Gli incentivi previsti solo ovviamente per chi può permettersi economicamente il capriccio di cambiare un'auto che funziona perfettamente, oltre ad offendere ogni principio morale, sortiranno un enorme danno per l'ambiente. La sostituzione di ogni veicolo che potrebbe funzionare ancora per anni, se non per decenni, comporta delle conseguenze che gli ecologisti di facciata non prendono in considerazione:
- impatto ambientale causato dal veicolo rottamato, causato dalla necessità di smaltire anticipatamente materiali altamente inquinanti e costosi da inertizzare (ammettendo che sia possibile farlo) come: vernici, plastiche, gomme, fibre sintetiche, lubrificanti, liquidi frenanti sintetici, glicole etilenico dei liquidi di raffreddamento, elettroliti delle batterie, piombo o litio solfatati, residui di gasoli o benzine, composti chimici collaterali come calamine, sostanze colloidali ed acide, componenti elettronici. Ma anche il recupero ed il riciclo di metalli come ferro ed alluminio comporta non solo costi ma anche inquinamento dovuto ai necessari trattamenti termici di fonderia per la loro trasformazione in lingotti o trafilati.
- impatto ambientale dovuto alla fabbricazione ed al trasporto di un veicolo nuovo;
- impatto economico negativo sull'indotto della manutenzione dei veicoli marcianti: industria del ricambio, ricambisti, officine di riparazione, meccanici.
Il tutto col presupposto di un minor inquinamento dovuto alle emissioni, con nuovi motori termici che emettono meno incombusti (ma purtroppo più ossido di azoto, funzionando con miscele sempre più magre) e con i motori elettrici che non inquinano sul posto ma inquinano molto di più dove viene prodotta e trasportata l'energia di cui hanno bisogno. Trascuro il discorso dell'anidride carbonica perché la convinzione che rappresenti un danno per l'ambiente - per giunta in un momento in cui la sua concentrazione nell'aria è ai minimi storici - è una delle più grandi bufale degli ultimi tempi, seconda per idiozia ed inconsistenza solo alla teoria della Terra piatta.
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