martedì 7 dicembre 2010

Alcool e sicurezza alla guida

"Guidare in autostrada richiede attenzione e tempi di reazione ridotti. Anche un modesta quantità di alcool, apparentemente innocua e senza effetti visibili, genera una dimunizione della prontezza di riflessi che limita la capacità di reazione. Da recenti studi è infatti emerso che il 30% degli incidenti gravi è causato da soggetti sotto l'effetto dell'alcool."
Così si legge nella sezione "luoghi comuni sbagliati" del sito autostrade.it sugli effetti dell'alcool per chi guida.
Analizziamo la smentita del luogo comune secondo il quale una quantità "moderata" di alcool non modifica sostanzialmente l'attitudine alla guida di veicoli:

1) "Guidare in autostrada richiede attenzione e tempi di reazione ridotti."
Si, ma ridotti rispetto a quale altra condizione?
Se è vero che le velocità sono superiori ad altre condizioni di guida, è vero anche che gli spazi a disposizione sono maggiori e le dinamiche sono spesso meno pericolose per la guida che per quanto si verifica nei centri urbani ad alta densità di circolazione o su strade extraurbane a doppio senso di marcia, magari in condizioni critiche di viabilità.
Per cui, è più corretto dire che la guida... al di fuori del proprio garage richiede attenzione e tempi di reazione "ridotti". Sempre.

2) "Anche un modesta quantità di alcool, apparentemente innocua e senza effetti visibili, genera una diminuzione della prontezza di riflessi che limita la capacità di reazione."
Bah, strano perché uno studio degli anni '60 dimostrava esattamente il contrario, con tanto di test effettuati sull'autodromo di Monza... .
Comunque non esiste alcuna "modesta quantità d'alcool" ma solo una quantità d'alcool relativa al proprio peso corporeo, alla disponibilità endogena dell'enzima alcooldeidrogenasi ed alle condizioni dell'apparato digerente: se ad esempio si beve a digiuno, l'alcool "rimbalza in testa" immediatamente anche in modiche quantità mentre se si beve dopo aver ingerito sostanze oleose o grasse, il suo assorbimento da parte dell'organismo (che, ricordiamo, è un ambiente "esterno" all'apparato digerente) risulta essere notevolmente abbattuto.
Tuttavia, il punto non è quello dei riflessi, come tanti "esperti" vogliono farci credere, o almeno non è SOLO quello dei riflessi!
Non serve a nulla - e può essere additittura pericoloso - avere dei riflessi fulminei se in una situazione di pericolo NON SI SA CHE FARE!!
La realtà è che nella maggioranza dei casi si scampa ad un incidente effettuando una manovra veloce ma ponderata ed eseguita con perizia: i soli riflessi possono al massimo permettere di raggiungere prima il pedale del freno (ammesso che frenare sia nel frangente la cosa giusta da fare...) ma non certo farci fare la cosa giusta se non abbiamo la capacità di farla!
In mancanza della necessaria perizia di guida, dei riflessi rapidi possono causare più danni che vantaggi: ad esempio, il cosiddetto "panic stop" è quel genere di frenata che allunga gli spazi (prima che inventassero l'ABS) e innesca situazioni di pericolo per gli altri utenti della strada.
Personalmente, in circa 40anni di guida di cui almeno una decina trascorsi anche sulle piste, ho riscontrato che si guida molto peggio - e ci si mette più facilmente in situazioni di pericolo - sotto l'effetto della caffeina che di una MODICA quantità d'alcool. Questo lo scoprii proprio in pista in occasione di impegni agonistici sostenuti in moto; e la guida sportiva della moto richiede ancor più che per l'auto di freddezza e determinazione prima ancora che di riflessi pronti.
Con questo non voglio dire NULLA che possa spingere chicchessia a sbronzarsi prima di guidare ma solo quello che ho detto, nell'esatta misura in cui l'ho detto, ed è la verità.
3) "Da recenti studi è infatti emerso che il 30% degli incidenti gravi è causato da soggetti sotto l'effetto dell'alcool.
Sarà vero (anche se bisogna prima stabilire cosa significa "sotto l'effetto dell'alcool": ubriachi o fuori dai limiti di legge? Sono due cose diverse.) ma il dato dimostra anche che il 70% degli incidenti gravi è causato da persone riconosciute sobrie.
Meditate gente, meditate...