lunedì 22 agosto 2016

La Ducati e le variabili indipendenti


Sarebbe stato bello replicare a stretto giro di post il mio entusiasmo per la Ducati sul podio ma questa volta la variabile gomme è stata ancor più determinante che per la designazione di primo e secondo come la volta scorsa: la debacle - per dirla opportunamente alla francese - dovuta alla defaillance delle Michelin rain, ha determinato questa volta addirittura un ritiro, quello di Dovizioso, ed un successo di secondo piano ottenuto solo grazie al disprezzo del pericolo da parte di Iannone.
Da una parte è assurdo che il costruttore francese fornisca gomme rain solo in due mescole estremamente soffici ed estremamente dure ma nella realtà pratica si è visto che le prime sono correttamente concepite per un utilizzo limitato ad una sola frazione di gara in vista di un'asciugatura della pista e
quindi cambio moto mentre le seconde allo svolgimento di un'intera gara "bagnata". Sapendo questo, la responsabilità di scelte sbagliate andrebbe ascritta ai "meteorologi" dei team.

Guida di conserva...
Tuttavia, Marquez è salito sul podio utilizzando lo stesso tipo di gomme morbide, semplicemente guidando in maniera più conservativa.
E' stato bello vedere tre Ducati a scambiarsi le prime posizioni ma un approccio di gara più cosciente avrebbe dovuto spingere i tre piloti ad arginare la loro aggressività nella prima parte di gara.
Si tratta comunque di considerazioni a posteriori, non credo sia possibile individuare responsabilità precise - neanche in positivo - per come è andata la gara, tenendo conto della mole di variabili imprevedibili tra le quali devono districarsi team e piloti. Le gare "mezze bagnate" sono così.
Però sarebbe utile ai fini dello spettacolo e dello sport in generale, imporre ai costruttori di gomme dei prodotti in grado di finire con certezza le gare e quando ciò non succede, ai piloti venga riconosciuto un bonus di punteggio perché non ha senso veder vanificate le prestazioni di moto, team e piloti per una variabile tanto aleatoria quanto lo può essere la tenuta all'usura di una gomma.
Se per garantirla dovesse essere necessario rinunciare ad un po' di grip, chi se ne frega! Come sostengono a ragione sia Agostini che Lucchinelli (mostrandosi d'accordo tra loro una volta tanto) se una gomme tiene o scivola per uno, tiene o scivola esattamente allo stesso modo per tutti quanti e fino a che le competizioni motociclistiche saranno basate sull'ordine d'arrivo e non sui record sul giro, sarà meglio che si possa correre con gomme sicuramente in grado di terminare una gara.