giovedì 17 agosto 2017

Morto un altro innovatore oscurato

Senza alcun dubbio, lo stato dell'arte della scienza è molto più avanzato di quanto non vogliano farci credere e questo è vero in tutti i campi dello scibile.
Per quanto superati dalle conoscenze attuali, anche i motori endotermici a idrocarburi non hanno ancora raggiunto il loro limite evolutivo. Inoltre, per come è strutturato il mondo attuale, saranno utilizzati ancora a lungo, almeno per quanto riguarda la trazione veicolare, anche perché non sono state ancora realizzate tecnologie altrettanto funzionali. Nonostante il continuo sviluppo degli accumulatori di corrente, le autonomie dei veicoli elettrici non sono ancora adeguate alle esigenze della vita moderna. Tali motori diventeranno veramente alternativi anzi nettamente superiori a quelli termici solo nel momento in cui potranno avvalersi direttamente a bordo di sistemi di produzione di energia elettrica ad alto potenziale e rendimento oppure potranno avvalersi di
captazione di energia wireless, come pare fosse riuscito a realizzare Tesla nel suo misterioso prototipo del '39.

V1 = Punto Morto Superiore; V2 = P.M.Inferiore
Cosimo Sarno - di cui non esistono praticamente notizie in rete - è stato un ingegnere di Agropoli (SA) morto ieri, da quel che ho saputo, all'età di 58 anni.
Aveva progettato, realizzato e brevettato un manovellismo che permette a qualsiasi motore a pistoni di realizzare in pratica una delle condizioni teoriche previste dal ciclo Otto: la combustione a volume costante.
Il principio di funzionamento è semplicissimo: il manovellismo citato permette al pistone di fermarsi al Punto Morto Superiore per circa 30° di rotazione dell'albero motore inteso come componente che raccoglie l'energia prodotta trasformandola in coppia motrice. Specifico questo perché il manovellismo ideato da Sarno, per realizzare il suo scopo, prevede un sistema di manovellismo più complesso del canonico ed essenziale biella-manovella che si limita a trasformare in rotatorio un moto rettilineo alternato.
Con questo semplice accorgimento, egli aveva reso possibile un recupero energetico di circa il 30% (sapete che nei motori endotermici la maggior parte dell'energia viene dissipata in calore).
Questo significa, a seconda dei punti di vista, un +30% di potenza a parità di consumo specifico ovvero un -30% di consumi in meno a parità di potenza prodotta.
In prospettiva, se qualche grande Casa produttrice di motori avesse cominciato a produrre su grande scala una serie di motori che si fossero avvalsi di questa innovazione, avrebbero immediatamente surclassato al concorrenza e l'avrebbero costretta a ricorrere ad ingenti investimenti per recuperare il gap tecnologico.
Quando mi resi conto del potenziale del suo motore, gli suggerii di andarlo a vendere in Corea... del Nord, ovvero quanto più lontano possibile dal mondo occidentale ma il suo sogno era quello di vederlo realizzato ed immesso in regolare produzione in Italia.
Ipotizzai anche che avrebbero potuto comprare il suo brevetto proprio per evitare che fosse mai messo in produzione (non so se qualcuno ricorda il film del 1980 "La Formula", con Marlon Brando, rifatto nel 1997 con lo stesso titolo).

Ciclo effettivo: la combustione non avviene a volume costante

Il suo motore fu anche sperimentato dal CNR e RaI 3 gli dedicò un apposito servizio in cui veniva presentato - senza scendere troppo in particolari - da un ingegnere facente capo al Centro Ricerche, nel corso di una trasmissione scientifica, forse "Leonardo", non ricordo di preciso.
Successivamente, Cosimo vendette il suo brevetto alla FIAT (o fu costretto a vendere per mancanza di alternative o  qualche genere di contingenza o ricatto che non posso conoscere) ma con la clausola - mi disse - che sarebbe stato utilizzato per un motore di serie.
Da quello che so, il brevetto fu effettivamente utilizzato per realizzare un insignificante motore agricolo, immagino giusto per onorare il contratto, ma non è mai giunto - come avrebbe potuto - a rivoluzionare il settore dei motori endotermici (immaginate un suo utilizzo diffuso su motori marini, terrestri ed aeronautici con propulsori più piccoli e leggeri del 15% circa a parità di potenza e dotati di un'autonomia del 30% in più).

Il suo motore non si è mai visto su strada e lui è morto, posso solo immaginare che la copertura del suo brevetto fosse in scadenza. Non so se è così ma è la prima cosa che mi viene da pensare.
Se il Sistema oscura tecnologie così poco influenti, figuriamoci cosa può essere capace di fare con tecnologie che potrebbero emancipare l'umanità dalla schiavitù del lavoro in cui versa! Viene da pensare a Nikola Tesla, a Stanley Meyer ed a tanti altri più o meno grandi, più o meno innovatori, più o meno morti. ma a pensar male si fa peccato...