sabato 25 dicembre 2010

DIMOSTRAZIONE SPETTACOLARE ANTI HIV (?)

Singolare dimostrazione per sensibilizzare l'attenzione, sopratutto sui giovani, il continuo e non passato problema dell'HIV, è stato organizzato, con oltre 200 ragazzi, dentro un preservativo gigante per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della lotta all'Aids: e' l'iniziativa promossa dalla onlus Cesvi e dall'Universita' Iulm di Milano, davanti alla cui sede questa mattina e' stato gonfiato un mega condom trasparente che ''ha ospitato'' al suo interno gli studenti.

L'iniziativa è partita in una sorta di comunicazione su Facebook e sul socialnetwork dell'associazione, Cesviamo.org, in cui e' possibile scommettere con i propri amici di raccogliere una certa somma da destinare ad un progetto umanitario. ''In questo caso, la scommessa simbolica era riuscire ad entrare almeno in 100 dentro il condom'' ha spiegato Chiara Magni, responsabile Cesvi della campagna. E' nato cosi' quello che viene definito un flash mob, ovvero un evento in cui un gruppo di persone si riuniscono all'improvviso in uno spazio pubblico grazie al passaparola.


''I dati ci dicono che il 45% dei nuovi infetti da HIV sono giovani tra i 15 e 24 anni. Quest'esperienza e' un modo con cui vogliamo spingere i ragazzi alla prevenzione, unica via per debellare l'HIV''
ha concluso la Magni.

Commento

La soprariportata potrebbe sembrare a prima vista un'iniziativa lodevole - e senz'altro lo spirito degli ignari partecipanti è stato puro ed onesto - ma come spesso accade, la deviazione dell'attenzione è il metodo preferito dal Sistema per evitare che la Pubblica Opinione individui le VERE CAUSE di un problema.

In questo caso, i presupposti che rendono vana quest'azione contro l'AIDS - ma utile nell'interesse delle Case produttrici di profilattici - sono almeno due:
  • Ammesso che il fantomatico HIV - il virus che nessuno è mai riuscito a vedere né a fotografare - esista veramente, esso sarebbe circa 700 volte più piccolo della normale porosità di un profilattico in lattice, per cui quest'ultimo risulterebbe assolutamente inutile ai fini di una protezione dal contagio;
  • Dopo l'allarme iniziale, nessun ricercatore è mai riuscito a dimostrare che l'HIV sia realmente responsabile della sindrome in questione tenendo conto che le sue tracce sono state rilevate indifferentemente sia in soggetti sani che affetti dalla sindrome e soprattutto sono state trovate solo in una parte dei soggetti portatori conclamati di AIDS!!
Invece, in base alle ricerche pubblicate già da tempo dalla Dott.ssa Hulda Clarck, l'unico dato epidemiologico certo che costituisce una costante tra gli affetti da AIDS è la presenza di benzene nei loro fluidi organici, e la dottoressa ha anche fornito al mondo scientifico un'articolata spiegazione più che plausibile sui meccanismi d'insorgenza della sindrome che infatti risulta pienamente e facilmente curabile eliminando il benzene dall'organismo.
Alla luce di tali ricerche, la presenza dell'HIV risulta essere molto più una conseguenza che la reale causa dell'immunodeficienza acquisita.

Quindi, per aggiungere una doverosa precisazione alla soprariportata raccomandazione della Magni: prevenzione SI ma per evitare l'AIDS, non tanto il suo effetto collaterale HIV, e non certo attraverso il preservativo ma eliminando le contaminazioni da benzene e da altri pericolosi solventi assimilabli per via aerea, per contatto o per ingestione.

Attenzione: come si può evincere dall'articolo sopra e sotto suggerito sul benzene, esso non è presente solo nella venefica benzina "verde" ma anche in molte altre fonti più o meno insospettabili come diverse basi solventi, prodotti per l'igiene personale, fumo di sigaretta, alcune bibite gasate, alimenti cotti alla brace, caffè decaffeinato, ecc. e perfino negli stessi preservativi in lattice che, lungi dal preservare dall'AIDS, addirittura ne favoriscono l'insorgenza!!!

Per concludere, va detto che il profilattico, pur essendo più dannoso che inutile ai fini preventivi dell'AIDS, è comunque capace di proteggere sia dalle comuni malattie veneree che dalle epatiti, sempre che non avvenga per altre vie uno scambio di fluidi organici (ad es. la saliva) tra un soggetto portatore ed uno sano.
Da tener sempre presente però, che i profilattici possono facilmente essere a loro volta veicoli d'infezione visto che la loro produzione ed il loro confezionamento NON avviene comunemente in ambienti sterili ma in normali catene industriali dove tra l'altro vengono maneggiati a mani nude dagli operai. In genere.

Lascio al lettore la valutazione dell'opportunità o meno di utilizzare tali presidi , con i rischi che ne conseguono, affidandosi - com'è d'uopo - all'opinione di un medico qualificato e soprattutto INFORMATO: se non lo è sull'argomento in questione, provate a fargli leggere questo articolo ed i suoi links.

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