Con le amministrazioni locali di Foggia e Udine, al 10 maggio scorso sono 405 i Comuni italiani che hanno vietato istallazioni 5G nel proprio territorio. Altri 205 Sindaci hanno emanato decreti di blocco delle istallazioni in corso fino a che, in base al principio di precauzione, non verrà dimostrata l'innocuità per la salute pubblica, cosa peraltro molto difficile visto che in molte parti del mondo si comincia a sospettare che questa tecnologia sia sinergica in qualche modo alla pandemia ufficialmente attribuita solo al pressoché innocuo SARS-CoV-2.
Sospetti confermati dall'accanimento della censura contro questa ipotesi più che plausibile dal momento che è scientificamente accertata l'interferenza di due delle frequenze che il 5G può utilizzare, rispettivamente con le molecole di idrogeno e di ossigeno. In particolare, l'idrogeno entra in risonanza con una frequenza molto vicina ai 2,45GHz in uso ai forni a microonde e l'ossigeno con quella dei 60GHz. Entrambe le frequenze, ripetiamo, rientrano nella gamma di possibilità di emissione della rete 5G, non a caso
concepita innanzitutto come arma e poi come sistema di trasmissione dati ma non senza danni per la salute!
concepita innanzitutto come arma e poi come sistema di trasmissione dati ma non senza danni per la salute!
Negli altri migliaia di Comuni italiani, per il momento non c'è evidentemente interesse a preservare l'ambiente e la Salute Pubblica visto che continuano i criminali tagli o abbattimenti di alberi (che ostacolano le frequenze malefiche del 5G) e le conseguenti istallazioni di antenne.
Nel frattempo il malgoverno centrale, in aperta violazione dell'Art.42 della nostra calpestata e vituperata Costituzione, ha concesso alle Compagnie telefoniche il diritto incondizionato di accedere alle coperture dei palazzi per le istallazioni malefiche. Con criminale disinvoltura, sempre più si adottano provvedimenti - se non leggi vere e proprie - gravemente lesivi per i diritti e per la salute dei cittadini. In questo contesto appare sempre più imperdonabile l'ignavia dei magistrati onesti, ammesso che ce ne sia qualcuno indipendente dal PD e dall'egemonia sionista nel nostro Paese.