martedì 4 giugno 2013

Gli idioti e le vite degli altri

 
Diversamente da come potrebbe pensare di Castellabate chi lo ha conosciuto tramite Benvenuti al Sud, nel nostro Comune avvengono anche cose normali, non solo improbabili commedie.
Una di queste cose normali - o quanto meno probabili e quindi plausibili - si è verificata in una scuola superiore molto di recente.
Sto parlando del caso che ha visto come protagoniste un paio di studentesse che, nel loro ambito scolastico, non si sono premurate di nascondere più di tanto la loro reciproca attrazione fino a farsi soprendere appartate in bagno in atteggiamenti che andavano ben oltre il dubbio.
 
Ora, in un Paese in cui vaste schiere d'imbecilli si sono date da fare per la legalizzazione dei matrimoni gay, cosa di cui proprio non se ne sentiva la mancanza né se ne ravvisava urgenza, invece di darsi da fare per cose importanti, non si capisce perché qualcuno debba gridare allo scandalo quando, animato da un poco condivisibile interesse ad indagare nelle faccende private altrui, scopre due minorenni a... farsi gli affari loro, e non voglio sapere altro!
Non si capisce neanche per quale motivo e con quale intento, se non quello di danneggiare gratuitamente le vite altrui, al fatto sia stata data ampia eco coinvolgendo in primis le famiglie, con conseguenze che si possono immaginare, per le povere ragazze.
 
In definitiva, senza disquisire oltre sull'accaduto né soprattutto sulla reazione isterica di qualcuno che forse in vita sua non ha mai avuto, come loro, il coraggio di esternare i propri sentimenti, dobbiamo prendere atto che la principale degenerazione che sta vivendo la nostra società consiste proprio in un iper-moralismo di stampo islam-american-sovietico, sintomatico insomma di un'organizzazione sociale di tipo totalitario, sempre più formale e distante dal cittadino quanto a servizi e garanzie e sempre più invadente e capillare quanto a controllo sull'individuo.
 
Qualsiasi regime infatti non ha paura delle masse ma dei singoli individui e delle loro scelte fuori dal coro.
 
Coraggio ragazze, se volete essere voi stesse, dovete prepararvi a vivere una vita osteggiata e combattuta.
E non pensate mai di sposarvi tra di voi: fareste un omaggio al vostro principale nemico: il Sistema. 

venerdì 3 maggio 2013

Attenti alle auto blu. Ma anche alle grige.

 
Dopo il caso dei furgoni gialli, se qualcuno crede di vivere in uno Stato che si è lasciato dietro qualsiasi legame col passato che lo ha generato, si sbaglia di grosso. La maggior parte delle leggi tutt'ora in vigore, in particolar modo quelle che regolamentano le responsabilità penali, risalgono al 1930, parzialmente modificate nel 1988.
Non che "aggiornamento" sia sinonimo imprescindibile di "progresso", anzi, ma anche in settori al di fuori del penale non è che ci troviamo tanto più aggiornati.
 
Al 1927 infatti, risale un Regio Decreto che consente la non iscrizione al PRA delle auto di Servizio Pubblico ovvero privato dello Stato, visto che lo Stato attuale tutto è tranne che un'ente di diritto PUBBLICO... .
E siccome (le leggi) se le suonano e se le cantano (e soprattutto le applicano) senza la nostra collaborazione e senza il nostro consenso, pare che - da un'inchiesta condotta dal periodico QuattroFIAT... pardon QUATTRORUOTE - almeno il 25% delle auto di Stato non risultano iscritte al PRA per cui in caso d'incidente con fuga del colpevole, è impossibile risalire al proprietario della vettura se non s'intraprende una vera e propria azione legale.
 
Va detto che lo studio del mensile milanese sottostima di quasi un ordine di grandezza (ovvero di uno zero in meno) la reale consistenza del parco delle auto di Servizio "Pubblico", per cui il fenomeno potrebbe essere MOLTO più esteso di quanto non denunciato.
Ad ogni modo, attenti a non intralciare il transito di queste vetture fantasma, anche quando vi sfrecciano accanto strafottendosene dei limiti di velocità che VOI siete invece costretti ad osservare a suon di salatissime multe e di ritiri di patente, come se spettasse a "loro" - per diritto divino -  stabilire il diritto o meno di guidare - ed in che modo - il nostro veicolo.
Gli autisti "blu", per decreto, sono del tutto immuni da sanzioni.
 
Questo parco sconfinato quanto inutile CI costa quasi 9 miliardi di Euro all'anno: ricordiamocelo ogni volta che ci chiedono ANCORA soldi sotto forma di inique tasse.
 
Nota: per auto "grigie" s'intendono quelle in uso alle Autonomie Locali.

Articoli di riferimento:
- Occhio ai furgoni gialli
- Auto per tutti o tutti per le auto?

sabato 27 aprile 2013

Il "mistero" della Stradina Magica a San Giovanni di Sala Consilina

Ecco un caso emblematico che illustra il diffuso rifiuto di accettare la realtà quando la sua accettazione comporta una revisione critica delle proprie convinzioni.
L'approccio mostrato dagli attori con un fenomeno (a loro) sconosciuto è quello tipico dei negazionisti di qualsiasi manifestazione non sia spiegabile col proprio bagaglio culturale o con la propria intelligenza.

Come in tante altre parti del mondo, vicino Sala Consilina (SA) c'è, o pare ci sia, una salita che dal punto di vista fisico si comporta come una discesa.
Per evitare fraintendimenti e... illazioni, diciamo subito che - stando al video che vado a presentare - nessuno ha ancora accertato da quale parte pende realmente la stradina perché questo si può fare SOLO ricorrendo ad un rilievo di tipo GEOMETRICO e non fisico!
Ripeto: se la pendenza non viene accertata tramite delle misurazioni d'angolo eseguite mediante l'uso di teodoliti o altri mezzi idonei, nessuno può affermare con assoluta certezza da quale parte penda la strada.
Perché una salita è per definizione tale solo se percorrendola si sale di quota cioè ci si allontana dal centro geometrico della Terra ovvero dalla linea di fede costituita dal livello convenzionale del mare; magari tenendo anche conto, per più pignoli, che il geoide su cui viviamo non è propriamente una sfera perfetta!

Premesso questo, da qualsiasi parte penda la strada rispetto alla linea dell'orizzonte ovvero rispetto a quello che per noi, fisicamente e geometricamente, rappresenta l'orizzontalità, bisogna prendere in considerazione la possibilità che dei rilievi di tipo fisico contraddicano quelli geometrici.
Ad esempio, la battuta non tanto idiota (forse l'unica ipotesi intelligente di tutto il servizio) con cui si conclude il video, quella della possibilità che vi sia una potente massa magnetica sotterranea capace di attrarre masse ferrose deviando il vettore gravitazionale, rappresenta una possibilità REALE, per quanto remota ed improbabile che sia.
E se ci si presuppone di eseguire delle prove SCIENTIFICHE, nessuna verifica va scartata a priori, altrimenti nessun test può essere considerato probante.

Ora, a parte il fatto che il servizio non solo è titolato con la parola "mistero" tra virgolette (e questo già denuncia il tipo di approccio) ma parte subito con l'affermazione, da parte del conduttore, che ci si trovi di fronte ad una "leggenda metropolitana", avvalorata poi dall'intervento di un qualificato barista che afferma si tratti di una "diceria", il test fisico effettuato dal bravo carpentiere NON PUO' ESSERE PROBANTE ai fini della determinazione della reale pendenza.
Il motivo è molto semplice: se in loco esiste un'aberrazione gravitazionale, ovvero una deviazione del vettore gravità, che per sua natura non agisce solo su masse ferrose come può fare un campo magnetico ma su qualsiasi materiale, eseguire una misurazione della pendenza con un livello a bolla non può fornire NESSUNA INDICAZIONE UTILE se non che il vettore gravitazionale in quel punto è normale (cioè perpendicolare) al livello stesso.
Non ci dice se il vettore risulta disassato, o più esattamente diretto verso un centro di gravità diverso rispetto ad un altro vettore individuato per esempio a 100 metri di distanza dove la gravità sembra o risulta "normale".

Non rappresenta una prova certa ma è interessante notare che il muro che costeggia la strada in questione è rastremato in alto in modo da confermare la pendenza della stradina ed in base a questo fatto è possibile fare tre ipotesi:
1) l'allineamento orizzontale fu eseguito a suo tempo con un livello a bolla e quindi all'epoca della costruzione del muro non vi era alcuna aberrazione gravitazionale per cui la salita si comportava... da salita!
2) per allineare il muro ci si basò su riferimenti geometrici esterni, quindi riferendosi otticamente ad opere preesistenti tanto lontane dal sito da non risentire della presupposta aberrazione.
3) il muro è stato realizzato (volutamente?) in modo da creare l'illusione della pendenza inversa: è la più improbabile delle tre ipotesi ma è anche la più facile da smentire: basta traguardare ad occhio l'orizzontale della sua sommità confrontandolo con un orizzontale di riferimento sicuro come l'orizzonte stesso o una casa vicina.
Se il muro risultasse allineato come orizzontale, non può esserci alcun dubbio: la salita è geometricamente una salita ma dal punto di vista fisico si comporta come una discesa.
Alla faccia delle conclusioni a cui sono indebitamente giunti gli attori del servizio.

Quindi è chiaro che il test eseguito nel video non fornisce risposte definitive, dimostrando lecita qualsiasi speculazione. 
Anzi, paradossalmente per chi lo ha condotto, un test così effettuato potrebbe costituire una conferma dell'aberrazione gravitazionale del sito, una volta accertata GEOMETRICAMENTE l'effettiva pendenza della stradina rispetto all'orizzonte.

Lo posto solo per illustrare su quali basi inconsistenti e presupponenti sono fondate le opinioni più diffuse.

Interessante, dal punto di vista sociologico, anche andare sull'account di YouTube per constatare che la maggioranza dei commenti sono in totale sintonia con le teorie preconcette quanto infondate esposte dal servizio.
 
Avrei voluto postare un commento ma non ci sono riuscito a causa di impedimenti telematici che non sono riuscito a superare e allora... ho scritto questo articolo.
Spero che qualcuno di "loro" lo legga per aprire la propria mente al dubbio; anche per questo motivo, nel titolare questo post ho ricalcato esattamente il titolo del video.

Sopportate questa visione, è interessante per capire in mezzo a che tipo di mentalità comune ci troviamo.
Da un rilievo statistico, pare che l'85% della popolazione non sia in grado di analizzare obiettivamente un fenomeno. E questa è tutta gente che va a votare e con la quale dobbiamo fare i conti tutti i giorni.
 

venerdì 26 aprile 2013

Ricarica rapida per i bus elettrici

I bus elettrici si ricaricheranno a induzione
 
Rendere le ricariche dei veicoli elettrici sempre più snelle e rapide è uno dei traguardi che molte aziende stanno cercando di ottenere così da avere, in un futuro il più prossimo possibile, una ricarica elettrica della stessa durata di uno stop alla pompa di benzina. Una delle tecnologie più promettenti a riguardo consiste nel ricaricare la batteria del mezzo con l’induzione, ovvero senza l’utilizzo di cavi e prese elettriche, che ne limiterebbero la mobilità, ma mandando l’energia in modalità wireless a speciali batterie che saranno in grado di riceverla e immagazzinarla.
 
Bombardier, azienda canadese leader nel settore aeronautico e dei trasporti, ha battezzato questa tecnologia Primove e ha deciso di passare ai test su strada con alcuni bus elettrici, dopo 5 anni di sviluppo in laboratorio.
La città prescelta per questi test è Montreal, non tanto per il fatto che è canadese quanto per il fatto che le condizioni climatiche durante l’anno sono molto impegnative per dei test del genere, considerando che in inverno si scende agevolmente anche a 30 gradi sotto lo zero e in estate si superano con altrettanta facilità i 30 sopra lo zero.
 
Dopo questi test sul circuito dell’Ile-Ste-Helene, nel 2014 il banco di prova si sposterà in Germania, per la precisione nella città di Mannheim, dove il Ministero Federale dei Trasporti ha finanziato questo progetto per 3.3 milioni di euro.
Nel caso tutti i test si rivelassero positivi è probabile che nel futuro potremo aspettarci altri mezzi di trasporto dotati di questa tecnologia, considerando che in teoria è applicabile sia a mezzi più grandi come tram o piccoli treni, sia a mezzi più piccoli come le comuni auto.
Ad ogni modo, non saranno solo le batterie dei veicoli a dover essere adeguate per l’utilizzo dell’induzione come metodo di ricarica in quanto dovranno essere installate sotto il manto stradale apposite apparecchiature in grado di mandare l’energia quando necessario, e qui potrebbero risiedere le resistenze maggiori.
 
Tratto da E-cology.it

mercoledì 24 aprile 2013

Come non si deve guidare in città...

...ma attenzione: il video sotto presentato e destinato a dei consumatori bambini, non è diseducativo solo per questo!

Infatti, proseguendo nell'opera di condizionamento delle menti messo in atto dal Sistema, la pratica d'inserire vistose scie aeronautiche un po' dappertutto senza un motivo particolare, almeno in apparenza, ha contaminato tutto il mondo della pubblicità e molte delle animazioni destinate ai più giovani.
Addirittura, nell'ottica di una riscrittura orwelliana della storia, si possono osservare scie aeree in alcuni vecchi film recentemente restaurati e digitalizzati inserite in scene nelle quali prima non c'erano!
Lo scopo, facilmente intuibile, è quello di indurre una normalizzazione ovvero una passiva accettazione del fenomeno delle irrorazioni aeree, confondendolo anzi spacciandolo per fenomeno naturale.

Sappiamo invece che la formazione delle scie di condensa avviene esclusivamente in presenza di tre parametri FONDAMENTALI e CONTEMPORANEI quali una temperatura dell'aria attraversata dal velivolo che sia inferiore ai  -40°C, un'umidità relativa superiore al 70%  ed una quota superiore agli 8000m s.l.m. .
 
Queste condizioni imprescindibili hanno la possibilità di verificarsi tutte assieme in meno del 3% dei casi, infatti alle nostre latitudini le vere scie di condensa sono un fenomeno riservato quasi esclusivamente a delle giornate invernali particolarmente fredde ed umide.
Inoltre, le vere scie di condensa tendono a sublimare ovvero scomparire nell'arco di una cinquantina di secondi o al massimo, in condizioni ancor più particolari, di qualche minuto.
Se permangono in cielo fino ad espandersi ed a modificarne l'aspetto, si può star sicuri che si tratta del frutto di irrorazioni aeree intenzionali e pianificate.
 
Precisato tutto questo, signori bambini non vi sognate un giorno di guidare così, almeno in città!!
 

 

domenica 21 aprile 2013

Dalla Volvo un dispositivo automatico salva pedoni ed animali

 
Nel rapporto 2009 dell’Istat si può trovare il dato relativo agli incidenti stradali in Italia dovuti a scontri contro ostacoli accidentali, tra i quali gli animali. In quell’anno eventi di questo tipo sono stati in tutto 8.280, con 311 morti e 10.289 feriti; nello specifico, gli incidenti mortali per “animale evitato” sono stati 22 e quelli dovuti a “manovre di evitamento” 481.
Anche il bollettino di morti animali è devastante: l’Aidaa - Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, ha specificato che nei primi dieci mesi del 2010 sono stati investiti sulle strade italiane 1.798 cani, 788 gatti e 1.465 animali selvatici (ricci e volpi soprattutto), oltre a 65 tra pappagalli, furetti e conigli. Un destino crudele soprattutto per gli animali domestici abbandonati (130.000 circa ogni anno) che all’80% vengono coinvolti in incidenti stradali anche mortali.
 
Cosa si può fare contro queto fenomeno? Alcune case automobilistiche hanno iniziato a mobilitarsi. Volvo ad esempio, dal 2010 ha cominciato a installare su alcuni modelli il Pedestrian Detection, un dispositivo - ancora in miglioramento - che permette di identificare un movimento “umano” e compiere una frenata di sicurezza. Grazie a un radar e a una telecamera, il macchinario funziona anche con gli animali, facendo frenare la macchina qualora uno di loro attraversasse la strada e il conducente non se ne accorgesse.
 
Per i guidatori italiani è indispensabile sapere che dal 13 agosto del 2010 il codice della strada (legge 29 luglio 2010 n.120) prevede che nel caso in cui si investa un animale l’automobilista si fermi e presti soccorso. Per l’occasione la Lav - Lega Antivivisezione ha pubblicato una Guida con informazioni relative a cosa fare e a chi rivolgersi se un animale è coinvolto in un incidente stradale. Le sanzioni per chi non dovesse rispettare queste regole possono superare i 300 euro.
 
integralmente tratto da VIRGILIO GO GREEN

sabato 20 aprile 2013

Sete di sangue - a volte ritornano

Doveroso tornare sull'argomento visto che per domani nel territorio del Comune di Castellabate è stata annunciata una nuova sessione di donazioni del sangue.
 
A parte la ricorrenza, non c'è nulla da aggiungere rispetto a quanto esposto nell'articolo sottoindicato ma che tuttavia vale la pena di riproporre e rileggere:
A Castellabate, fate ancora in tempo a NON donare il sangue

mercoledì 17 aprile 2013

Casco per moto: rischi e protezione

Con l'avvento della "bella stagione"(*) molti si ricordano di avere una moto in garage e la tirano fuori proprio ora che comincia a fare caldo, quando tra un po' diventerà impossibile equipaggiarsi con un abbigliamento sufficientemente protettivo ed il casco diventerà insopportabile a chiunque non abbia il metabolismo di un rettile.
Ma quest'abitudine è considerata la "normalità", concetto che non ha nulla a che vedere con la razionalità.
Personalmente, da animale a sangue caldo quale sono, come da sempre in questi periodi considero pressoché chiusa la stagione favorevole all'uso della moto e rimando il piacere di guidarla al prossimo inverno.
 
Un promemoria per chi assieme alla moto rispolvera anche il casco.
 
L'uso del casco sulla moto
Nel 1986, con una delle solite leggi apparentemente concepite per la salvaguardia della salute del cittadino, veniva introdotta l'obbligatorietà d'uso di un casco omologato per la guida di ciclomotori e motoveicoli.
La campagna mediatica di sensibilizzazione (leggi: "creazione del consenso") che accompagnò tale legge, si adoperò per estrapolare dalle statistiche tutti quei casi in cui la mancanza del casco aveva causato seri danni o la morte a traumatizzati a seguito di incidenti motociclistici.
Sempre come al solito, tra lanci giornal-terroristici e commenti a margine, un mare di sciocchezze accompagnava tali cronache.
Un tipico lancio disinformativo utilizzato all'epoca - ma a volte ancor oggi - suggeriva come CAUSA diretta di un (grave) incidente di moto, la mancanza del casco obbligatorio, confondendo causa ed effetto, sicurezza attiva e sicurezza passiva.
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In realtà, è possibile anche dimostrare il contrario ovvero che l'uso del casco può essere causa stessa dell'incidente. Ciò nonostante, non è affatto consigliabile utilizzare un veicolo a due ruote (bici compresa) senza un abbigliamento protettivo, casco compreso.
Non è di questo che voglio parlare ma si possono effettivamente configurare alcune situazioni realistiche in cui il casco stesso può costituire un pericolo ovvero può incidere negativamente sulla cosiddetta Sicurezza Attiva, condizione che studia le cause dirette degli incidenti. Sommariamente, l'ottundimento dell'udito e la limitazione del campo visivo che derivano dall'uso del casco e l'ingresso di un insetto all'interno dello stesso, possono essere le principali cause di incidenti ascrivibili direttamente all'uso del casco.
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Al contrario, il casco può evitare di incorrere in un incidente proteggendo la testa dall'urto con un oggetto contro il quale si può impattare PRIMA di cadere. A me stesso, sono capitati almeno due casi che confermano la maggiore sicurezza (in questo caso passiva ed allo stesso tempo attiva) assicurata dal casco: in un'occasione, sbattendo violentemente la testa non protetta contro... un'altra testa (quella di un pedone imprudente almeno quanto me) sono svenuto sul colpo prima di cadere e questa è stata l'unica causa della caduta stessa. Se avessi avuto il casco, certamente non avrei perso i sensi, quasi sicuramente non sarei caduto ma probabilmente il povero pedone sarebbe morto. In un'altra occasione invece, il casco ridusse significativamente l'impatto contro un grosso ciottolo caduto dal cassone di un camion tipo "Pellicano" e poi rimbalzato sull'asfalto fino all'altezza della mia fronte.
Quindi per queste ed altre esperienze, nonché la prudenza che finalmente mi contraddistingue, io consiglio SEMPRE di utilizzare il casco ma...
...è necessario sottolineare alcuni aspetti derivanti dall'uso del casco, che i media giornal-terroristici si guardano bene dall'affrontare:
  • Il 70% circa dei traumi al cranio derivanti da incidenti di moto interessano il distretto maxillo-facciale: questo vanifica di fatto, nella stessa percentuale, la protettività offerta dai caschi di tipo jet o, peggio, del tipo a "scodella" di stampo scooter-custom-ippico-demenziale. Quindi un casco realmente protettivo non può che essere di tipo integrale. Meglio lasciare i jet ai piloti di caccia e le scodelle ai buffoni su due ruote.
  • L'inerzia di un casco nel caso di un impatto o di uno scuotimento, aumenta quella della testa anche di oltre il 30%. Questo si può tradurre con uno sforzo aggiuntivo ed anomalo per le vertebre cervicali.
  • Per il motivo di cui sopra, la stessa presenza del casco, sia a causa delle dimensioni "fuori sagoma" rispetto alla testa, sia della sua massa, possono costituire causa diretta di un impatto che a testa nuda si sarebbe evitato, soprattutto nel caso di un rotolamento sull'asfalto. Quindi, rilevare un segno sul casco dopo una caduta non vuol dire automaticamente che senza casco si sarebbe battuto il cranio da qualche parte!
  • Tornando alle possibili conseguenze sulle vertebre cervicali, il casco con i suoi ingombri può anche favorire il verificarsi di sollecitazioni non fisiologiche all'anatomia vertebrale; in altri termini, il casco potrebbe costringere la testa a piegarsi in maniera eccessiva nella dinamica di un incidente.
  • Un casco jet è imprudente, un casco a scodella è idiota ma anche un integrale senza visiera (o con la visiera perennemente aperta) indossato senza occhiali può essere molto pericoloso: non a caso, in alcuni Paesi come una volta sicuramente la California, per la guida delle moto è obbligatorio indossare gli occhiali ma non il casco! Evidentemente, il legislatore lascia libero il motociclista di rischiare la testa a suo piacimento ma vuole tutelare gli altri dalla perdita di controllo del veicolo che può derivare da un insetto o da polvere che possano finire negli occhi del motociclista. Non è un caso forse che di quelli che si vedono in giro guidare tranquillamente moto a "occhi nudi", gran parte di essi siano in-de-fessi utilizzatori di scodelle.
 
*) "Non esistono brutte stagioni,
esiste solo un cattivo modo di vestirsi."
[antico proverbio nordico la cui versione cilentana è:
 "E' arrivato 'u vierno p'i male vestuti"
 cioè l'inverno è un problema per chi è mal vestito]
 
Già pubblicato su heymotard.it

mercoledì 10 aprile 2013

Bazzecole, quisquilie, pinzellacchere!

L’Italia sprofonda ed i grillini pensano prima di tutto a trans ed adozioni gay

I grillini hanno presentato le loro prime proposte di legge, ed è un insulto all’intelligenza.

Le imprese chiudono, i disoccupati aumentano giorno dopo giorno, alcuni si uccidono. E qual è la loro prima proposta di legge?
Matrimoni omosessuali – con annesse adozioni – e “lotta” alla transfobia, evidentemente “frequentano” come un ex governatore laziale.
[Ci si riferisce al caso Marrazzo ma va tenuto conto che molti scandali più o meno inventati ma di grande rilevanza mediatica sono orditi dallo stesso Sistema contro chi cerca di scardinarlo. NdR]
 
Il ddl – diciamo così – più importante, è quello che chiede “modifiche al codice civili in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate dallo stesso sesso”.
 In vocabolario italiano sono i matrimoni e adozioni omosessuali.
I grillini vorrebbero anche il via alla maternità surrogata e il contrasto a omofobia e transfobia.
 
In sostanza: non sono contro il Sistema, sono il Sistema nella sua fase finale.
 
tratto da VoxNews

martedì 26 marzo 2013

Ancora su Wikipedia

Quasi esattamente un anno fa, esternavo il mio disappunto sulle notazioni riportate nella pagina di Wiki relativa al Comune di Castellabate riferendomi in particolare all'elenco, a mio giudizio gravato da imperdonabili omissioni, dei personaggi di cui tenere nota che hanno vissuto o vivono ancora nel territorio comunale.
Va detto che la monografia nel complesso appare ricca d'informazioni e curata al di sopra della media, relativamente a pagine simili ma forse perché a redarla è stato - o sono stati - redattori giovani che non potendo attingere alla propria memoria ed alla propria cultura hanno avuto bisogno di documentarsi. E quando si è costretti a documentarsi, è facile incorrere nell'errore di ritenere troppo presto di essersi documentati... .

La goccia è stata questo episodio di omissione che riguardava ambienti e personaggi a me familiari ma il vaso pieno di Pandora è costituito da una moltitudine di perspicaci inesattezze ed altre colpevoli omissioni che rilevo spesso nelle pagine della sedicente enciclopedia on line.
All'atto pratico, è bene ritenere Wikipedia quello che realmente è e non altro: un'accozzaglia motorizzata (nel senso della ricerca) di nozioni tutte da verificare che, in quanto indicizzate dai motori in una maniera quanto meno sospetta, può costituire al massimo un primo passo che può preludere ad una ricerca più seria ed approfondita.
E' ovvio che gran parte delle info reperibili su Wiki sono esatte ma ricordiamoci che la disinformazione ha un estremo bisogno di ammantarsi di verità per veicolare falsità e che risulta particolarmente efficace suggerendo verità parziali ovvero avvalendosi di omissioni significative, di quelle che, una volta prese in considerazione, basterebbero da sole a stravolgere il senso di tutto l'impianto.

Ho sentito il bisogno di parlare di nuovo di ciò, in quanto ho appena reperito in rete il pensiero di un noto ed acutissimo opinionista-youtuber, Daniele Di Luciano, che su Wikipedia la pensa (ora) come me:
 

 
articolo di riferimento:

domenica 24 marzo 2013

Guardare e (non) vedere le scie chimiche


Ci vuole proprio una giornata come quella di oggi, vissuta dall'alba al tramonto fuori casa a contatto con la natura, per "apprezzare" l'entità del lavoro svolto dai tankers degli avvelenatori volanti.
- h 5:30 spiaggia di Policastro: il sole emerge progressivamente dalle montagne lucane inondando di vivida luce l'omonimo golfo e, guardando verso Ovest, d il massiccio del Monte Bulgheria in un cielo terso da venti asciutti provenienti dai quadranti settentrionali;
- h 17:30 spiaggia di Montecorice (in linea d'aria, a circa 50km più a O/NO): il sole fatica a denunciare la sua posizione in mezzo ad una coltre indefinibile formata in parte certamente (?) da una sopraggiunta ed annunciata nuvolosità ma ancor di più dal risultato di un'irrorazione a tappeto che ha avuto luogo nella sua massima visibilità soprattutto nella prima parte della giornata.
 
In queste 12 ore ci siamo spostati all'aperto anche a piedi su itinerari turistici e sentieri naturalistici tra le spiagge di partenza e di arrivo passando nell'ordine per Morigerati, Caselle in Pittari, Scario, Ceraso e tornando sulla costa in prossimità della foce dell'Alento.
La bella giornata che si era preannunciata fin dall'aurora è degenerata nell'arco della sola mattinata sotto una cappa omogenea e biancastra come non si vedeva da tempo, forse anche perché a causa dell'intensa "stagione delle piogge" appena conclusa (altro punto interrogativo), ammesso e non concesso che le irrorazioni abbiano avuto luogo ugualmente, non v'è stata la possibilità di poterle notare.
 
Sembra ormai che il sogno consista nell'apprezzare le belle e rare giornate di cieli tersi o naturalmente nuvolosi ed il triste risveglio sia quello di ritrovarsi, impotenti, sotto una coltre chimica che delimita anche fisicamente i confini della prigione in cui ci troviamo.
Le distrazioni e gli impegni derivanti dalla vita quotidiana, le piogge, la vita al coperto in ambienti artificiali e le priorità che si sovrappongono alla presa di coscienza di un fenomeno negativo dalla portata colossale come quello delle irrorazioni aeree clandestine, non deve farci dimenticare quanto sia importante combatterlo mettendolo in testa alle priorità perché per azzerare le scie chimiche almeno sul nostro Paese ("nostro" si fa per dire) il primo passo da compiere è riappropriarci della sovranità sul nostro territorio e sui nostri cieli ("nostri" sul serio, non solo per dire).
Basterebbe questo per innescare una reazione a catena che ci porterebbe in salvo fuori dalla truffa dell'Euro e dall'Europa sovietica, dal Trattato di Lisbona, dall'accordo Italia-USA sulla sperimentazione climatica e dal Codex Alimentarius e ci permetterebbe di rispedire al mittente l'Eurogendfor magari contando su di una patriottica collaborazione dell'Arma dei Carabinieri prima delle sue dismissioni forzate.
 
Notizia delle ultime ore, i grillini hanno annunciato di volersi adoperare contro la famigerata TAV valsusina, stracostosa e strainutile anzi dannosa, evitando che le trivelle sfondino montagne sature di amianto ed uranio.
Bene, benissimo ma bazzecole come queste - che non vanno realizzate e basta perché non c'è nessun motivo razionale e nessun tornaconto reale per il Paese a realizzarle: tutto chiaro e lampante, niente da discutere - verrebbero annichilite in partenza da una riappropriata sovranità sulle scelte utili al Paese perché come tutti sanno, la TAV Torino-Lione tornerebbe utile solo per facilitare il transito di merci americane sbarcate a Lisbona e dirette nei Paesi ex-URSS.
Quindi attenti alle priorità e smettiamola di concentrarci sugli effetti (le "scelte" politiche) facendo finta di non vedere le cause ovvero il potere che gestisce la politica.
Questo valga anche per la dichiarata intenzione pre-elettorale di Grillo di formare (dopo le elezioni) un'ennesima quanto potenzialmente inutile Commissione d'Inchiesta sulle Scie Chimiche sulle quali sappiamo da anni di tutto e di più tranne quando i padroni dei nostri cieli decideranno di farle cessare.

sabato 16 febbraio 2013

Cerimonia pubblica dello storico insediameto di Papa G1

In attesa del personaggio che andrà a sostituire B16 al secolo papa-Ratzi, ad uso di chi è troppo giovane per ricordarselo ecco l'audio della cerimonia d'insediamento del celebre Papa G1.
 Una volta tanto, qualcosa di serio nella storia della Chiesa.


 

giovedì 14 febbraio 2013

Inquinamento e stress da locomozione: come risolvere i problemi alla radice

Uno dei metodi più efficaci per ostacolare il diffondersi dell'informazione non è quello di cercare di contrastarla con degli argomenti logici - che per altro scarseggerebbero - ma salire sul carro della stessa cercando di deviarne la traiettoria.
Un trucco che funziona quasi sempre è quello di spostare l'attenzione e la focalizzazione della discussione dalle cause agli effetti. Su di essi si può discorrere all'infinito e perfino trovare soluzioni transitorie apparentemente efficaci (come un farmaco per una malattia) senza scalfire minimamente le cause.
Così, per quanto riguarda cause ed effetti relativi ai costi sociali, a quelli ambientali, agli effetti negativi sulla qualità della vita comportati dal traffico intenso e dalla densità circolatoria sulle strade, non si fa altro che discutere nonché ideare inutili palliativi costituiti da nuove norme circolatorie, divieti e deviazioni ad orari prestabiliti, potenziamento delle linee pubbliche ed altre amenità che non solo non migliorano ma - in genere - peggiorano la situazione in quanto se esiste una determinata quantità di persone e merci costrette a raggiungere un determinato punto, l'unica cosa che si può fare è quella di omogeneizzare il flusso evitando punte orarie e canalizzando il traffico su direttrici ad alta capacità di smaltimento. Tutte stronzate, insomma, che lasciano per forza di cose inalterato il flusso nella sua consistenza e con esso quasi inalterati i costi, l'impatto ambientale e le perdite di tempo.
 
L'unica svolta radicale a 180° per abbattere drasticamente, e non solo nascondere sotto al tappeto i mille problemi creati dal traffico, non è quella di ideare trasporti pubblici fantascientifici su monorotaia a -levitazione magnetica o auto iper-ecologiche che in maniera totalmente automatica ed indipendente dalla vostra volontà vi portano con estrema sicurezza al macello ma è quella di ABBATTERE I PRESUPPOSTI DEL TRAFFICO, come vado predicando da decenni, intervenendo per una volta sulle CAUSE e non sugli effetti.
 
Bene, giunti a questa determinazione, è innanzitutto necessario individuare i VERI motivi che spingono un'enorme percentuale di cittadini, ogni giorno della loro vita lavorativa o per il soddisfacimento delle necessità quotidiane, ad allontanarsi tanto dalla loro residenza da dover ricorrere ad un mezzo di trasporto motorizzato, privato o pubblico che sia.
 
Allora, da CHI è formato il traffico?
A seconda degli orari presi in considerazione, escludendo gli inevitabili addetti alla manutenzione urbana, stradale ed impiantistica come netturbini, stradini, idraulici del Comune ed elettricisti, artigiani e professionisti che operano a domicilio per la stessa natura della loro prestazione, nonché gli intoccabili turisti, si può supporre con sufficiente approssimazione che il traffico su cui si può intervenire, riducendolo drasticamente ricavandone più vantaggi che svantaggi, sia composto da categorie del genere:
  • Artigiani, burocrati, commercianti, operai, personale scolastico, professionisti che risiedono lontano dal loro posto di lavoro. In una parola: pendolari;
  • Studenti che risiedono lontano dall'edificio scolastico;
  • Cittadini costretti ad andare di persona, magari allontanandosi dal posto di lavoro, presso un ufficio pubblico o privato per espletare pratiche burocratiche;
  • Trasportatori di merci, con particolare attenzione ai generi alimentari, acqua e bevande comprese, in viaggio quotidiano da un capo all'altro del Paese;
  • Commercianti ambulanti;
  • Gente costretta ad allontanarsi per acquisti di prima e seconda necessità;
  • Personale medico e pazienti di ospedali, nosocomi vari, ambulatori, (inutili) centri di benessere o riabilitazione e quant'altro.
Soluzioni, nell'ordine ai punti elencati:
  • Incentivare, con mirati strumenti fiscali e creditizi supportati dallo Stato qualsiasi attività lavorativa che non comporti pendolarismo del titolare ovvero che si svolgono in prossimità della loro residenza. Rilasciare, senza difficoltà da parte del richiedente, licenze per nuove attività insistenti in zone perfiferiche a bassa densità abitativa o circolatoria e dal contrario non rilasciarne più tante nei centri già più che serviti e congestionati (questo provvedimento potrebbe incrementare il traffico locale di zone poco frequentate sgravando tuttavia in parte i centri urbani, con positivi effetti sull'inquinamento e sui tempi morti derivanti dai semafori e dalla ricerca dei parcheggi) 
  • Decentrare i plessi scolastici in piccole strutture di quartiere sfruttando anche le possibilità offerte dall'informatica, invece che accorparli in strutture sempre più grandi dai costi proibitivi e che da sole sono capaci di paralizzare il traffico della zona in cui insistono negli orari di ingresso ed uscita dei corsi;
  • Snellire ed informatizzare la burocrazia in maniera seria e radicale in modo da poter espletare da casa, magari a qualsiasi ora del giorno, la maggior parte delle pratiche e decentrando gli uffici in piccole unità di quartiere per i casi in cui sia realmente indispensabile la presenza del cittadino allo sportello. Abolire enti inutili come le Province, non per centralizzare il potere come immagina qualcuno, ma altrsì per decentrarlo agli enti locali ovvero ai Comuni che funzionavano benissimo nel Medio Evo e non si vede perché non possano funzionare oggi;
  • Detassare DEL TUTTO i prodotti alimentari a km 0 (diciamo non superiori a 10 oppure che non provengono da altri Comuni. Si potrebbe ideeare un vistoso marchio obbligatorio sulle derrate che ne identifica il Comune di provenienza). Tassazione extra "a chilometro" per la merce proveniente da distanze maggiori. Supertassa a chilometro sull'acqua imbottigliata in vetro. Ipertassa non inferiore ad 1€/litro su quella imbottigliata in plastica, da destinare ai costi di smaltimento senza combustione delle materie plastiche. Parallelamente alla supertassazione dell'acqua imbottigliata, sfruttare i proventi derivanti per migliorare la rete di distribuzione dell'acqua potabile e la sua qualità ricorrendo alla minore quantità possibile di additivi chimici. Una buona acqua potabile dal rubinetto dovrebbe essere anche gratuita ed a qualità garantita per ogni cittadino. Una fontana di quartiere a flusso continuato e magari utilizzato infine per irrigazioni (siamo in Italia e ce lo possiamo permettere) può contribuire ad evitare sedimenti e proliferazioni batteriche e vegetali nelle condutture;
  • Il commercio ambulante è folkloristico, in qualche caso costituisce anche una scelta di vita del titolare ma, non so, credo che prima o poi dovremmo farne a meno assieme ai mercati rionali e non che spesso, invece di costituire un occasione di risparmio per gli acquirenti, costituiscono solo una diminuzione dell'incasso giornaliero per i commercianti di zona in sede fissa. Ho riscontrato di persona, ad esempio, che negli ultimi anni in un piccolo ma ricco capoluogo di provincia toscano che conosco molto bene, il prezzo/qualità offerto al mercato cittadino del mercoledì non è migliore o è addirittura inferiore per pari prodotti reperibili in città;
  • L'aspetto dello shopping è da affrontare anche lavorando sulle coscienze e sulle abitudini che spingono i consumatori a fare abitualmente acquisti lontano dalla propria residenza invece di preferire i commercianti locali. La grande distribuzione rende difficile la concorrenza dei piccoli ma ci sarebbe sempre il metodo degli incentivi e dei disincentivi... .
  • L'ultima è la più facile di tutte: basta smettere di ammalarsi o di farsi convincere che si è ammalati tanto da doversi rivolgere a strutture e personali medici. Come fare? Semplicissimo: stressare lo stress, alimentarsi in modo corretto e condurre una vita salutare nonché ricca di soddisfazioni.
Con questi consigli, auguro a tutti una buona salute.

mercoledì 30 gennaio 2013

Mode americane


Sono cresciuto in un'epoca in cui, memore delle conseguenze degenerative di una cultura nazionalista e pervasa da ideologie sinistre in senso politico, la morale comune impediva di manifestarsi patriottico senza incorrere negli anatemi (o pestaggi) da parte dei "sinistri" e della morale corrente a loro e da loro asservita. Tanto che utilizzare o brandire una bandiera italiana era considerato senza mezzi termini "fascista" da molti imbecilli.
Ovvio che una deroga alla regola era concessa al tifo sportivo o pallistico (relativo ai giochi a palla) in cui erano impegnate rappresentative nazionali o private, come la Ferrari, che per qualche sprovveduto rappresentavano l'Italia stessa. Non si capisce però perché l'Alfa Romeo o la Minardi in Formula 1 non abbiano destato a loro tempo gli stessi entusiasmi nazionalistici. Forse perché la tendenza italiana è sempre quella di schierarsi con i vincitori, vedi ultima guerra.
C'entra relativamente poco con l'oggetto dell'articolo, ma non tutti sanno che molti americani della strada danno per scontato che Ferrari sia un marchio automobilistico Made in USA... .

Cominciata con l'occupazione americana, la sudditanza psicologica dalla cultura statunitense, si è sviluppata a macchia d'olio tra le generazioni a venire, portatrice di cambiamenti e tanti bei colori, come diceva Celentano in una sua canzone contro il mondo beat che forse neanche capiva.
Riesumato negli ultimi anni un nazionalismo utile idiota solo al fine di creare consenso popolare e giustificazione alla partecipazione attiva delle truppe italiane a missioni di guerra ad esclusivo vantaggio di USA e NATO, in realtà si è fatto in modo che attraverso i media e la manipolazione della cultura giovanile l'italiano medio(cre) sia sempre più attirato da modelli e simboli che nulla avrebbero a che vedere con la sua cultura.
Neanche il Manzoni, grande plagiatore di racconti altrui, scriveva periodi così lunghi così scarsi di punteggiatura... .

E così, la mia generazione ha assistito ad una spersonalizzazione sempre più rapida e capillare della coscienza e delle culture nazionali (non dimentichiamo di essere un giovane Paese frutto di un unione sanguinosamente forzata di culture ed etnie diverse ) rimpiazzata di forza e d'obbligo da modelli alieni e preconfezionati... anzi direi precollaudati.

Quali sono gli aspetti alieni alla nostra cultura che ormai si sono radicati come un cancro inoperabile nel tessuto nazionale? Proviamo a fare un elenco informale di alcune tendenze nazionali che ormai ci sembrano endemiche ma non lo sono affatto...



I chopper. Chissà perché, forse per la mia  personale formazione culturale, è la prima degenerazione che mi è venuta in mente ma, lungi da essere un fenomeno spontaneo nazionale, la storpiatura funzionale delle moto col metodo del to chop (tagliare e riassemblare) è una pratica filosoficamente aberrante concretizzatasi nelle sottocultura americana, quella degli emarginati, e poi consacrata da un film epocale come Easy Rider che, pur svolgendosi "attorno" a due chopper su base Harley Davidson utilizzati con pieno diritto dai protagonisti perfettamente inseriti nel loro contesto socioculturale, non parla specificamente del mondo chopperistico (infatti nel film non se ne vedono altri) ma del perbenismo americano spinto oltre i confini dell'odio e, cosa che pochi ricordano, i due protagonisti appaiono all'inizio del fim su due moto da cross e solo dopo aver concluso un affare partono per un viaggio di piacere a cavallo dei due chopper simbolo all'epoca della controcultura.
Allora cos'è che non va? Che in Italia ed in Europa tutta, tali veicoli a due ruote sono di mera importazione culturale perché da noi non si sono mai verificate condizioni tali da giustifiare un tale fenomeno. Specificamente in Italia che non come nazione ma come territorio, fin dal Rinascimento è terra di geni ed inventori quindi di scienziati e gente in pratica guidata dalla RAZIONALITA', nel campo della passione motociclistica le muse ispiratrici erano la velocità e la (bella) meccanica: le modifiche che uno si sognava di apportare alla propria cavalcatura erano in funzioni di presupposti funzionali e solo secondariamente estetici. E se si considera che Otto Warburg ebbe a dire che nulla che non sia funzionale può essere definito bello, si capisce che quello che era motociclisticamente "bello" per noi appassionati doveva NECESSARIAMENTE reggere la strada, essere maneggevole, frenare bene ed andare più del vento. Un chopper non ha alcun presupposto funzionale: non va, non regge, non frena, ha per vincoli estetici un serbatoio troppo piccolo per assicurare un'autonomia decente, è scomodissimo sia per chi lo guida che per la malcapitata passeggera appollaiata su poco più di un trespolo. Probabilmente per questo ci sono chopperisti (sedicenti bikers) convinti che una "lunga percorrenza" consista nel fare 150km al giorno... ma io lo attribuisco più al loro immobilismo culturale che li porta a permanere nei comfort del loro piccolo mondo.
Degenerazione delle degenerazioni, il fenomeno subculturale dei custom, che consistono in pratica in una chopperizzazione meno spinta con qualche concessione alla praticità d'utilizzo: sono veicoli che tecnicamente e filosoficamente si pongono esattamente a metà tra i chopper puri e le moto.
E allora perché dovrebbero costituire un'ulteriore degenerazione?
Perché sono del tutto privi del contesto culturale in cui furono concepiti i chopper e costituiscono di fatto un'addomesticazione culturale di concetti eversivi di controcultura giovanile, come dire "mi travesto da finto rivoluzionario ed anticonformista come tutti gli altri ma in fondo sono un perfetto conservatore e questo le Forze dell'Ordine lo sanno bene, per fortuna..."
Infatti i primi chopper erano simbolo di emarginazione e protesta mentre quelli di oggi sono cavalcati di preferenza da creativi del terziario avanzato o da personaggi mediocri in cerca di contegno ed identità nonché economicamente in grado di permetterseli, visto che costano mediamente più di una moto.
Va detto che in Europa, principalmente in Germania, esiste uno zoccolo duro e puro di chopperisti autentici federati come in america in due principali movimenti che sono gli Hell's Angels storicamente contrapposti ai Bandidos, entrambi dediti per lo più allo spaccio di stupefacenti e più o meno tollerati dal Sistema visto che è noto che la droga è un dappertutto affare di Stato. Almeno loro sono coerenti col proprio ruolo e, dirò, è anche un bene che si distinguano in maniera così netta dai motociclisti.

Le moto custom. Come già più ampiamente illustrato, costituiscono un'addomesticazione del concetto di chopper. Le custom vengono scelte di preferenza da chi non ha lo stesso coraggio dei chopperisti di manifestare tutta la propria pochezza intellettuale e finiscono per rappresentare l'anello di congiunzione tra i chopper/isti puri ed il vero mondo delle moto. Concettualmente costituiscono una scelta ancora più esecrabile in quanto non supportata dai reali presupposti che (de)generarono il mondo dei chopper.

Onnipresenza dello zucchero negli alimenti. Probabilmente associato alla grande diffusione anche da noi di obesità e malattie come diabete e cancro in percentuali "statunitensi" tra la popolazione, assumiamo... assumete zucchero occulto anche in generi di alimenti in cui non ci si aspetterebbe di trovarlo come salumi, conserve di pomidoro, piselli in scatola, vomitevoli salsette americane al pomodoro, maionesi, sughi pronti e perfino in medicinali che magari dovrebbero curare i danni provocati da un'eccessiva assunzione di zuccheri raffinati!
A questo si aggiunge l'insana passione per i dolci il cui consumo nella nostra cultura era relegato alle sole occasioni di festa; invece oggi fanno parte integrante dell'alimentazione quotidiana di molti a cominciare dalla prima colazione fino al dessert serale. Per non parlare dal consumo sfrenato di bibite e succhi di frutta zuccherati. Tra l'altro, i nostri dolci tradizionali erano dolcificati col miele naturale e non con prodotti chimico-industriali come lo zucchero raffinato.

Dolcificanti artificiali. Se è noto che lo zucchero industriale faccia male, si sa ancor meglio che i dolcificanti artificiali facciano peggio. Tra questi, svetta per tossicità l'aspartame, un derivato del metanolo i cui effetti vanno dalla depressione ad un particolare tipo di tumore cerebrale e ciò nonostante il suo uso è criminalmente consentito dalle nostre leggi. Non ne uso ma credo che al giorno d'oggi non esistano più gomme da masticare che siano dolcificate con "semplice" zucchero.

Utilizzo abituale di droghe e psicofarmaci. A prescindere dal fatto che questa distinzione è puramente merceologica, non esistendo tecnicamente alcuna sostanziale differenza tra droghe e psicofarmaci, bisogna ammettere che la loro diffusione nel nostro martoriato Paese è dovuta principalmente al martellamento operato dai media di regime. Come si fa con i bambini, il metodo migliore per crare una domanda di qualcosa è vietarla pubblicamente. Proibizionismo docet.
Gli americani lo sanno bene ed ecco che loro, principali produttori (LSD, sintetiche) importatori (oppiacei da Paesi come Afghanistan, coca dalla Colombia, ecc.) e spacciatori internazionali di droghe a livelli governativi, sono riusciti anche in Italia, con un'adeguata campagna subliminale a livello di media prettamente giovanili, un mercato in cui smaltire una parte della loro offerta di dipendenza.
Le droghe legali sono somministrate senza riguardo da istituzioni e purtroppo da genitori inconsapevoli  anche ai bambini, inventando di sana pianta patologie inesistenti come la sindrome da iperattività o il deficit d'attenzione, mentre quelle virtualmente illegali (per gli ultimi anelli della catena) sono alla portata di chiunque, disponibilità di capitale permettendo. Non si sa con quale criterio, anzi si sa molto bene, tra le droghe illegali è stata inclusa anche la canapa e tra quelle legali l'alcool.

Psicoterapia. Negli USA guardano strano uno che non va periodicamente da uno psicologo, come se della sua vita ne sapesse più di lui, mentre fino a poco tempo fa in Italia si guardava strano uno che ci andava, compatendolo. Beh, anche da noi sta dilagando - chissà perché, troppi film americani? - l'insana abitudine di confessarsi periodicamente ad uno psicologo, dopo che ci eravamo faticosamente liberati delle confessioni a potenziali pedofili in sottana.

Psichiatria della vita quotidiana. Questo aspetto riunisce ed esaspera gli ultimi due citati costituendone allo stesso tempo causa ed effetto finale. Se esiste una scienza in cui c'è ben poco di scientifico ed esatto, essa è in primis la psichiatria ma ciò nonostante, negli States e poi anche da noi ne stanno facendo una disciplina infallibile che ha tutti i diritti per interferire e giudicare scelte e comportamenti dell'individuo. Il TSO è una delle più grandi minacce alla libertà di autodeterminarsi e costituisce una potente arma in mano ai fautori del Nuovo Ordine Mondiale: basta dare un'occhiata alla definizione corrente di "paranoico" per rendersene conto. Tra un po' sarà considerato paranoico e suscettibile di trattamenti forzati chiunque non condivida l'attuale Sistema, anche se supportato da prove in suo favore. Esattamente come nei più cupi romanzi (o previsioni?) di fantascienza.

Cibo spazzatura. Preoccupante indice della spersonalizzazione italica è il dilagare del cibo spazzatura, proprio da noi culla della buona cucina e del mangiar sano! Chi preferisce cibo spazzatura non si limita ad avvelenarsi, compie anche un crimine culturale (ed economico) contro la nazione!

Consumismo spinto. Potrei limitarmi ad un no comment ed infatti non aggiungo altro se non che questa degenerazione incalzante da noi sta ricalcando pari pari, se pur con qualche anno di ritardo, quella ancora in corso di svolgimento negli USA e vero motore del loro espansionismo imperialista.

Halloween. Introdotto di forza con la connivenza dei media e delle scuole pubbliche, non se ne sentiva assolutamente il bisogno. Dei buoni genitori dovrebbero consorziarsi per portare fuori città e fuori dai festeggiamenti i loro bambini in occasione di Halloween allo scopo di ricercarne le radici pagane europee nell'adorazione della natura di cui fanno parte. Sarebbe una buona occasione di stimolare le loro giovani coscienze con una cultura ambientale e naturista invece di avviarne il condizionamento da parte di un Sistema marcio e decadente.

Alcolismo/demonizzazione deglli alcolici. Sono due aspetti dello stesso problema: nella cultura anglosassone, gli alcolici sono usati esclusivamente come una droga psicotropa in grado di alterare lo stato di coscienza mentre nella nostra siamo abituati da sempre ad utilizzarla nei ristretti margini di un piacere gustativo. Infatti noi siamo perfettamente abituati fin da piccoli ad utilizzare e DOSARE accortamente il vino a pasto e poi a non berne praticamente mai fuori dai pasti mentre nel centro-nord Europa è normale usare alcolici in genere SOLO per ubriacarsi salvo pasteggiare con acqua o, peggio, con bevande disgustosamente dolci, assolutamente inadatte ad accompagnare qualsiasi cibo non-spazzatura.
Non si sa perché, anzi si sa molto bene, anche da noi si è avvertita l'esigenza di regolamentare duramente i limiti di alcool nel sangue durante la guida, nonostante da noi non fosse esistita una concreta casistica di casi di incidenti direttamente ascrivibili all'alcolismo: questa era una prerogativa anglosassone. Da ragazzo, c'è stato un periodo di più di un anno in cui bevevo più del solito, diciamo un po' troppo e non a caso quello è stato il periodo in cui mi sono capitati meno incidenti, anzi NESSUNO. E ciò è perfettamente logico: anche da brilli o ubriachi ci si rende perfettamente conto - SE SI VUOLE - che non si è in grado di guidare bene e quindi si è più prudenti e si va più piano.
Chi causa incidenti con un tasso alcolico superiore a quello consentito, probabilmente li avrebbe causati anche da sobrio.

Serial killers. Diciamolo chiaro: sono un'invenzione dei media, non c'è alcuna prova che in Italia ci siano realmente stati casi di assassini seriali, almeno tra autori di cui sia certa l'assoluta estraneità a qualche condizionamento mentale. Ma probabilmente non ce n'erano neanche negli USA prima che l'inventassero. Adesso vanno di moda anche da noi e "fior" di criminologi fanno a gara per delineare profili di criminali... inesistenti, visto che la gran parte dei delitti su cui si sofferma la cronaca sono portati a termine da particolari tipi di iniziati o da specialisti (killer a pagamentio, militari appartenenti a corpi speciali). Ma il Sistema, per imporre sempre maggiori limiti ed impedimenti alla società col suo consenso, ha bisogno anche dei serial killers.

Condizionamento mentale/persuasione occulta. Anche questa è una distinzione puramente applicativa perché in sostanza si parla della stessa cosa solo che nel primo caso non ci sono limiti ai metodi utilizzati che possono spaziare dalla elettro-bio-chimica alla tortura mentre il secondo metodo è dissimulato nella propaganda culturale o pubblicitaria. I fini ottenuti sono gli stessi anche se di diverso livello: alterare a proprio vantaggio il comportamento e le scelte di un individuo, dall'omicidio al suicidio dal prodotto da acquistare al politico da votare.

Bipartitismo. Un grosso ostacolo all'avvento di un Ordine Mondiale è sempre stata la diversità di opinioni, attraverso il bipolarismo si può invece propagandare un'unica idea dando l'illusione di un'alternativa. Solo per i più sprovveduti: gli italiani sono un popolo che con la sua variegatezza culturale dovrebbe capire da sé che non è possibile ridurre a due sole le sue multiformi visioni della realtà; però saranno talmente ben irregimentati a livello di opinione che ancora non se ne sono resi conto.
Asservimento della politica alle lobbyes finanziarie. Gli americani sono andati prima di noi oltre la classica corruzione dei politici, in voga fin dai tempi dell'antica Roma, passando direttamente alla designazione dei politici da parte delle lobbyes di potere; nominando dei loro dipendenti è chiaro che non c'è bisogno di corromperli visto che già lavorano per loro. In tal senso, non si potrà mai dire che il perfido Mario Monti sia un corrotto in quanto ligio dipendente della Goldman Sachs come i suoi degni compari Prodi, Letta, ecc.
Eliminazione di politici scomodi. Se si risale alla congiura contro Giulio Cesare, questa non era una novità neanche da noi, anzi probabilmente siamo stati tra i primi al mondo visto che la professione di politico nel senso moderno del termine fu un'invenzione della civiltà romana. Ma gli americani ci hanno insegnato che la gente della strada si beve qualsiasi versiione ufficiale sulle sparizioni forzate dei politici dalla scena del Paese, dall'alto della loro esperienza di ben 4 presidenti assassinati ed almeno un aspirante tale. Da noi ha poco senso far fuori un Presidente della Repubblica in quanto ricopre una carica puramente rappresentativa anche se qualcuno, come Cossiga, ha provato a farne una carica politica, e allora si fanno fuori uomini politicamente pericolosi per la gestione americana del Paese come lo furono Mattei, Moro e Craxi. Anzi per quest'ultimo la CIA o chi per essa cambiò stile passando dalla farsa terroristica a quella moralista, forse trovandosi a corto di utili idioti che dopo gli anni di piombo avevano rinunciato alla Lotta armata trovando la loro piena realizzazione nel bipartitismo blindato (...); infatti per lui fu organizzata quella colossale farsa di Mani Pulite per la quale gli italiani, da sempre avvezzi a questo andazzo, improvvisamente s'indignarono - o almeno così sostenevano i media - per la corruzione della loro classe politica. Peccato che questa indignazione durò il tempo di Mani Pulite. Da allora, visto che lì'inesistente popolo italiano è diventato sempre più superficiale, finto-moralista e credulone, per distruggere un politico è sufficiente un'incruenta campagna denigratoria basata su scandali privati costruiti ad arte, come se la vita privata di un politico fosse cosa realmente rilevante per la nazione.

Stragi ad opera di personaggi insospettabili, con suicidio finale. Non potevano mancare in un Paese sempre più brutta copia degli USA, questi fatti che i media di regime si affrettano a bollare come opera di squilibrati senza neanche far notare come si tratti di cronache fin troppo sovrapponibili nella dinamica per non far pensare a qualcosa di preorganizzato agendo sul controllo mentale dello "squilibrato". Squilibrato si ma dopo un probabile apposito trattamento! Chi non ha mai sentito parlare di Mind Control, al secolo MKUltra? Si tratta di tecniche ultrasperimentate vecchie almeno di 50 anni se non si vuole risalire all'origine nazista della loro teorizzazione. Nessuno si chiede perché questi assassini o stragisti solitari finiscono sempre per ammazzarsi subito dopo aver assolto al loro compito e quando non si ammazzano loro e vengono ammazzati, fanno spesso in tempo a dichiarare che non ricordano nulla degli ultimi eventi? MI sembra quanto meno strano che ricalchino tutti lo stesso cliché. Un'altra moda americana finalizzata al Controllo Mentale delle masse.
Case di legno. Stanno tentando per fortuna con scarso successo di venderci casette come quelle dei tre porcellini invece delle nostre tradizionali in muratura; a noi che discendiamo dagli inventori delle grandi opere pubbliche e che siamo abituati a pavimentare in marmo o in ceramica le nostre case più umili. E non avremmo (per il momento) neanche quegli spettacolari tornados in grado di annientarle ma a noi proprio non va giù di abitare in un fabbricato effimero come quelli costruiti in legno: siamo abituati ad opere d'arte e di architettura in grado di sfidare i millenni. 
Obesità. Per la verità, era una moda già adottata a Napoli città da sempre filo-americana e capitale del ritualizzazione del mangiare buono ed abbondante ma adesso dilaga non grazie, purtroppo, alla buona cucina ma alle sproporzionate quantità di zucchero e dal cibo-spazzatura che ormai molti italiani non disdegnano di ingurgitare. Peggio per loro, a tutto vantaggio di medici, farmacisti ed aziende alimentari.
Puritanesimo. Si tratta di una pericolosa perversione sessuale da noi finora in voga, almeno sul piano formale, solo tra gli ecclesiastici - salvo orgette pedofile o con le suore - ma che rischia di dilagare grazie ad opportune campagne moraliste già in atto. Cosa ci guadagna il Sistema? Forse un irrisorio minor incremento della popolazione dovuto a natalità impreviste ma di certo la formazione di un sistema di pensiero in cui è sufficiente accusare una persona di comportamenti contrari alla morale per distruggerla sul piano sociale o, peggio, di farla rinchiudere in qualche prigione psichiatrica. 
Serial televisivi. Quando ancora ero uso sprecare il mio tempo davanti alla TV, ricordo bene di aver sempre scartato per principio qualsiasi film fosse suddiviso in più di... una puntata perché non mi andava l'idea di condizionare il mio futuro per sapere come andava a finire una storia. Secondo me, rimettersi davanti alla TV ad una determinata ora di un determinato giorno per continuare la visione di un film è demenziale mentre molta gente trova oggi normale riservare sempre la stessa ora del giorno alla visione di un seriale. Degenerazione tipicamente americana in voga anche da noi da tanto tempo ormai che non sembra più quello che realmente è.
Tatuaggi. Tatuarsi come un galeotto sembra oggi normale; un'esigenza della società americana terrorizzata dalla spersonalizzazione e allora ecco che tutti - per distinguersi dalla massa - si affrettano a sottolineare la loro individualità esattamente come fanno... tutti gli altri. Sarà divertente osservare tali opere d'arte quando la loro pelle sarò rugosa e cascante.
Esternazione dei sentimenti. Si, forse nelle nostre regioni meridionali battute in antico dagli arabi è sempre stato in uso piagnucolare in pubblico o fare piazzate di fattacci privati ma almeno nel centro-nord, diciamo a partire dalla Toscana, le rabbie ed i dolori trovavano sfogo in una privata decenza. Adesso pare che sia normale portare i fatti propri in pubblico, come da sempre fanno i protestanti, in più, spettacolarizzandoli ove possibile. Un'altra riprovevole usanza americana.
Circoli anonimi. Conseguenza diretta dell'abitudine di esternare i sentimenti, ne costituiscono la manifestazione più preoccupante, assomigliando pericolosamente alla pratica dell'autocritica imposta da alcune correnti di (non)pensiero comunista, il cui scopo manifesto è quello di rimuovere ogni pericolosa velleità individualista.
Campagne scandalistiche. Fondate su fatti veri o fasulli, quello che accomuna le tecniche di distruzione mediatica di un personaggio inviso al Sistema è la focalizzazione dell'attenzione dell'opnione pubblica su aspetti del suo operato o della sua personalità che poco o nulla hanno a che vedere con il messaggio che veicola o col suo programma politico. In altre parole, per criticare chi diffonde notizie utili alla collettività oppure si adopera per far funzionare meglio la Cosa Pubblica, il Sistema evita accuratamente di porsi su di un piano critico sul quale potrebbe essere facilmene smentito e battuto ma attacca e critica il nemico su livelli riguardanti aspetti della sua personalità o della sua vita privata che scarsa o nessuna rilevanza dovrebbero avere per la vita pubblica. Ad esempio, quando Berlusconi voleva adoperarsi per la storia del gasdotto turco ha sicuramente pestato i piedi a qualche magnate del petrolio ed è stato subito attaccato nel consueto modo (per uno come lui): con uno scandalo a luci rosse; per la vicenda di Sigonella, Craxi fu epurato assieme al suo entourage in base ad accuse basate sulla corruzione della classe politica che c'è sempre stata e semrpe ci sarà e ci è voluta tutta la professionalità dei media per oscurare l'aspetto farsesco della vicenda Mani pulite.
Coscienze deviate verso il perbenismo ed il puritanesimo aiutano molto a distruggere qualsiasi personaggio su cui si alzino meri sospetti di immoralità e questa è tutta scuola americana.
Falso altruismo. L'italiano medio ormai si azzuffa per difendere i propri interessi solo nelle riunioni di condominio e negli affari privati ma poi fa a gara, per mettere pubblicamente a posto la coscienza, finanziando enti dai dubbi fini umanitari e sottoscrivendo campagne fraudolente incentrate su temi capaci di colpire i sentimenti più profondi ed istintivi. 
Medicalizzazione della vita. Il sogno realizzato di un famoso magnate americano della farmaceutica, quello di vendere medicine alle persone sane ovvero che non ne hanno alcun bisogno, ed anche quello di convincere la gente che non eisiste una reale condizione di salute ma solo una condizione in cui la malattia non è manifesta, soggetto a suo tempo di un famoso film in bianco e nero. Il Sistema c'è riuscito anche in Italia, convincendo le persone sane di essere potenzialmente o realmente malate tanto da costringerle a portare sempre appresso una determinata scorta di farmaci "indispensabili" o "salva vita", a sottoposri reiteratamente ad esami medico-clinici per lo più inutili e spesso dannosi, a considerare patologiche manifestazioni perfettamente fisiologiche.
Non a caso, uno dei più grandi affari di questi ultimi anni è quello di inventare nuove patologie subito dopo averne brevettata la cura.

Terrorismo/paura del terrorismo. Meglio sperimentato in Italia durante i cosiddetti Anni di Piombo, funziona egregiamente anche negli States col dovuto rapporto di spettacolarità. Infatti, se per gli scopi prefissati dal Potere in Italia sono stati sufficienti stragi dilettantistiche come quella di Piazza Fontana o della stazione FFSS a Bologna, per condizionare la mente dell'americano medio, sensibile solo a manifestazioni spettacolari, è stato necessario ricorrere a farse più drammatiche ed orchestrate, per quanto meno credibili delle nostre. Ma è esattamente lo stesso rapporto che intercorre tra il pugilato ed il wrestling: nel primo si menano sul serio in maniera molto disciplinata, nel secondo in realtà non si menano affatto - e ciò è evidente come la demolizione controllata delle tre torri di New York - ma lo fanno in maniera molto più creativa.