashi si limitò a sviluppare una maggiorazione sulla base della nota Mach III da 500cc uscita un paio di anni prima, proprio in contemporanea alla CB. In base alla successione del modelli, la Kawasaki adottò altre due denominazioni alternative per questi modelli: H1 per la 500 ed H2 per la derivata 750.