domenica 9 novembre 2008

Ripresa delle attività, lo strano caso del Monte Stella.

Giornataccia oggi, ancor più evidente nella sua mostruosa anormalità se raffrontata col fresco ricordo della giornata di ieri nella quale il cielo, dopo le precedenti tempeste, era tornato sgombro e di un azzurro profondo.
Stanotte, ancora alla luce della luna, avevo già notato qualche scia solitaria non inserita in un "sistema", come di prova... ed infatti stamattina già prima delle sei sono cominciate le operazioni in grande stile: perdurate (almeno) fino al tramonto hanno sortito il risultato di un cielo meteorologicamente sereno ma completamente deturpato da una immensa ragnatela di scie, apprezzabili in continua formazione ed in tutti vari stadi di espansione.

Per negare una realtà come questa bisognerebbe avere una faccia di... quarzo da meteorologo di regime, capace di arditi e sfacciati sofismi per tentare di spiegare come mai tra ieri ed oggi, nonostante le condizioni meteo similari (quota dello zero termico, umidità relativa ecc.), la presenza delle scie di "condensazione" si è avvertita in maniera così diversa: ieri nulla, se non di quelle effimire di vera condensazione; oggi... tutto, ovvero copertura totale del cielo visibile da tutto il Cilento ed il Vallo del Diano.
Oltretutto di domenica il traffico aereo dovrebbe essere di molto inferiore, quello regolare...
Basterebbe l'osservazione critica e spassionata di una sola giornata come quella appena trascorsa per convertire anche il più scettico (in buona fede) dei detrattori della realtà... pardon, della "teoria" delle Scie Chimiche.

Inutile documentare fotograficamente lo scempio odierno in quanto non è dissimile dagl'innumerevoli altri già visti finora;
è interessante però quello che si puo' notare nella foto seguente:
















La cima sulla quale convergono stranamente due delle innumerevoli scie presenti in cielo è quella del famigerato Monte Stella, sede di una ex base Loran ma potenziata evidentemente con altre tecnologie dopo lo smantellamento di questo ormai superato sistema di posizionamento.
Delle stranezze che sono accadute ed accadono attorno a questa montagna strategicamente (non a caso) collocata nel cuore del Cilento si cominciò a parlare nel forum di sciechimiche.org, nell'ambito del sotto-forum "Scie Salerno" ma l'argomento non destò l'interesse che merita nonostante i racconti di:
- colonne militari nottambule che scompaiono completamente all'interno della montagna,
- personale civile e militare della base a cui è fatto divieto di "familiarizzare" durante la libera uscita con la gente del posto;
- divieto di accesso introdotto solo da pochi anni sulla strada che porta alla vetta, meta fino a prima di allora di allegre scampagnate domenicali in mezzo ad una selva di antenne e sotto un potentissimo radar...;
- campo elettrico rilevabile sulle pendici del monte sufficiente da solo ad accendere e tenere accesa una lampada a fluorescenza pur PRIVA DI ALIMENTAZIONE;
- l'impressionante casistica di noduli alla tiroide ed altre forme di cancro tra gli abitanti di San Mauro Cilento.

Quest'ultimo centro, che vanta un'altamente qualitativa produzione d'olio d'oliva DOP forzatamente limitata nella quantità a causa dell'asprezza del territorio, si trova a Nord-Ovest del Monte Stella ed è il paese più vicino in linea d'aria alle istallazioni presenti in vetta, in particolare dal potente radar del quale è visibile la bianca cupola da qualsiasi altro rilievo degno di nota del Cilento, e non solo.
La base controlla tutto il traffico aeronevale (almeno) dei settori Est del Tirreno Centrale e del Tirreno Meridionale (quindi compresa la zona di Ustica, se la cosa puo' suscitare la curiosità di qualcuno) e perciò è logico pensare che le emissioni più potenti e reiterate siano dirette proprio verso Ovest, visto che il confine idrografico tra i due citati settori del Tirreno corre precisamente sul 40° parallelo, poco più a Sud della base, più o meno in corrispondenza del promontorio più meridionale del Cilento, che si trova nel Comune di Scario.

Al di là di ogni possibile altra disquisizione sull'argomento faccio notare a tutti, aspiranti disinformatori compresi, la stranezza di queste due scie "di condensazione" che convergono (o divergono?) come due raggi nella nebbia che avvolge e non sovrasta la vetta (ad occhio nudo il fenomeno era inequivocabilmente apprezzabile) e che, fatti salvi gli ingombri delle istallazioni, la stessa non oltrepassa i 1131 metri di altitudine s.l.m., quota notoriamente sgombra per definizione da aerei a reazione produttori di scie di condensa....