mercoledì 14 settembre 2016

Referendum Senato: ora sappiamo con certezza che è meglio votare NO


Probabilmente, gli USA non sono del tutto certi del controllo che esercitano sulla politica italiana, viste le recenti esternazioni (che in uno Stato sovrano dovrebbero essere definite più propriamente "ingerenze") dell'ambasciatore americano sul referendum in arrivo.
Se gli USA si schierano apertamente per il SI in casa nostra, infatti, allora possiamo star certi che questa sarà una preferenza che indebolirà il Paese e lo assoggetterà maggiormente al controllo americano. Un passo indietro per qualsiasi nostro anelito di miglioramento ed indipendenza.

Evidentemente, ai fini di un controllo totale su di noi, non è sufficiente che i nostri Presidenti del Consiglio post-Berlusconi siano stati nominati arbitrariamente a Washington invece che regolarmente eletti in Italia e non
basta che un intero partito politico, il PD (Partito Delle banche), sia finanziato e non rappresenti altro che gli interessi americani fin dal tempo di Occhetto alla dirigenza PCI, una volta trovatosi orfano dei finanziamenti URSS a seguito della caduta del muro (e più propriamente dell'ideologia comunista).
Purtroppo anche una forza finto-rivoluzionaria come il M5S è andata (contro il volere di una gran parte della base) a dare man forte alle forze politiche italiote filo-statunitensi.

Non è bastato neanche aver avuto per ben tre legislature consecutive (una legittima, l'altra illegittima, l'ultima dissimulata con un fantoccio) un agente CIA come Capo di Stato. La M.A.F.I.A. di mazziniana memoria non ha insegnato poco agli americani.

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