martedì 2 agosto 2016

Il nuovo corso - Suzuki GS 500

La Suzuki GS 500 fine anni '70, non certo è una di quelle moto che hanno fatto epoca anzi è passata piuttosto inosservata e poco apprezzata dal mercato, come del resto passano la maggioranza delle moto "intelligenti" ed equilibrate. Non era particolarmente potente con i suoi 27cv e scarsamente prestazionale con i suoi appena 148Km/h di velocità massima però, anche se con diversi anni di ritardo, costituì lo stato dell'arte per un genere specifico di moto di cui la Honda CB 500 Four prodotta fino al 1979 fu il primo esponente storico e che di lì a poco sarebbe finito con l'avvento delle 600 più o meno sportive degli anni '80.



Honda CB 500 Four - 1971
Alle soglie del nuovo decennio, i cerchi in lega ed il doppio disco anteriore erano ormai d'obbligo e gli scarichi dei 4 cilindri venivano tutti convogliati in sole 2 marmitte, e quindi anche queste prerogative non sono tali da metterla in risalto rispetto alla concorrenza. E allora perché ho deciso di dedicarle un articolo?
Semplice: perché fu in assoluto la prima giapponese di cui i periodici specializzati non si lamentassero della tenuta di strada e della stabilità, i talloni d'Achille di tutte le moto nipponiche prodotte fino ad allora.

In effetti, a partire da questa... eccezione alla regola, tutti i costruttori giapponesi cominciarono a curare maggiormente gli assetti delle loro moto portandoli in breve a livelli europei.
Questa nuova condizione cominciò a sottrarre parecchi clienti alla produzione italiana dell'epoca che rispetto a quella orientale era già stata superata sotto l'aspetto costruttivo, tecnologico e prestazionale ma che faceva ancora i suoi numeri unicamente grazie alle virtù dinamiche delle sue moto.