lunedì 18 aprile 2016

Test di autovalutazione

 
Non c'è da meravigliarsi di come sia andato il referendum sulle trivelle "da spiaggia" perché è chiaro che in Italia non è stata ancora raggiunta una massa critica di cittadini consapevoli, in grado di orientare a proprio favore la politca dei governi illegittimi che da un po' si succedono.


Del resto, l'impossibilità di indire referendum propositivi - diritto che spetta solo agli ordinamenti democratici, anzi che qualifica lo Stato come "democratico" - ci costringe ad accontentarci di quelli abrogativi che sono un magro contentino per gli elettori in crisi d'astinenza partecipativa.
Non solo, sono anche degli strumenti subdoli perché
cercano solo di correggere il tiro di disposizioni di legge già approvate ed operative e questo significa che chi le ha varate non si è dato neanche al pena d'interpellarci o sondare le nostre opinioni a riguardo.

Tuttavia, i dati che ci giungono da quello che l'attuale Presidente illegittimo del Governo illegittimo definisce un colossale spreco, ci indicano che 16 milioni d'italiani credono ancora nella democrazia partecipativa e di questi ben l'86% si è dimostrato cosciente di una delle tante situazioni che sarebbero da cambiare negli interessi dei cittadini e della nazione loro espressione.

L'informazione libera svolge faticosamente il suo lavoro cercando di venire alla luce sollevandosi sul mare di fango prodotto dalla disinformazione di regime ma sta formando pur lentamente una massa di cittadini consapevoli, se pur contrastata nella sua crescita percentuale dalla massa crescente di immigrati che non hanno nessuna intenzione di cambiare uno stato di cose per loro estremamente favorevole.
E questo spiega la funzione antirivoluzionaria dell'immigrazione forzata che oltre a limitare la percentuale di cittadini consapevoli ed interessati al bene della Repubblica, sbilancia e mina l'assetto sociale essendo costituita prevalentemente da individui maschi relativamente giovani ed aggressivi.

Se avrà avuto ragione Gustavo Rol, nel 2020 in Italia il 60% della popolazione sarà "di colore" ed il Paese sarà quindi alla totale mercé dei suoi governi; non perché razze ed etnie diverse dalle nostre siano meno intelligenti ma perché dei reali bisogni dell'Italia e sulla reale natura dell'Europa sapranno solo ciò che avranno appreso dal Sistema. Speriamo che, per la prima volta, Rol si sia sbagliato.

In un contesto di confronto tra chi vuole costruire e chi vuole distruggere, questo referendum ci ha dato un'indicazione di come siamo messi: meno peggio di quello che si poteva immaginare.