Chi ha avuto modo di vivere attraverso più generazioni o d'indagare il recente passato, si è accorto senz'altro che in molti campi artistici o comunque caratterizzati da una ricerca creativa, si è verificato una progressiva rarefazione di proposte originali, innovative ma allo stesso tempo "belle", per quanto relativo possa essere questo aggettivo.
La spiegazione è tutta in un celebre aforisma del grande architetto Otto Wagner:
"Niente che non sia funzionale potrà mai essere bello"

E siccome gli archetipi non sono né buoni né cattivi ma solo descrittivi, essi si rifanno ad una coscienza che sa perfettamente cosa è "bene" e cosa è "male" per la nostra specie.
Un essere "mostruoso" molto probabilmente avrà diversi problemi fisici e difficilmente potrà condurre una vita normale. Probabilmente anche la durata della sua triste vita sarà inferiore alla media.

Un palazzo che strutturalmente non sta su non è bello. Si potrà giocare all'infinito con le decorazioni ma, come sosteneva un altro grande architetto, Pier Luigi Nervi, sono le stesse leggi della meccanica a generare bellezza in una struttura.
Una moda che genera capi d'abbigliamento scomodi e che offendono la fisiologia umana è brutta senza appello.
Il mercato, ed infine i gusti della gente, dovranno prima o poi prendere atto che non è possibile inventare tante altre forme piacevoli nel design senza sconfinare nella non funzionalità di un oggetto.
Ma al di là del design, anche l'arte pura non è esente da questo stato: esplorati tutti i linguaggi "belli" in quanto riproduttivi della realtà e tutti quelli "belli" in quanto generatori di emozioni, sarà, anzi lo è già stato, inevitabile andare ad inventarsi qualcosa di "brutto".
Nella musica, il passaggio che ha sancito questo fenomeno è avvenuto con l'invenzione del rap, il genere più monocorde che esiste, avendo i musicisti del passato e del presente ormai esplorato tutti i generi creativi tra quelli piacevoli. Da allora in poi, è stato aggiunto solo qualche ultimo mattone al Palazzo della Bellezza, tutto il resto è noia, per dirla con le parole di un grande. Io, che non sono un grande, direi piuttosto fastidio.