domenica 3 giugno 2012

Un sindaco da marciapiede

Chiariamo subito che l'appellativo vuole essere un richiamo puramente assonante al titolo del celebre film del 1969 "Midnight Cowboy" rititolato "Un uomo da marciapiede".
E l'ironia deve fermarsi qui senza doppi sensi perché il protagonista del film era un ragazzo di campagna riciclatosi in città come gigolò mentre il Sindaco di Castellabate sta dimostrando un impegno mai visto prima nella realizzazione di Opere Pubbliche infrastrutturali.
Ed il simpatico appellativo coniato dalla mia compagna è dovuto proprio all'inusitato proliferare di... marciapiedi, almeno nell'ambito della frazione di Santa Maria.
Marciapiedi di cui si sentiva il bisogno, sia chiaro, in quanto da sempre nel nostro paese i pedoni erano costretti a percorrere a loro rischio lo stesso piano viabile del traffico motorizzato.
Le precedenti amministrazioni si erano espresse timidamente in questo campo realizzando improbabili quanto inutili marciapiedi dalla funzione soltanto decorativa in quanto ritmicamente interrotti da palme o altri alberi così grandi da impedirne l'utilizzo.
In prossimità della caserma dei Carabinieri si possono ancora apprezzare i tronchi recisi di enormi palme che interrompono la continuità del pur necessario marciapiede.
Vista la grande attenzione di questa amministrazione ai marciapiedi... funzionali, suggerirei ad essa di prendere in considerazione - ormai dopo l'estate - l'eliminazione di quelli non funzionali come ad esempio quello che circoscrive Piazza Lucia, unico esempio al mondo, credo, di marciapiede consapevolmente costruito in un'area del tutto pedonale.
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Parimenti, ironia vuole che quando il lungomare era transitabile senza limitazioni fosse del tutto privo di marciapiedi mentre oggi che si cerca (invano) di pedonalizzarlo, sia costeggiato e delimitato da due marciapiedi non collegati tra loro. Il risultato è che i pedoni malgrado il traffico veicolare hanno la possibilità di "salvarsi" sui marciapiedi solo se si trovano vicini ad essi mentre sono costretti a scansare auto, moto e bici se invece si trovano nella zona che ne è priva.
Per il lungomare, è necessario decidere una volta per tutte se dev'essere realmente pedonale - e allora dev'essere sgombrato dai marciapiedi - oppure transitabile - e allora deve essere dotato di una rotonda finale, al posto della terrazza belvedere, che permetta alle auto di invertire il senso di marcia senza la necessità di ardite manovre tra i piedi dei pedoni.
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Il proliferare di rotonde, nel tentativo di disciplinare il traffico e di renderlo più sicuro, andrebbe inoltre riconsiderato in base allo spazio effettivamente disponibile: al di sotto di un determinato raggio, diciamo una decina di metri (quindi diametro 20mt), una rotatoria tende ad "incepparsi" per via dell'insufficiente capacità veicolare e della grossa difficoltà di manovra per gli autoarticolati.
Basta porsi a margine di una qualsiasi di queste rotonde troppo piccole per apprezzarne l'effetto negativo sulla scorrevolezza del traffico e sulla morale comune quando si ascoltano i sacrosanti improperi pronunciati dai camionisti di passaggio... . 
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In definitiva, il vero oggetto di questo articolo è quello di suggerire a qualsiasi amministrazione si succeda nel Comune, una maggiore attenzione alla concezione di un vero Piano della Viabilità su tutto il territorio piuttosto che la realizzazione di infrastrutture mirate a risolvere problemi o esigenze localizzate.
Castellabate e la sua principale frazione Santa Maria in particolare, sono oggetto da sempre di un'affluenza stagionale che va oltre la capacità di smaltimento delle loro strade e dell'accoglienza dei propri parcheggi; e questa situazione si è aggravata dopo la popolarità che è derivata dal pur brutto film "Benvenuti al Sud" e da tutte le trasmissioni televisive ambientate nel territorio del Comune.
Si è (male) pedonalizzato il Corso creando una passerella per lo shopping che non si differenzia da tante altre, al costo di creare un grosso problema alla viabilità perché non è stata PENSATA una viabilità alternativa prima di chiuderlo al traffico.
Ciò è ancor più grave se si pensa che il centro storico di Santa Maria è del tutto trascurato, non fosse che per la cura di alcuni proprietari di immobili.
I percorsi che si snodano paralleli ai due lungomari potrebbero ben essere valorizzati e frequentati vantaggiosamente dal passeggio, in modo da permettere ai lungomari veri e propri di meglio assolvere al loro compito di drenaggio veicolare; ciò sempre se si vuole prendere atto una volta per tutte che siamo (ancora) nell'era dell'automobile.
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Il metodo sarebbe anche semplice ed adottato in altri Comuni da altre più illuminate amministrazioni: liberalizzare ed incentivare le attività che intendano aprire o trasferirsi nel centro storico - da pedonalizzare in maniera assoluta - ripristinando una viabilità controllata nel Corso, a senso unico, con opportuni marciapiedi e con il parcheggio disciplinato da disco orario.
In una realtà dalle dimensioni così limitate, andrebbero anche eliminati i lampioni ripristinando il vecchio metodo a sospensione oppure ad applique, che non era affatto male, anche a livello estetico.
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Indicativo della scarsa attenzione prestata al centro strorico di Santa Maria, è il fatto che in Rete si sprechino foto raffiguranti le solite vedute della Torre e dei lungomari ma non se ne trovi neanche una del suo suggestivo centro storico.