lunedì 27 giugno 2011

Riparte il business degli incendi boschivi

Ieri sera sul tardi, la Strada Provinciale 267 è stata bloccata da vigili e carabinieri sul punto più alto della (ex)variante di Santa Maria di Castellabate a causa del consueto incendio stagionale della piccola area boschiva che essa attraversa.
Si inaugura così la stagione estiva e con essa quella degli incendi boschivi nel Comune di Castellabate, teatro abitudinale di cotanto scempio.
Nessuna novità di rilievo quest'anno, a parte quella di aver visto volteggiare insistentemente ed a nostre spese sull'abitato di Santa Maria, in pieno giorno, un fiammante Erickson S-64 sfoggiante i colori della Protezione Civile...
...oddio "fiammante" nel senso di "appena riverniciato" perché quello che in realtà... rischiava di arrugginire sotto alla pittura fresca altro non era che un Sikorsky S-64F messo in produzione attorno al 1962 esplicitamente concepito per l'aggressione militare imperialista americana al Vietnam e riciclato a nuova vita (e nuovo reddito) appunto dalla Erikson... ma a questo nessuno ci fa caso perché è noto che l'Opinione Pubblica ha la memoria corta.


Non sono qui per parlare di elicotteri ma è importante ricordare che 4 di questi bestioni da trasporto ci sono costati ben 106.000.000 Euro (centosei milioni ovvero 26,5mln a pezzo: davvero non male per un velivolo d'epoca riverniciato...)
Tanto, tantissimo ma almeno sappiamo quanto costano mentre il costo dei Bombardier Canadair è coperto dal segreto di Stato imposto direttamente dalla NATO per non meglio precisate motivazioni militari!!


Del costo dei Canadair sappiamo solo che per tenerli in volo ci vogliono 2.500 Euro all'ora per un totale di 80-100 milioni all'anno per ogni regione che ha deciso di farne uso.
Una bella cifra... per questo lo Stato ha deciso di farla guadagnare alla ditta privata Sorem che gestisce quest'altro pozzo senza fondo.
Tanto in Italia nessuno vuole uno Stato imprenditore visto che può ricorrere alla pressione fiscale per soddisfare la sua inesauribile sete di denaro.

Per "fortuna" il costo di ogni tonnellata di acqua salata (additivata?) utilizzata per spegnere incendi e per danneggiare la (futura) rigenerazione dei terreni, dopo un bel periodo di ammortamento è oggi solo di 150€.

I risultati di questo metodo di spegnimento consistono spesso della desertificazione del territorio: un esempio per tutti la foresta pietrificata che ha definitivamentre soppiantato il vecchio bosco - per chi se lo ricorda -.delle Ripe Rosse (di fuoco) in prossimità della frazione di Case del Conte (Montecorice).

E pensare che ancor oggi, qualcuno del posto oppure di passaggio si scandalizza dei grezzi in cemento ancora in piedi a tanti anni dalla sentenza di abbattimento ma non nota che ormai questi monumenti alla speculazione si trovano in un'area in cui non c'è più nulla di naturale da preservare... .

"La prova sicura del passaggio dell'uomo è il deserto"
[proverbio arabo]

Meglio sarebbe allora lasciar fare alla natura, non solo evitando di appiccare incendi dolosi ma anche evitando di completare il danno spargendo sale sui terreni come faceva Attila il re degli Unni... .
Ma Attila almeno non disponeva ancora di additivi chimici. 

Per fortuna che la Forestale ogni anno arresta un po' di piromani, molti dei quali così bravi che con una sola latta di benzina, qualche fiammifero e naturalmente il dono dell'ubiquità riescono a creare contemporaneamente diversi focolai d'incendio in grosse porzioni di territorio.
Curiosamente, sappiamo che dal punto di vista statistico, circa il 10% dei fermati appartiene ad organizzazioni che per statuto dovrebbero darsi da fare per spegnere incendi, non per appiccarli... .

Ma nessun magistrato si domanda mai...
"Incendi Boschivi, Cui Prodest?"

Articoli correlato:

Approfondimenti: