Tra le tante campagne disinformative, di quelle volte a focalizzare l'attenzione della gente su problemi marginali o del tutto insignificanti, ce n'è una che ha messo in comparazione il numero di auto di lusso circolanti col numero di dichiarazioni dei redditi tali da renderne lecito il possesso, sempre secondo PARAMETRI ARBITRARI FISSATI DAL FISCO.
Cherokee "di lusso" valore di mercato: 0 |
Infatti l'unico parametro che individua come "di lusso" un'auto secondo il fisco è la sua potenza fiscale ovvero la cilindrata ovvero (in parte) la potenza del motore.
Questo significa che se avete ereditato una Jeep Cherokee da 4000cc a benzina, acquistata nuova nel 1988 da vostro padre che a quel tempo, con la Lira poteva permettersela, anche se ora è poco più che un rottame - ma funziona perfettamente e rappresenta per voi un ricordo affettivo - ed il suo
valore di mercato è pari a ZERO, per il fisco voi non potete permettervela.
valore di mercato è pari a ZERO, per il fisco voi non potete permettervela.
Smart, inutile giocattolo da 18.000 Euro |
Se invece acquistate una delle tante nuove utilitarie usa-e-getta (perché NON DURANO come una Jeep Cherokee dell'88) a 20.000 Euro e tra qualche anno sarete costretti ad acquistarne un'altra perché la prima è fuori combattimento, allora sì che potete permettervelo!
Evidentemente il criterio utilizzato dal fisco è demenziale e non individua realmente né il tenore di vita né il reddito presunto dell'indagato.
Ma perché perseguire chi SPENDE i suoi soldi rimettendoli nel circolo del mercato?
La prima ipotesi è legata proprio al fatto che si vuole deliberatamente ostacolare il mercato interno - come dichiarò candidamente Monti in un'intervista concessa dopo il suo insediamento - abbattendo la domanda interna allo scopo evidente di ridurre il Paese in miseria. Ed a partire dal Colpo di Stato soft del 2008, questo processo d'impoverimento ha subito infatti una forte accelerazione grazie a tutti i governi illegittimi che si sono succeduti nostro malgrado.
La seconda, ma non quanto ad importanza, è deviare l'attenzione della popolazione che s'indigna prima di ragionare (ad es.: chi vota PD, 5Stelle, ecc.) su problemi poco significativi: che senso ha, sempre ad esempio, focalizzare l'attenzione su di un effetto come l'evasione fiscale, quando la sua causa diretta è l'eccessiva e sproporzionata quanto indebita pressione fiscale?
Una persona oggettiva e sana di mente affronta i problemi assegnando loro una priorità ma in Italia la falsa informazione riesce a fare in modo che ci si accapigli su delle emerite sciocchezze evitando di porre in discussione problemi reali e altamente significativi come la necessità ormai improcrastinabile di sottrarsi ai vincoli della Moneta Unica Europea e recuperare Sovranità Nazionale. Ma guai a parlare di argomenti seri! Parafrasando un'esternazione già sentita, qui si distrugge l'Italia o si muore!
La terza è individuare una categoria "nemica" del Paese, ed alimentare una demenziale Lotta di Classe in ossequio al Divide Et Impera tanto caro al Potere, che in questo frangente è rappresentata da coloro che si permettono l'ardire di andare in giro con auto "di lusso", facendo dimenticare che abbiamo la fortuna di trovarci in un Paese talmente ricco che le auto "di lusso" potremmo permettercele tutti se solo il reddito fosse distribuito e le tasse non fossero concepite per stroncare le classi medio-basse a favore dei super-ricchi.
In questo contesto va ricordato appunto che l'Italia è il 1° Paese al mondo quanto a Patrimonio Artistico, il 1° per densità di immatricolazioni, il 3° quanto a Patrimonio Immobiliare, 3° per Riserve Auree ed 8a Potenza Economica (eravamo la 4a fino ai tempi di Craxi, poi lo scellerato processo di deindustrializzazione forzata avviato dal criminale politico Romano Prodi e perpetrato dai suoi successori - salvo qualche intermezzo di stasi berlusconiana - ci ha fatto retrocedere di 4 posizioni in 25 anni.)
Quindi, dobbiamo preoccuparci se nel nostro Paese circolano meno di 350.000 vetture di lusso perché sono pochissime (meno dell'1%) in relazione all'enorme Parco circolante (oltre 37 milioni di veicoli!!) e potrebbero essere molte di più, a tutto vantaggio dell'economia interna, anche se molte di esse sarebbero di fabbricazione estera.
Ma, per chi può permetterselo ed in parte anche per chi non può, quali sono/sarebbero i vantaggi nell'optare per un'auto che il fisco considera "di lusso"?
Ovviamente, in quest'analisi prescindo dalle auto sportive che non incarnano reali concetti di funzionalità quotidiana essendo finalizzate solo alle prestazioni.
I vantaggi sono sostanzialmente pochi ma estremamente importanti:
- Una grande sicurezza passiva in caso d'incidente, grazie alla massa ed alle dimensioni mediamente maggiori rispetto a vetture di fascia inferiore, nonché alla migliore qualità dei materiali strutturali.
- Una migliore sicurezza attiva, da ascrivere a sistemi di sicurezza più sofisticati.
- Una maggiore capacità di trasporto e di carico, trattandosi di vetture mediamente più grandi.
- Maggior durata nel tempo a cominciare dal motore che, grazie alla maggiore cilindrata, può offrire prestazioni superiori senza bisogno di essere "spremuto" ovvero raggiungere alte potenze specifiche. Sotto questo aspetto incide anche la migliore qualità dei materiali utilizzati.
In molti casi, se si escludono le spese vive, un'auto considerata di lusso, può alla lunga - diciamo nell'arco di un ventennio - risultare più economica di due o tre auto classificate come economiche ma poco durevoli, tanto da doverle cambiare nell'arco di pochi anni, e bisognose di maggiore manutenzione.
E se è incontestabile che un'auto più grossa consumi mediamente di più di una piccola, è anche vero che una grossa parte dei suoi costi sono rappresentati da un'iniqua tassazione basata sulla potenza del suo motore e dai maggiori costi d'assicurazione, in gran parte ingiustificati dal fatto che dovrebbero essere computati sull'incidentalità di chi guida e non sulla natura e sul numero dei suoi veicoli.
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