lunedì 8 aprile 2019

Nuovi incentivi per i più ricchi e per aumentare l'inquinamento

Partono finalmente gli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici. Come al solito, e perpetrando la prassi avviata a valle del colpo di Stato del 1992, questi incentivi andranno a beneficiare chi può permettersi di acquistare un veicolo nuovo, alla faccia di chi non può farlo. Ma al di là di considerazioni etiche sull'operato dei malgoverni che dobbiamo subire - anche e soprattutto per colpa nostra, per carità - bisogna chiedersi quali sono le ripercussioni negative sull'ambiente per una disposizione del genere. Sarebbe ora di cominciare ad impegnarsi per un ecologismo reale ed operativo, non solo di facciata: se decido di comprare un veicolo elettrico per convenienza, per sfizio o semplicemente perché sono un Radical Shit alla moda, è mio dovere chiedermi quale impatto negativo la mia decisione ha sull'ambiente.

Il veicolo più ecologico è quello che possiedi già 

Su questo blog e non solo, in più di un'occasione ho descritto il reale impatto sull'ambiente provocato dai veicoli elettrici ed ancor più dalla rete infrastrutturale - in continua espansione di cui necessitano: effetti negativi dei potenti campi elettromagnetici generati sia dagli elettrodotti che dai motori elettrici; rischi di folgorazione per gli occupanti, ad esempio finendo in acqua assieme al veicolo; problemi di smaltimento delle batterie al litio e dei circuiti elettronici; ecc. ma in vista di una paventata conversione all'elettrico, va considerato anche l'impatto ambientale ed economico dovuto all'acquisto di corrente elettrica dalla Germania - che la produce essenzialmente bruciando carbone anche se sta integrando fortemente con l'eolico - ed ancor peggio dalla Francia che la produce con malefiche centrali atomiche di cui almeno una non molto distante dai nostri confini.
Oggi più che mai in Italia, la strada da percorrere sarebbe invece quella di puntare e conseguire un'autonomia energetica: solo in tal modo avremmo piena libertà di esercitare le scelte realmente più convenienti per noi e non seguire per forza di cose strade tracciate da altri. Con grande sincronicità negativa, mentre il nostro fantasioso ed inconcludente malgoverno vara incentivi per i più ricchi ed a favore di Francia e Germania, in Libia l'ENI evacua il personale dei suoi impianti, invece di chiedere l'intervento dell'esercito a protezione delle strutture!

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