giovedì 25 ottobre 2018

Veicoli sequestrati


Uno dei tanti problemi risolvibili con estrema semplicità a vantaggio della comunità ed alla faccia della burocrazia, è quello dei veicoli sottoposti a sequestro. In Italia esiste uno sterminato parco veicoli sottoposti a sequestro, spesso giacenti in aeree private all'aperto. Questa condizione comporta un degrado dei veicoli accelerato dagli agenti atmosferici come acqua, salsedine, ghiaccio, vento e sole. Durante la permanenza all'aperto, i veicoli a motore possono perdere lubrificanti e carburanti, produrre residui di gomma. Inoltre lo stesso inutilizzo del veicolo comporta alla lunga il degrado definitivo delle batterie di bordo, degli pneumatici ed alla lunga di tutte le parti in gomma ed in plastica, rendendo necessaria la loro sostituzione nel caso il veicolo possa tornare in circolazione, con l'inevitabile problema dello smaltimento di un'apprezzabile massa di rifiuti altamente inquinanti. Non parliamo poi dei

sabato 6 ottobre 2018

Euro zero, un, due, tre... tutti giù per terra!

L'avranno presa come un gioco quando hanno deciso d'infliggere un'ulteriore stangata ai cittadini che viaggiano sul filo del rasoio che divide la sopravvivenza dall'indigenza.
D'un colpo, auto e furgoni Diesel che non oltrepassano la specifica Euro 3 diverranno fuori legge, causando un danno enorme ai loro proprietari.
Come da copione rigidamente osservato dai governi precedenti, l'obiettivo da distruggere è la classe media, già pesantemente ridimensionata verso il basso nell'ultimo tragico ventennio, uno dei peggiori della storia del Paese sia per la progressiva riduzione dei diritti civili, sia per l'impoverimento generalizzato delle classi media e bassa. Per riprenderci ci vorrebbe un altro ventennio di quelli buoni, di quelli che i libri della storia ufficiale definiscono nel peggiore dei modi giurando il falso.

lunedì 1 ottobre 2018

Non c'è spazio per tutti.

Il titolo potrebbe far presupporre una tirata contro l'importazione criminale di giovani maschi stranieri da mantenere nullafacenti e spesso delinquenti a spese dello Stato ma non parlerò di questo. Lo spunto nasce da un recente incidente di caccia che ha comportato la morte di un ragazzo impegnato nel suo trekking andandosene però tranquillamente a spasso in una zona aperta all'attività venatoria. Probabilmente era anche abbigliato in maniera mimetica ovvero in armonia con i colori della natura e si aggirava nel bosco cercando di non disturbare la fauna, atteggiamenti adottati generalmente entrambi da noi tutti amanti della vita nella natura.
MA, e sottolineo "ma", bisogna tener sempre presente che il mondo è di tutti e ognuno di noi deve fruirne pensando di non essere solo al mondo. In Italia abbiamo già una regolamentazione venatoria tra le più articolate e restrittive al