giovedì 24 settembre 2009

Gallio nelle scie chimiche e divieto di pioggia.

I due argomenti non sono legati in modo diretto se non virtualmente nell'ambito di un commento off-topic inserito a margine dell'articolo che andrò a riportare. Voglio solo mettere in evidenza, con due "indizi" ben più che probatori, come praticamente ogni giorno si accumulino sempre più "prove" innegabili dell'esistenza delle scie chimiche nella nostra quotidianetà nonostante l'impegno profuso dai negazionisti, che basano le loro inconsistenti teorie su distorte interpretazioni di fenomeni fisici ben precisi o su pure illazioni.

Perfino in un organo "d'informazione" allineata come il tgcom di mediaset lancia una notizia (forse sfuggita ai censori?) incentrata su di una "normale" tecnica di controllo climatico messa in atto dai cinesi per salvaguardare dalla pioggia delle celebrazioni di regime!
Ricordiamo che la Cina, tra i suoi tanti crimini contro l'Umanità, è il principale produttore - anche per conto terzi - di particolato destinato alle irrorazioni aeree.
Del resto qualche tempo fa lo stesso TG1 lanciò una notizia con tanto di filmato che dimostrava come i russi potessero intervenire sul clima locale (vedi link a margine).
Ma nonostante quanto succede al di fuori dei nostri confini appartenga alla più palese ed incensurata quotidianetà, nel nostro Paese le scie chimiche ufficialmente non esistono... ed i terremoti non possono essere previsti!

Eppure ciò non basta - ed è incredibile - alla ancora troppo folta schiera di scettici, ignoranti o puri negazionisti del fenomeno per accettarne la cruda realtà. Ogni ipotesi a riguardo, su questa barriera di cecità impenetrabile, si riduce inevitabilmente a quanto preso in considerazione da quest'altro articolo publicato l'anno scorso sul sito di HEYMOTARD.


Ecco ora l'articolo di Kimberly Dawley tratto da Rense.com e rilanciato da tankerenemy.com dal qual sito è stata tratta l'immagine utilizzata:

Recenti analisi dell’aria hanno consentito di determinare la presenza di gallio in alte concentrazioni. E’ veramente difficile trovare il gallio nell’aria, metallo usato in numerose e singolari applicazioni.
“Il gallio è un elemento chimico il cui simbolo è Ga. Metallo bianco argenteo, molle e fragile, è, con il cesio ed il mercurio, tra i pochi metalli allo stato liquido a temperatura ambiente; si trova combinato nella blenda e si ottiene per elettrolisi da soluzioni alcaline dei suoi sali; viene ricavato come sottoprodotto dalla produzione industriale dell’alluminio, dalla bauxite e, in minor quantità, dall’estrazione dello zinco. Chimicamente è un elemento abbastanza reattivo. Nei composti è generalmente presente con numero di ossidazione +3 e, in questo stato, mostra analogia con l’alluminio. Tra i composti si ricordano il fosfuro di gallio (GaP), l’arseniuro di gallio (GaAs) e l’antimoniuro di gallio (GaSb), che appartengono alla classe dei semiconduttori e che, per le loro caratteristiche elettriche, hanno trovato importanti impieghi nei dispositivi elettronici. Allo stato elementare, il gallio viene usato in vece del mercurio, per la fabbricazione di termometri per elevate temperature (superiori ai 500° C)”. [Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. gallio]

Come componente dei semiconduttori, l’arseniuro di gallio è impiegato negli strumenti optoelettronici (soprattutto diodi laser e diodi ad alta emissione di luce). Piccole quantità di arseniuro di gallio sono adoperate nelle industrie dei microprocessori ultraveloci e per i pre-amplificatori a microonde a basso rumore di fondo.

Il gallio è usato anche nei transistors e nella tecnologia dei satelliti. I rovers di Marte e parecchi satelliti impiegano una tripla giunzione di arseniuro di gallio su celle di germanio. Questo metallo è anche adoperato nei pannelli solari di nuova generazione, poiché è più efficiente del silicio. Può essere usato anche nella produzione di specchi molti brillanti.
Sono in corso delle ricerche per stabilire se si possa ricorrere al gallio per combattere infezioni batteriche come quelle che causano la fibrosi cistica. Sembra che sia in grado di interferire con batteri, come lo pseudomonas e di causarne la morte.

Un altro impiego è relativo all’individuazione dei neutrini. Probabilmente la più grossa quantità di gallio puro che sia stata raccolta in una singola apparecchiatura è presente nel telescopio usato nel quadro del SAGEexperiment, nell’osservatorio dei neutrini sito a Baksan, in Russia. Questa apparecchiatura contiene circa 57 tonnellate di gallio liquido.

Sebbene non sia considerato tossico, le ricerche sul gallio sono ancora interlocutorie. Alcune fonti suggeriscono che un’esposizione prolungata possa causare dermatiti.

fonte : http://www.tankerenemy.com/2009/09/il-gallio-nelle-scie-chimiche-articolo.html#comments
articolo su tgcom: http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo461050.shtml
estratto dal TG1 del 16 maggio 2007:



articoli correlati:

- il trimetilalluminio nelle scie chimiche

- effetti dello spargimento di sali di bario

- nuvole di bario

- il litio nelle scie chimiche

- il torio nelle scie chimiche

- uranio impoverito e scie chimiche

- zolfo per raffreddare la terra (corriere.it)

- zolfo per raffreddare la Terra (altrogiornale.org)

- oscuramento globale per mezzo dello zolfo

- il titanio nelle scie chimiche

- effetti dello spargimento di quarzo