domenica 23 ottobre 2016

Mors Tua, Vita Mea - Alcune considerazioni sullo Stato dell'Arte di Scienza e Tecnologia


Bene e male non esistono, sono solo due concetti descrittivi di realtà soggettive, così come possono essere il dolore ed il piacere.
La natura non è né buona né cattiva: è l'ordine anarchico delle cose, ne facciamo parte e dobbiamo accettarne le regole generali anche nostro malgrado.
Avere la possibilità di condurre - fin dalla nascita - un'esistenza piena di soddisfazioni e degna di essere vissuta o in alternativa un vero inferno in Terra, è solo una questione di fortuna e probabilità. Non a caso, gli antichi romani consideravano il Fato superiore alla volontà degli dei.
Tutti gli eventi che si possono verificare sulla Terra genereranno delle conseguenze che possono essere positive per alcuni esseri viventi, favorendone la prosperità, ed allo stesso tempo negative per altri, determinandone l'estinzione.
Solo un'innalzamento diffuso della temperatura ambientale oltre i 150°C  potrebbe determinare la sterilizzazione dell'intero pianeta, batteri compresi, e potrebbe configurarsi come un evento negativo in assoluto per la vita.
Ciò nonostante, non è detto che sia così nel lungo periodo: le nostre considerazioni sono sempre relative alla nostra ottica men che microscopica se rapportata all'immensità spazio-temporale in cui con tutte le nostre vicissitudini di una vita intera, occupiamo uno spazio infinitesimale.

Abbiamo però la possibilità, con la nostra coscienza e col nostro intelletto superiore a quello degli altri esseri viventi, di modificare il mondo che ci circonda per renderlo più ospitale e meno spietato.
Come emerge dalle letture delle più antiche testimonianze che ci sono giunte, siamo degli esseri geneticamente modificati, sostanzialmente inadatti all'ambiente terrestre naturale e dipendenti quindi dalla tecnologia.
La tecnologia, esattamente come la natura, non è buona né cattiva: è solo utile. Un'arma è un oggetto inanimato finché non viene utilizzata, esattamente come un sasso raccolto per terra. La differenza tra i due oggetti, se mai, consiste nel miracolo della materializzazione del pensiero tecnologico che ci eleva sugli altri animali.
La tecnologia, come la scienza e la conoscenza in genere, è destinata ad evolversi per sua natura, qualsiasi possa essere il nostro desiderio di darle un indirizzo, può procedere solo in avanti.
Se ad esempio possiamo avere remore morali e porci importanti interrogativi esistenziali sulla clonazione umana fino a disapprovarla ed a impedirla per legge, questo non significa automaticamente che la ricerca a riguardo si fermi: si fermerà solo quella ufficiale per buona pace della morale comune e lo sviluppo delle tecnologie procederà tranquillamente in maniera occulta e quindi molto più pericolosa, perché è la detenzione esclusiva di tecnologia superiore che distingue gli "dei" dagli esseri umani, come c'insegnano le antiche scritture.
Lo stesso Nikola Tesla considerava la tecnologia - e più per esteso la scienza - una perversione ove utilizzata contro il benessere umano.
 
Ma se la tecnologia può essere usata (anche) come un'arma, allora chi la detiene può essere considerato un libero abitante della Terra; chi non la detiene, inevitabilmente un suddito.
Da millenni, da quando coloro che definimmo "dei" decisero di far credere che fossero esseri trascendenti da adorare a distanza, lo sviluppo tecnologico dei loro sudditi - cioè noi - è andato avanti al punto che oggi, anche a livello ufficiale, disponiamo di tecnologie che sembrerebbero avvicinarsi molto a quelle a loro disposizione. Le più pericolose, potenti e significative sono negate da chi le detiene e quelle di cui ce ne viene concesso l'uso (ma con estrema gradualità e parsimonia) rappresentano solo la parte più innocua e probabilmente obsoleta per chi detiene il potere.

John Hutchison
Le ricerche sull'Energia del Punto Zero (ZPE), sull'antigravità, sulla fusione fredda o sui motori al plasma - per citarne solo alcune - vengono condotte da decenni. Alcune ricerche che oggi consideriamo "di frontiera" sono state avviate in realtà da oltre un secolo e, considerando che lo sviluppo tecnologico e scientifico non può che avere una progressione logaritmica (in quanto ogni nuova conoscenza può essere applicata ad un campo sempre più vasto di conoscenze pregresse, sono sempre di più gli sperimentatori e possono avvalersi di tecnologie sempre più raffinate ed efficienti), appare strano, poco probabile anzi praticamente impossibile che tante ricerche si trovino ancora ad uno stadio sperimentale e lontane da applicazioni pratiche.
Se un ricercatore poco più che dilettante come John Hutchison nel suo piccolo laboratorio è riuscito ad ottenere effetti tanto strabilianti, a che punto sarà realmente la ricerca professionale occulta, quella attuata con fondi e mezzi illimitati messi a disposizione dalle elitè dominanti?
Bisogna ancora meravigliarsi del fenomeno ufficialmente inspiegabile di "polverazione" ed altri effetti che si sono notati nella demolizione del WTC?!?


Come non curare il cancro
Un'altra delle tante stranezze è l'attuale stato dell'arte delle cure ufficiali per il cancro, quando i suoi meccanismi funzionali sono noti da circa 80 anni. Chemio e radio funzionano poco o nulla e con molti effetti indesiderati e di sicuro non mettono a riparo da recidive: non è un caso che, statisticamente, le cure non ufficiali, perfino quelle artigianali fai-da-te, funzionino mediamente molto meglio delle prime. Non è concepibile che in tale lasso di tempo, fior di Case farmaceutiche e ricercatori non abbiano saputo individuare una cura efficace, definitiva e priva di effetti collaterali.
Non donate nulla per la millantata "Ricerca contro il Cancro" perché quel tipo di ricerca è mirata esclusivamente allo sviluppo di farmaci costosi in grado di cronicizzare la malattia come hanno fatto per il diabete. 

Meccanismo di Antikitera
Tutto lo sviluppo tecno-scientifico che crediamo di aver conquistato, ci accomuna ancora all'Uomo della Pietra per quanto riguarda la produzione di energia: infatti gran parte di quella che utilizziamo è ancora prodotta per combustione di materia organica.
In una classificazioine evolutiva basata su questo parametro, siamo ancora una civiltà di tipo 1, quindi ci troviamo ancora in una fase iniziale del nostro percorso evolutivo. Con l'utilizzo crescente delle fonti rinnovabili e la ricerca in tal senso, stiamo gradualmente accedendo al secondo livello. Quello che rallenta questo processo è unicamente la brama di potere e di controllo di chi detiene le tecnologie più avanzate o che comunque lucra sull'utilizzo di tecnologie superate. Non è un fatto nuovo nella storia: basti pensare che l'antica Grecia aveva raggiunto un livello tecnologico paragonabile a quello europeo a poco prima dell'invenzione del motore a vapore: basti pensare al meccanismo epicicloidale di Antikitera per farsene un'idea.

Il buggy ad acqua di S.Meyer
Ma la civiltà ellenica fu sconfitta da quella romana che basava la sua potenza sullo schiavismo: l'utilizzo di tecnologie che potevano migliorare benessere, ricchezza diffusa e produttività avrebbe minato alla base il loro potere. E così, lo sviluppo tecnologico subì un arresto, e quando si comprese che era più conveniente ed efficace dominare le masse col loro stesso consenso, l'autorità militare fu sostituita da quella religiosa che, almeno in area cristiana, una delle prime cose che fece per garantire la sua continuità, è considerare ogni tecnologia, conoscenza o scoperta che potesse mettere in discussione il suo potere temporale, come frutto del Demonio.
Non è che ci siamo discostati tanto da questo concetto, visto che è principalmente la Chiesa dell'industria petrolifera ad impedire che nuove tecnologie possano andare a limitare troppo i suoi sconfinati introiti. Si enumerano decine di scienziati, inventori e ricercatori con le loro invenzioni eretiche, cadute vittime di tale sistema.
Il primo che mi viene in mente è Stanley Meyer, morto avvelenato in un autogrill a causa del suo famoso buggy mosso da un motore ad acqua, ma come non pensare al più importante di tutti, al già citato Nikola Tesla, "l'uomo che inventò il futuro"?

Nikola Tesla
Queste considerazioni non conducono ad una conclusione: vogliono solo suggerire una chiave di lettura alternativa e più realistica per una mole immensa di informazioni che riceviamo ogni giorno.
Più che la nostra intelligenza - che non fa altro che elaborare e mettere in connessione dati noti - è il nostro livello di conoscenza l'unico parametro in grado di fissare il confine tra scienza e miracolo, possibile ed impossibile, vero e falso, normale e paranormale. Questo livello è quello che determina il nostro grado di "apertura mentale". Quando supera un determinato limite, tutte le seconde opzioni sopra enumerate, scompaiono dalla nostra mente. 

Articolo correlato: