lunedì 7 settembre 2009

Un metodo infallibile per la previsione degli incendi boschivi e di macchia.

La tramontana(*) che da un paio di giorni spira da queste parti ha finalmente spazzato tutte quelle opacità che qualcuno definisce "innocue velature" rivelando finalmente un cielo limpido e risplendente del suo vero colore naturale, cosa ormai rara da vedersi. Tanto è vero che solo oggi, per la prima volta durante questa estate, la mia pelle ha reagito con un arrossamento all'esposizione solare sicuramente propedeutico ad un minimo di tintarella di fine estate. Giusto per non suscitare la solita incredulità nel prossimo quando gli rivelo che abito in un paese di mare....

Sono stato lontano dal mio paesino sulla Costa Cilentana solo per tre settimane in agosto ma anche per quanto ho sentito dire, questa estate la zona è stata abbastanza immune dagli incendi boschivi se si esclude qualche poco significativo focolaio circoscritto a piccoli appezzamenti di terreno. Ovvero lo era stata fino ad oggi.
Stamattina infatti - in orari non sospetti - ho notato un insolito andrivieni di elicotteri e perfino di un Canadair che svolazzavano senza un motivo apparente non essendoci focolai d'incendi a vista d'occhio (e oggi la visibilità è stata molto buona).
Ed è proprio a questo che si riferisce il mio "metodo infallibile per la previsione degli incendi boschivi": l'osservazione del traffico aereo.

E si, perché se è vero che gli incendi preferiscono (per loro scelta) verificarsi in giornate benedette da un vento secco e teso, è anche vero che da un'osservazione dei fenomeni su base pluriennale ho riscontrato (e non solo io l'ho fatto...) che immediatamente PRIMA dell'appiccarsi praticamente CONTEMPORANEO di NUMEROSI focolai d'incendio è possibile rilevare in cielo un traffico di elicotteri significativamente superiore alla norma. Soprattutto se i fattacci avvengono di notte.
E' facilmente intuibile infatti che, scartando l'improbabile ipotesi che un fantomatico consorzio di piromani ormai anzianotti muniti di FIAT 127, un scatola di fiammiferi ed una latta di benzina ciascuno appicchi fuochi da decenni sincronizzando sempre l'orario delle operazioni, l'utilizzo di elicotteri da parte dei malintenzionati rimane l'unica ipotesi razionale del metodo da loro adottato.

Due anni fa scrissi un articolo pubblicato sul sito di HEYMOTARD (e ripreso da altri siti ben più importanti) basato proprio su di una testimonianza a riguardo: lo ripropongo, rivelandosi essere purtroppo ancora d'attualità: Incendi dolosi: il pericolo viene dall'alto.

*) La Tramontana (N>) nel Cilento si manifesta come un vento secco allo stesso modo dello Scirocco (SE>) anche se in genere caratterizzati da temperature nettamente diverse tra loro.
Ed è proprio col manifestarsi di uno di questi due venti che avvengono la stragrande maggioranza degli incendi, di sicuro TUTTI quelli che provocano i danni maggiori; e quest'altra osservazione fatta da parte mia (e non solo) può basarsi su rilevamenti raccolti nell'arco degli ultimi quarant'anni.

Le temperature ambientali non sono assolutamente indicative del rischio incendi (come invece vogliono far credere) in quanto è facile capire che se uno stecco di legno secco prende fuoco diciamo a 250°C è assolutamente ininfluente la condizione che esso e l'ambiente circostante si trovino a 20 invece di 40°C (tanto è vero che tanti di questi incendi "preferiscono" svilupparsi di notte).
Da dire infine che sulla nostra costa tirrenica i venti dominanti di 3° quadrante sono invece molto umidi (grazie al grande "fetch" di cui dispongono), più di tutti il Libeccio (SO>) che qui spazza la costa per almeno i due terzi delle giornate ventose di tutto l'anno e che fa sempre salire l'igrometro a valori molto alti (>80%) alcune volte a valori addirittura prossimi alla saturazione (97-98%).
Inutile dire che con tali venti non si vede mai un incendio degno di nota....

Aggiornamento dell'8/09/09 h 16:53
Nonostante il perdurare del vento di tramontana, il cui effetto è di regola quello di mantenere il cielo limpido e sgombro dalle nubi, a seguito di una rapida ed intensa incursione aerea che ha avuto luogo stamattina il cielo è nuovamente velato da una sorta di fumosità biancastra che però lascia ancora intravedere qualche piccolo cumulo di bel tempo (giusto per far capire che la velatura non è di origine naturale...).
Ormai il cielo limpido è un evento occasionale, meglio approfittarne quando si verifica e ripiegare su attività più casalinghe negli altri anormali ma più consueti giorni!