sabato 30 giugno 2012

Castellabate: esplodono contemporaneamente due telefoni cellulari


Interrompo il "silenzio radio" per pubblicare una notizia che non avrebbe nulla di totalmente inconsueto se ad esplodere fosse stato un solo apparecchio: il fatto è che due giorni anzi due notti fa, due cellulari della stessa marca illustrata nella foto sono esplosi alle 2 di mattina in un appartamento di Santa Maria di Castellabate (SA). Erano entrambi spenti e pare non fossero in ricarica ma la cosa più strana è che sono esplosi contemporaneamente, ciò secondo quanto riferito dalle due villeggianti, madre e figlia, rispettive proprietarie dei due terminali.
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Nota: La foto utilizzata è stata reperita in rete e non è relativa all'accaduto.
Le esplosioni simultanee verificatesi, diversamente dal caso della foto, hanno mandato in frantumi i cellulari.
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La cosa farebbe pensare ad una causa esterna agli apparecchi essendo praticamente impossibile una simile sincronicità, si tratti o meno di modelli soggetti a tale rischio.
Completando il contesto dell'accaduto, va detto che proprio in questi giorni si è rilevato in zona una significativa diminuizione di campo della linea cellulare disponibile, almeno per quanto riguarda TIM e sappiamo bene che i cellulari anche spenti purché equipaggiati di accumulatore, si mettono periodicamente in contatto con le celle più vicine e quando il campo è debole emettono segnali più forti. Non ho la competenza necessaria per capire se questa condizione sarebbe sufficiente a causare un surriscaldamento critico degli accumulatori ma in tutta sincerità credo di no.
Spero solo che si tratti di un fenomeno non ricoducibile a campi elettromagnetici abnormi, anomali ed inspiegabili come quelli che hanno caratterizzato nel recente passato le note vicende di Canneto di Caronia... .
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Considerazioni sulle potenzialità offensive dei telefoni cellulari
Tenendo conto che si è già verificato in passato almeno un caso documentato di morte dovuta all'esplosione di un cellulare (link), non c'è da diffidare solo dei danni, ormai riconosciuti anche a livello ufficiale, derivanti dall'esposizione diretta ai campi elettromagnetici emessi dai terminali wireless.
C'è anche chi, in base a considerazioni molto poco fantascientifiche, ha ipotizzato la possibilità di utilizzare i cellulari, oltre che come mezzi di spionaggio e tracciatura degli individui, anche come strumenti di condizionamento e di morte a comando remoto, per via della nota interferenza delle onde radio con tutte le funzioni vitali, e ciò a maggior ragione per i soggetti portatori di microchip o apparecchiature elettromedicali come pacemakers.
Se oltre tali potenzialità, fosse tecnicamente possibile anche far esplodere a comando remoto un cellulare, sarebbe questa solo una funzionalità accessoria di quella che sembra già essere a tutti gli effetti arma, strumento di controllo e condizionamento, oltre che accessorio innegabilmente utile di comunicazione individuale.