giovedì 5 gennaio 2017

Realtà e percezione: la meningite in Italia



Si considera un Paese in stato di allerta meningite quando si superano due casi ogni centomila abitanti. In Italia si verificano attualmente poco più di tre casi su centomila, che collocano il nostro Paese tra quelli europei a minore incidenza per quanto riguarda questa malattia, ciò nonostante la forte immigrazione incontrollata proveniente proprio dalle zone endemiche per questa patologia (Africa e Medioriente equatoriali).
Basterebbe quindi bloccare o ridurre fortemente questa immigrazione per ridurre in maniera proporzionale i rischi dovuti ad una malattia che in Italia si manifestava ormai sporadicamente tanto da risultare pressoché dimenticata dopo la preoccupazione che destò - forse a ragione - negli anni '60.
Alcuni dei casi registrati (solo alcuni?) in questa epidemia mediatica si sono verificati in pazienti vaccinati - come ammesso in alcuni servizi a riguardo -
quindi lascio al lettore tirare eventuali conclusioni ricordando che nel 1918, l'influenza "spagnola" a cui furono attribuiti milioni di morti risultava letale solo per i vaccinati... .

La realtà contingente non è quella che risulta dai media di regime anzi la realtà vera è inconoscibile: possiamo solo farcene una mappa il più possibile vicino alla verità ma non di certo affidandoci (solo) alla propaganda mediatica.
L'Italia (77° posto al mondo quanto a libertà d'informazione) è un Paese in cui molti aerei, ascensori, ponti e treni si mettono d'accordo per categoria d'appartenenza per rompersi tutti in un determinato periodo in modo da riempire la cronaca di casi simili perché sono quelli che "vendono" in un determinato momento.
Si insiste per anni con approfondimenti e teorie alternative sulla sparizione di un bambino (specialmente se femmina, in quanto nelle foto fa più tenerezza) ma non si vuole prendere atto mediaticamente che a sparire nel nulla ce ne sono migliaia ogni anno e di entrambi i sessi.
Si postula come scontata l'elezione di un presidente americano nonostante le proiezioni lo diano perdente perché si è talmente sicuri dell'efficacia dei brogli elettorali negli USA da dover poi arrampicarsi sui vetri per spiegare con grande competenza politica i motivi che hanno portato l'elettorato a votare in maniera "imprevedibile".
Gli omicidi perpetrati da maschi ai danni di femmine assurgono al rango di emergenza solo nel momento in cui se ne comincia a parlare, peraltro ad oltre dieci anni di distanza da quando tali crimini hanno cominciato a diminuire (nel 2005) e ormai raramente ad opera di cittadini italiani ma più di appartenenti a "culture" per le quali la donna è sottoposta all'uomo che può quindi disporre a piacimento della sua vita.
Al contrario, siccome inutili o dannosi alla propaganda di regime, non si parla della più reale emergenza, dal punto di vista numerico, creata dai casi in cui i ruoli di vittima e carnefice risultano sessualmente invertiti oppure perpetrati nell'ambito del medesimo sesso, in costante aumento dovuto anche alla legittimazione delle unioni.

Senza bisogno di prodursi in un'analisi più completa, i casi appena accennati sono sufficienti per suggerire una maggiore attenzione alla verifica dei dati che utilizziamo tutti i giorni per costruirci un'immagine della realtà: non è pensabile avvalersi (solo) di quelli propinati dai media di regime che ci descrivono le guerre o il terrorismo dipingendo i buoni come cattivi e viceversa. Quindi attenzione: spegnete la TV mainstream, utilizzate i quotidiani della stessa estrazione solo per la loro funzione elettiva (pulire i parabrezza delle auto) e cominciate ad informarvi.
Un buon 2017 ricco di salute fisica e mentale.