venerdì 15 ottobre 2010

Il governo italiano ammette l'esistenza del signoraggio bancario

Dopo che il quirinale aveva ammesso l'esistenza delle scie chimiche, ecco che il governo, tramite un suo sottosegretario, ammette l'esistenza del signoraggio.
Nella risposta scritta ad una interpellanza parlamentare, seppur frammista a complicati termini comprensibili solo a chi è addentro al gergo specialistico delle questioni monetarie, l'esponente governativo cita in maniera chiara ed univoca il
"reddito da signoraggio delle banche centrali".

La fonte di tale notizia è più che attendibile, dal momento che si tratta del sito ufficiale della camera dei deputati, e quindi potete sbatterla in faccia a qualsiasi scettico o negazionista del signoraggio:

http://banchedati.camera.it/atto_4-00932


mercoledì 13 ottobre 2010

CAMPAGNA VACCINAZIONI 2010/2011


In tutte le scuole stanno giungendo delle circolari che suggeriscono caldamente l'assunzione del vaccino per l'influenza stagionale 2010/2011, sagacemente individuata come se si trattasse di un anno scolastico... .
La circolare è completata da un allegato in cui si elencano tutte le presunte gravi patologie che tale influenza potrebbe comportare.

La cosa giusta da fare prima di prendere decisioni del genere è sempre quella di rivolgersi al proprio medico curante che, ove si tratti di un professionista competente e coscenzionso, vi suggerirà di NON fare il vaccino e prevenire invece l'influenza (e qualsiasi altra malattia) semplicemente mantenendo efficiente il vostro sistema immunitario attraverso un adeguato stile di vita.
In caso contrario cambiate medico perché lui sa bene che, come quasi sempre accade, i vaccini sono sicuramente molto più pericolosi della patologia che vorrebbero prevenire.
Tutti i medici più informati NON si vaccinano né vaccinano i loro familiari.

Un dossier sui pericoli che comporta questo vaccino è disponibile a questo indirizzo:
http://scienzamarcia.altervista.org/influenza.html

Nel frattempo, nei confronti di qualsiasi influenza e di molte altre patologie, rimangono sempre veramente efficaci e prive di rischi le buone abitudini prescritte da tanti (bravi) medici di famiglia:

  • accertarsi che la propria dieta apporti quantità significative di Vitamina C contenuta soprattutto in frutta e verdura fresche di stagione - da mangiare senza alcuna limitazione - come kiwi, fragole e agrumi in genere, rucola e lattuga; peperoni, cavoli, pomidori ed altre verdure purché consumate crude. Tale vitamina è contenuta anche nel latte da consumare senza eccedere preferibilmente fresco, non pastorizzato (esistono alcuni distributori di latte non pastorizzato sul territorio nazionale) e ovviamente crudo, visto che la vitamina C viene distrutta dalla cottura a temperature superiori ai 60-70°C. Da evitare qualsiasi fonte di cloro (presente in grosse quantità in alcune acque potabili ed in quelle delle piscine) in quanto tale sostanza disattiva, per così dire, questa vitamina. Tuttavia, essendo il nostro corpo incapace di sintetizzarla da sé ed incapace di immagazzinarne una quantità superiore a circa 1500mg, per ottenere una buona "copertura" contro qualsiasi patologia è praticamente indispensabile ricorrere spesso a dei buoni integratori - di sola Vitamina C - possibilmente privi di additivi e dolcificanti artificiali. Se la dieta è buona e variata, sono pressoché inutili gli integratori multivitaminici che apportano solo quantità limitatissime di vitamina C: ricordiamo che la R.D.A. ufficialmente raccomandata, pari a 60 striminziti milligrammi giornalieri, come tutti i (bravi) medici sanno è sufficiente tutt'al più per prevenire lo scorbuto ma non certo per mentenere efficiente il proprio sistema immunitario che bisogna invece di apporti giornalieri di Vitamina C da misurare in grammi e non in milligrammi (1g = 1000mg). Dal dossier sopra suggerito: " ...i dottori Gorton e Jarvis hanno dimostrato che la vitamina C è molto più efficace dei vaccini nel prevenire l’influenza e nel mitigarne i sintomi (tre dosi da un grammo al giorno per un adulto a livello preventivo, un grammo ogni ora per sei ore per mitigare i sintomi dell'influenza)."
  • esporre per quanto possibile la vostra pelle al sole: questo permetterà al vostro corpo di produrre naturalmente la Vitamina D necessaria a prevenire qualsiasi influenza. Alle persone di carnagione molto chiara basta un'esposizione di mezz'ora al giorno sulla maggior parte possibile del corpo mentre a quelle di carnagione molto scura come per i neri africani necessitano circa 3h al giorno per sintetizzare gli stessi livelli di vitamina. L'alimentazione può contribuire ad assicurare il fabbisogno di Vitamina D inserendo nella dieta pesci grassi, uova fresche e burro, il tutto senza esagerare. Sempre dal dossier: "Il Dott. John Cannell invece, uno psichiatra dello Atascadero State Hospital, California [...] è riuscito a preservare i suoi pazienti da da un violento attacco d’influenza che aveva colpito tutti gli altri reparti nell'aprile 2005. Nessuno dei suoi 32 pazienti ha contratto quella forma influenzale, nonostante avessero contatti anche con gli altri reclusi. Cannell ha somministrato ai suoi pazienti nei mesi invernali un supplemento di 5.000 unità di vitamina D."
Il dossier fa notare infine che per quanto riguarda la nostra regione "...la Campania è una regione che conta circa 6 milioni di abitanti e che le dosi totali di vaccino [previste] in quella tabella sono quasi un milione e settecentomila. Se fossero somministrate tutte arriveremmo ad una percentuale di persone vaccinate del 28%. E questo per una banalissima influenza, malattia che può portare gravi complicazioni solo in alcune ristrette categorie a rischio, sembra quanto meno un enorme spreco di soldi."

sabato 2 ottobre 2010

LA FUNZIONE DELLA TELEVISIONE


A ruota, riporto un altro scritto della lucidissima Solange Manfredi sul tema delle (vere) funzioni sociali di tutte quelle istituzioni che accompagnano il cittadino da prima della nascita a dopo la morte.
Il precedente era sviluppato sulla funzione della scuola, vera fucina d'ignoranza nella società, questo sulla funzione sociale ovvero sui veri scopi della televisione.
Singolarmente, proprio ieri sera è stato mandato in onda su Sky "Bowling a Columbine" di Michael Moore che fa diversi accenni simili agli esempi proposti dall'autrice del seguente articolo.

LA FUNZIONE DELLA TELEVISIONE
Di Solange Manfredi

Al Qaeda, sventati piani attacchi in Francia, Germania e Gb

Niger: Francia attende richieste di al-Qaeda su ostaggi

‎Afghanistan/ Inglese rapita, i talebani vogliono 'Lady Al Qaida'

Islamabad: ucciso il capo di al Qaida in Afghanistan e Pakistan

Donne kamikaze, Europa a rischio ''Al Qaeda punta a terrorizzarci''

Mali, due civili uccisi in raid Mauritania contro al Qaeda

Yemen, esercito libera la provincia di Shabwan da milizie di al-Qaeda

‎Niger: Kouchner, al Qaeda probabile responsabile rapimento francesi

Allarme negli Usa: Al Qaida cerca terroristi già residenti

‎IRAQ: AL-QAEDA RIVENDICA DUPLICE ATTENTATO DI DOMENICA A BAGHDAD

Questi sono solo alcuni dei titoli comparsi in questa settimana sui principali quotidiani nazionali.

Il problema è che Al-Qaeda non esiste più almeno dal 2002.

Proprio così.

A dirlo non sono io, ma, come già evidenziato da un precedente articolo di Maurizio Blondet il capo dei servizi segreti francesi davanti al senato: “Il 29 gennaio 2010 la Commissione Affari Esteri convoca Allain Chouet, già capo della DGSE (Direction Générale de la Sécurité Extérieure, il controspionaggio francese) per dare una sua valutazione sul «Medio Oriente nell’ora del nucleare». Ecco come esordisce monsieur Chouet:

«Come molti miei colleghi professionisti nel mondo, ritengo, sulla base di informazioni serie e verificate, che Al Qaeda è morta sul piano operativo nelle tane di Tora Bora nel 2002….Sui circa 400 membri attivi dell’organizzazione che esisteva nel 2001, meno di una cinquantina di seconde scelte (a parte Osama bin Laden e Ayman al-Zawahiri che non hanno alcuna attiduine sul piano operativo) sono riusciti a scampare e a scomparire in zone remote, vivendo in condizioni precarie, e disponendo di mezzi di comunicazione rustici o incerti».

«Non è con tale dispositivo che si può animare una rete coordinata di violenza politica su scala planetaria. Del reso appare chiaramente che nessuno dei terroristi autori degli attentati post-11 settembre (Londra, Madrid, Sharm el-Sheikm, Bali, Casablanca, Bombay, eccetera) ha avuto contatti con l’organizzazione. …..Tuttavia, si deve constatare che tutti, a forza d’invocarla ad ogni occasione e spesso fuori proposito, appena un atto di violenza è commesso da un musulmano, o quando un musulmano si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato, o anche quando non ci sono musulmani affatto (come negli attentati all’antrace in USA), a forza d’invocarla di continuo, certi media o presunti “esperti” di qua e di là dell’Atlantico, hanno finito non già di resuscitarla, ma di trasformarla come quell’Amedeo del commediografo Eugene Ionesco, quel morto il cui cadavere continua a crescere e a occultare la realtà, e di cui non si sa come sbarazzarsi».


Dunque Al qaeda non esiste più sin dal 2002. Eppure i nostri media, i nostri governi, se non ogni giorno, sicuramente ogni settimana ci ripropongono questo nemico inesistente. Perché?

La risposta è semplice: perché siamo gli obiettivi di una guerra psicologica e, in questo caso, la tecnica utilizzata si chiama “MECCANISMO DELLA RIPETIZIONE” (si ripetere un fatto non vero così spesso da farlo diventare reale).

La Guerra psicologica consiste nell'uso pianificato di operazioni psicologiche allo scopo principale di influenzare opinioni, emozioni, atteggiamenti e comportamento delle masse.

Condizione necessaria perché le operazioni di guerra psicologica possano aver successo è quella di creare nella “popolazione obiettivo” frustrazione insicurezza e paura. Queste condizioni, infatti, riducono l'uomo ad uno stato di sottomissione in cui le sue capacità di ragionamento sono annebbiate e in cui il suo responso emotivo a vari stimoli e situazioni diventa non solo prevedibile ma “sagomabile”.

Per creare frustrazione, insicurezza e paura si devono creare all’interno del paese le seguenti condizioni:
Inflazione tassazione non equa concussione e corruzione scarsezza di uomini nelle forze dell’ordine appoggiare forme di sanzione o altro scarsezza di necessità primarie come di abitazioni e altro fomentare l'intolleranza razziale e religiosa disunità politica e mancanza di fiducia nei capi mancanza di risorse che possono sostenere l'economia azioni di terrorismo e di violazione dei diritti umani
Create queste condizioni l’operatore di guerra psicologica può iniziare il suo lavoro.

I mezzi primari di manipolazione mentale sono la scuola, televisione e l’industria dell’intrattenimento (altri sono la droga, l’alcool, gli psicofarmaci e l’alimentazione).

Della scuola abbiamo già parlato in un precedente articolo sottolineando come questa operi per:

- Insegnare lo stretto necessario perché la popolazione possa essere produttiva nei termini e nei modi voluti dal potere;

- imporre sistemi d’istruzione che sono volti a uniformare e conformare la popolazione evitando accuratamente di insegnare le materie che sviluppino la capacità di ragionamento (dialettica, retorica, logica, ecc.), ovvero quelle materie che sviluppano il pensiero critico, autonomo;

- instillare nei giovani quei preconcetti, pregiudizi e stereotipi su cui poi conformeranno tutte le loro esperienze.

La funzione esercitata dalla scuola, che ha il vantaggio di poter agire sui bambini e giovani, maggiormente ricettivi all’instillazione di pregiudizi e stereotipi, è importantissima dal momento che l’operatore di guerra psicologica, per poter operare con successo, deve poter contare su una popolazione che risponde a determinate sollecitazioni, ovvero per poter manipolare deve conoscere il modello di comportamento della popolazione, i modi di comunicazione, le motivazioni poste alla base del loro agire.

Preparato il terreno dalla scuola, arriva la manipolazione attraverso i media. Strumento fondamentale di guerra psicologica dal momento che la nostra mente, tendenzialmente pigra, è attratta da tutto ciò che non richiede lo sforzo di pensare. Oltre a ciò è mediamente consapevole di di 200 bits di informazioni su 400 miliardi che il cervello elabora in un secondo. Ovvero siamo consapevoli di mezzo miliardesimo di ciò che avviene nel nostro cervello. Tutto il resto ci condiziona senza che ce ne accorgiamo.
Le principali tecniche di manipolazione attraverso i media sono: - creare un messaggio credibile - usare il linguaggio giusto - creare un ampio numero di fonti di informazione - creare “opinion leader” - attivare il meccanismo della ripetizione - operare debunking. Vediamole nel dettaglio

CREARE UN MESSAGGIO CREDIBILE.

L’operatore di guerra psicologica che, come abbiamo detto, conosce gli schemi su cui si muove la popolazione, deve creare messaggi credibili. Attenzione il messaggio deve essere credibile, non vero. Anzi, spesso, la verità toglie credibilità al messaggio. Le menzogne sono più attraenti della verità perché fanno leva sulle nostre speranze, sui nostri pregiudizi, ecc... La verità, invece, ha la sconcertante abitudine di metterci davanti all’imprevisto, a ciò a cui non eravamo preparati e che, tendenzialmente quindi, rifiutiamo. L’operatore di guerra psicologica, che sa perfettamente che la maggior parte del pubblico non è alla ricerca della verità, ma di ciò che le permette di non uscire dagli schemi psichici indotti, su queste basi manipola la realtà. Facciamo un esempio.

La sera del 10 aprile 1991 140 persone morirono bruciate sul Moby Prince davanti al porto di Livorno. Se domandi a qualcuno cosa causò la tragedia ancora oggi ti senti rispondere: c’era una fitta nebbia, l’equipaggio, davanti alla televisione a vedere la semifinale di Coppa delle coppe juventus Barcellona, e non si è accorto della petroliera Agip Abruzzi entrando con questa in collisione. Tutto ciò è falso. Dagli atti e documenti processuali è emerso che:

- quella sera la visibilità era perfetta, nessuna nebbia né prima, né durante né subito dopo la collisione (come dimostrano foto, e video amatoriali, uno dei quali trasmesso anche dal TG1);

- nessuno dell’equipaggio stava guardando la partita (nella cabina di comando non vi erano televisori);

- l’impatto non è stato improvviso. Tutti i passeggeri erano nel salone De Lux (stanza provvista di porte tagliafuoco) con bagagli e giubbotti di salvataggio. Questo significa che erano stati richiamati dalle cabine presso cui si trovavano, alcuni stavano mettendo a letto i bambini visto che tutto è successo dopo le dieci di sera, invitati a rifare i bagagli, indossare i giubbotti e radunarsi nel salone, là dove sono stati trovati. Nessuno dei corpi presentava traumi.

Difficile conciliare tutto ciò con un impatto improvviso causato dalla negligenza dal personale che guardava la partita, ma nella memoria collettiva è rimasto quella notizia: la tragedia è avvenuta perché l’equipaggio guardava la partita di calcio. Perché? Perché il messaggio selezionato dall’operatore era assolutamente credibile, mezza Italia si ferma davanti ad una semifinale di Coppa delle Coppe.

USARE IL LINGUAGGIO GIUSTO.

Come abbiamo accennato l'uomo vede il mondo in termini di precedenti esperienze, pregiudizi e stereotipi. Oltre a ciò, avendo una mente tendenzialmente pigra è attratto da tutto ciò che gli permette di ridurre problemi complessi in formule semplicistiche (tecnica che serve anche a costruire ed alimentare a dismisura il nostro ego facendoci credere di essere intelligentissimi e di aver capito tutto). L'operatore di guerra psicologica risponde a questa esigenza usando le parole.

Gli stereotipi sono parole o frasi così intimamente associate ad idee o credenze comunemente accettate da essere di per se stesse convincenti senza bisogno della ragione o dell’apporto dell’informazione. Esse fanno appello a quelle emozioni quali l’amore per la patria, il desiderio di libertà, ecc.. Ovvero si accettano senza sottoporle ad un ragionamento operando su di esse un transfert. Proprio per questo gli stereotipi sono lasciati volutamente vaghi, affinché l’uditore possa interpretarli in maniera personale.

Anche in questo caso facciamo un esempio. I nostri telegiornali, parlandoci del conflitto in Iraq usano il termine "guerra di liberazione", in realtà si tratta di una guerra di aggressione preventiva, illegale e criminale secondo il diritto internazionale. Le truppe dei paesi invasori al telegiornale diventano “truppe alleate”, mentre i combattenti iracheni vengono definiti "fedelissimi di Saddam", per condizionare i telespettatori e far pensare che siano uomini che combattono per difendere un criminale, non il loro paese.

CREARE AMPIO NUMERO DI FONTI DI INFORMAZIONE

L'uditorio non deve avere la sensazione di essere controllato. L’operatore di guerra psicologica crea, quindi, un ampio numero di fonti d’informazione, i cui messaggi devono essere leggermente diversi, ma condizionare tutti allo stesso modo, così da dare la sensazione all’obiettivo di stare scegliendo di propria volontà tra diverse opzioni e programmi (basti pensare ai telegiornali, non solo danno le stesse notizie, ma, spesso, hanno anche la stessa scaletta).

CREARE "OPINION LEADERS"

L’operatore di guerra psicologica sa perfettamente che gli “opinion leaders”, hanno il potere di influire sull’opinione pubblica quanto le personalità politiche ed allora li crea. Sono quelle persone che compaiono in tutte le trasmissioni televisive e la cui fama viene costruita dai media. Vengono presentati come esperti del settore, opinionisti, ma difficile per il telespettatore dire se l’opinionista sia diventato esperto del settore perché è comparso in televisione o sia comparso in televisione perché realmente era un esperto del settore.

ATTIVARE IL MECCANISMO DELLA RIPETIZIONE.

Creata la realtà voluta l’operatore di guerra psicologica deve attivare il meccanismo della ripetizione, ovvero deve ripetere un fatto non vero così spesso da farlo diventare reale, come nel succitato caso di Al Quaeda.

OPERARE DUBUNKING.

Il debunking è una forma di manipolazione che consiste nello smontare e confutare teorie ed informazioni che vanno contro l’informazione (leggi manipolazione) ufficiale, ovvero la c.d. controinformazione.

L’opera del debunker è di fondamentale importanza per la guerra psicologica, egli opera con messaggi semplici, prevalentemente diretti a livello emotivo con ganci diretti all’inconscio, ovvero a quei pregiudizi e stereotipi inculcati sin dai tempi della scuola e rinforzati quotidianamente dai media.

Normalmente il messaggio teso a screditare la fonte di controinformazione del debunking si apre con un attacco sul piano personale, ovvero etichettando la persona con insinuazioni varie. Le principali etichette sono: bugiardo, paranoico, complottista, affetto da delirio di persecuzione, mitomane in cerca di pubblicità, Euroscettico, conservatore, nazionalista, xenofobo, razzista, fascista, sionista, antisemita, fondamentalista, comunista, ecc..

Tali parole (etichette) hanno la capacità, inserendosi in automatismi creati sin dalla scuola, di “impermeabilizzare” la nostra mente , ovvero neutralizzare a priori ogni possibile apporto ad un pensiero diverso.

Queste sono le principali tecniche di manipolazione mentale.

Ora che si conoscono le tecniche ci si può difendere. Come? Ad esempio:

- quando i media trasmettono notizie come quelle su Al-Quaeda ci si deve domandare cosa vogliono ottenere terrorizzando la popolazione. Vogliono far passare leggi che elidano ancora di più i diritti fondamentali dei cittadini? Si tratta di un “falso bersaglio”, ovvero desiderano attirare l’attenzione della massa su un fronte per operare indisturbati su un altro?

- Quando una persona in un dibattito non confuta i fatti ma si affida a frasi generiche e banali con ganci chiaramente emotivi si deve cambiare canale ed approfondire personalmente la questione. Stessa cosa si deve fare tutte le volte che qualcuno, invece di contestare nel merito un’affermazione, attacca sul piano personale etichettando l’interlocutore allo scopo di delegittimarlo;

- si deve analizzare sempre il contenuto di ciò che viene detto, ovvero verificare se si tratta solo di forma (parole inutili e stereotipi) o vi è anche sostanza, ecc…

Gli esempi potrebbero essere infiniti ma tutto si riduce, in fondo, ad una sola cosa: ci dobbiamo riappropriare della capacità di pensare.