martedì 16 maggio 2017

Estorsione garantita per tutti gli utenti motorizzati




Prologo - Alla memoria corta degli italiani, fa sempre bene ricordare che dopo il Colpo di Stato del 1992, per asservire al meglio enormi interessi extra nazionali, il malgoverno avviò una massiccia deindustrializzazione forzata del Paese a cominciare dalle fiorenti imprese pubbliche che furono smembrate e svendute ai peggiori offerenti, preferibilmente esteri o comunque conniventi con la sinistra al potere (come nel caso di De Benedetti).
Prima dell'intervento del malgoverno, l'Istituto - statale - per la Ricostruzione Industriale (IRI) era avviato a diventare il primo gruppo industriale del mondo e ciò era chiaramente intollerabile per Germania, Regno Unito ed USA.
Questi ultimi misero su una classica quanto sfacciata operazione CIA di ribaltamento governativo, avvalendosi di Utili Idioti del calibro del Pubblico
Ministero-showman Antonio Di Pietro ed il suo pool di asserviti ai poteri extra nazionali (come non ricordare il plateale svolazzo di toga più volte riproposto dai media di regime, simbolico del suo addio alla Magistratura?).
Qualcosa del genere si era già vista durante gli Anni di Piombo con gli U.I. delle Brigate Rosse ma i tempi erano nel frattempo cambiati, l'opinione pubblica era diventata più manipolabile dai media e non c'era più bisogno di uccidere chi ostacolava i progetti dello Zio Tom: bastava ricattarlo con minacce alla famiglia (ad es.: ad i due figli di Craxi), esporlo al pubblico ludibrio e condannarlo con accuse credibili ed altrettanto inconsistenti - non esistendo alcun rapporto logico tra la credibilità di un evento e la sua veridicità. Anche se questo concetto è al di fuori della portata della capacità analitica delle masse.

Se qualcuno obietta che "i socialisti rubavano", deve tener presente che i comunisti rubavano ancor di più - come infatti continuano a rubare oggi i loro eredi (in)culturali - eppure furono appena sfiorati dalla tragicomica farsa di Mani Pulite. Evidentemente non era mirata ad eliminare realmente la consuetudine millenaria e funzionale della corruzione in Roma, solo a spostarla al di fuori della capitale.
Tra l'altro, è una cosa eticamente ed economicamente ben diversa pretendere un pizzo sugli utili dopo averti messo in condizioni di guadagnare e creare posti di lavoro, rispetto al lucrare sul tuo fallimento, come fanno oggi! Aridatece Craxi!

Questa tecnica formalmente incruenta, funzionò talmente bene che fu ripresa per eliminare dalla scena politica Andreotti - per accusare il quale fu fatto rientrare appositamente in Italia l'agente CIA Tommaso Buscetta, rinforzando così lo stretto legame che esiste tra USA e mafia italo-americana fin dai tempi dello sbarco in Sicilia reso logisticamente possibile proprio dalla rete mafiosa che riorganizzò il boss Lucky Luciano. Ricordiamo che durante il ventennio fascista, Roma inviò un Prefetto con l'incarico di estirpare la mafia risorgimentale dalla Sicilia, cosa che riuscì a fare senza problemi perché è chiaro che nessuna organizzazione criminale è in grado di contrastare uno Stato, a meno che non ne costituisca parte organica ed integrante come oggi.
Più tardi la stessa tecnica sarà usata per ridimensionare e riallineare Berlusconi contro il quale fu aizzata una magistratura tanto oggettiva quanto in passato poteva esserlo quella aderente alla vergognosa organizzazione eversiva denominata "Soccorso Rosso". E Berlusconi con tutte le sue industrie è il perfetto prototipo dell'uomo ricattabile che ha qualcosa da perdere!
Altre figure minori, come Fini, Marrazzo e tanti altri, sono stati resi innocui con metodi simili.

Lo smantellatore dell'IRI
Tornando alla deindustrializzazione forzata del Paese, a capo dell'IRI fu collocato il criminale politico-finanziario Romano Prodi con lo scopo di smantellarla e svenderla al peggio, come già accennato, ad amici e conniventi. Da quel momento, non ha avuto più fine la svendita di beni produttivi dello Stato che ovviamente, anche e soprattutto perché privato della stessa Banca d'Italia e della Sovranità Monetaria, ha cominciato a scarseggiare di risorse monetarie sufficienti per mandare avanti la sua costosissima macchina.
Per inciso, la pressoché inutile istituzione della Presidenza della Repubblica costa ai cittadini italiani più di quanto costi la Corona britannica ai contribuenti inglesi.
L'unica soluzione trovata dai malgoverni che si sono succeduti per ritardarne il tracollo e lucrare ulteriormente sui fallimenti, è stata quella di aumentare le tasse affondando sempre più gli artigli nelle tasche dei cittadini. Non è nuova, infatti, l'intenzione del malgoverno di portare l'IVA sui beni al commercio al 24%.
Per inciso, ricordiamo che il più significativo precedente storico fu la necessità per i giovani Stati Uniti d'America di dover tassare, per la prima volta nella loro storia, i cittadini dal momento in cui il Congresso delegò alla banca privata Federal Reserve il potere di emettere moneta.

Come per il cavallo orwelliano Gondrano, per spingere ulteriormente la baracca verso il baratro, non c'è che da lavorare di più e contribuire maggiormente alla dilapidazione di capitali da parte di un malgoverno sfacciatamente nemico del popolo ma che tuttavia si arroga illegittimamente il diritto di rappresentare.

Il fatto - L'ultima trovata, nell'ottica di una sempre più smaccata violazione dell'art.53 della Costituzione (capito perché ci tengono tanto a cambiarla?) è quella di legare la possibilità di ottenere la Revisione periodica di legge al pagamento del pizzo sul possesso di un veicolo. Quindi addio alla possibilità di eludere o ritardare in qualche modo questa ignobile tassa sul possesso di veicoli per i quali è stata già versata una rilevante quota di tasse con l'IVA.

Per chi non abbia colto il senso del riferimento alla Costituzione, ricordo che l'articolo citato sancisce il Principio di Proporzionalità tra il reddito del contribuente e l'ammontare delle tasse da versare allo Stato mentre nel caso dei veicoli motorizzati, non solo si richiede il pagamento di una tassa periodica per un bene già gravato da tasse ma le stesse non sono affatto proporzionale al reddito di chi possiede il bene né lontanamente al valore dello stesso bensì, non si capisce in base a quale logica, alla potenza espressa dal motore!!! Chiaramente, è indice di ben diverso reddito il potersi permettere una costosa auto nuova e tra chi si può permettere solo una vecchia usata che non vuole più nessuno, a prescindere ovviamente dalla sua potenza!
Se si voleva fare un'altra legge iniqua, ci si è riusciti perfettamente.


Nota: tutti i temi accennati nel presente articolo sono stati, negli anni, maggiormente approfonditi e sviluppati nelle pagine del blog I Truffatori.

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