venerdì 10 febbraio 2017

Il giorno dell'oblio

 

Un grave episodio di censura storica si è verificato a Bologna in occasione del giorno di commemorazione delle atrocità partigiane delle Foibe carsiche.
Beffardamente, la scusa per dimenticare le vittime di quella pulizia etnica, è stata la visita in città - ipocritamente concordata già da tempo dall'amministrazione comunale - del ministro italiano (si fa per dire) Kyenge impegnata in un tour propagandistico incentrato, ancora una volta, sulla pulizia etnica a cui sottoporre il popolo italiano, ma questa volta non solo quello istriano ma di tutta la penisola.
Non c'è da meravigliarsi più di tanto, non solo per la consuetudine acquisita di calpestare gli italiani sia nell'immediato che nella memoria storica ma anche perché l'episodio si è verificato nella culla territoriale di quella sottocultura anti-italica che generò, a fine della Seconda Guerra, un grande
collaborazionismo con le forze d'occupazione.

Non disponendo di addestramento né di equipaggiamento militare, i partigiani appoggiarono l'invasore più che altro prendendosela con i residui patrioti indifesi, regolando con l'occasione anche conti personali aperti in precedenza, uccidendo connazionali, razziando le loro ricchezze non prima di averli spesso violentati o torturati per puro diletto.
Non mi si venga a dire che non è vero perché sono fatti storici documentati e poi, anche dal punto di vista militare, non è che delle bande di dilettanti che giocano a fare la resistenza armati prevalentemente di doppiette e forconi possano tenere testa a truppe regolari!
Sarebbe come dire che 1089 intellettuali ed avanzi di galera guidati da un ladro di cavalli ed armati in tutto con 100 fucili e tre cannoncini da campagna, possano aver sgominato l'esercito regolare borbonico della terza potenza mondiale dell'epoca, composto da circa 100.000 soldati!
A queste cose può credere solo chi non è capace di opporre filtri analitici alle nozioni che tentano di inculcargli.

Solo negando la realtà e riscrivendo la storia in maniera orwelliana è possibile infatti che in Italia ci si sia dimenticati delle 11.000 vittime delle Foibe ma si celebrino gli 8.562(*) ebrei italiani morti nei campi di prigionia tedeschi come se fossero gli unici morti della Seconda Guerra Mondiale. 
C'è qualcosa che non va.
*) dico ottomilacinquecentosessantadue, che non sono pochi ma neanche sono sei milioni, il dato impresso nell'immaginario collettivo ed evocato in tutte le occasioni possibili a partire dal 1915... vedi link indicati a margine.

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