Se venisse realizzato, potremmo aspettarci un relativo incremento della casistica di tumori nelle aree contigue all'impianto. Per parziale fortuna delle nostre zone, i venti dominanti nel 75% dei casi veicoleranno lontano dal Cilento i fumi tossici.
Rimarrà da fare i conti col rimamente 25%...
Rimarrà da fare i conti col rimamente 25%...
Mentre in Europa
nessuno più pensa che bruciare la spazzatura sia una soluzione razionale,
Salerno si distingue per stupidità o criminalità - fate voi - con la manifesta
intenzione di costruire in tempi brevi un impianto di incenerimento della
spazzatura, che la solita ipocrisia corrente si ostina a definire
"termovalorizzatore".
In realtà, l'unico valore creato da un
impianto di bruciatura dei rifiuti è di tipo economico per chi è beneficiato
dall'appalto, in genere parente o connivente dei politici che riescono a far
passare il progetto criminale.
Ma siccome nulla si crea e nulla si
distrugge, neanche la spazzatura, il corrispettivo costo sociale
dell'arricchimento monetario di pochi si paga in termini d'inquinamento
ambientale dell'aria che respiriamo e con la ricaduta degli agenti tossici al
suolo che finiscono per inquinare colture e falde acquifere.
Un vero disastro ambientale, oltre al
quale ci sono i costi economici di mantenimento della struttura.
Non è neanche vero che un bruciatore di
rifiuti sia conveniente dal punto di vista energetico, come ipocritamente
vogliono far credere i suoi sostenitori.
Ammessa e non concessa l'onestà
intellettuale di chi vuole realizzare impianti del genere, bisogna prendere atto
allora della loro totale ignoranza sull'enorme impatto ambientale creato da un
inceneritoree quindi della loro totale incompetenza in materia di trattamento
dei rifiuti.
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Eppure, basterebbe che
si documentassero approfondendo le loro conoscenze scientifiche e informandosi
sulle soluzioni adottate e che stanno adottando Paesi più evoluti del nostro,
che a quanto pare rimane ancorato a metodi che potevano andare bene quando i
rifiuti erano composti esclusivamente da materiali legnosi ma non certo oggi
quando i rifiuti sono costituiti all'80% circa da materiali d'imballaggio, quasi
tutti plastici.
E sappiamo che dalla plastica si
sviluppa diossina, una delle sostanze più tossiche in assoluto, già a partire da
temperature di 70°C.
Piombo, andride solforosa e molte altre
sostanze tossiche sono quello in cui viene trasformata la spazzatura con la
combustione.
Da tener presente che se viene bruciata
una tonnellata di spazzatura o di qualsiasi altra cosa, vengono prodotti fumi
che assieme alle ceneri residue pesano più di una tonnellata in quanto qualsiasi
combustione consiste in un legame del combustibile con l'ossigeno e quindi alla
fine del processo, il prodotto della combustione pesa per forza di cose di più
del solo combustibile.
Basterebbe questa consapevolezza per
capire che bruciare i rifiuti non è una soluzione praticabile.
Tra l'altro, una grossa quantità di
rifiuti può essere vantaggiosamente riciclata per cui bruciarli costituisce un
ulteriore spreco energetico.
Le strade da percorrere per abbattere
draqsticamente l'impatto ambientale ed i costi provocati dai nostri rifiuti
passa obbligatoriamente e convenientemente da tre punti
fondamentali:
- una riduzione della massa dei rifiuti
all'inizio della catena, preferendo merci sfuse o imballate senza materie
plastiche, e già questa scelta da sola sarebbe in grado di dimezzare il
problema!
- una raccolta seriamente e severamente
differenziata;
- un oculato riciclaggio.
Si può fare, conviene,
non si capisce perché nel 2012 esiste ancora qualcuno che, sprecando
denaro, pensa a trasformare la spazzatura in rifiuti altamente tossici e
cancerogeni.
Anzi, forse si capisce troppo
bene.
articolo di
riferimento:
integralmente tratto da Impatto Antropico