domenica 4 settembre 2016

Bici: il pericolo stradale Numero Uno



Stamattina verso le 9 sono arrivato in moto alla postazione dalla quale digito, percorrendo uno dei consueti tratti di strada ed ho notato un discreto numero di ciclisti - tutti agghindati in modo tecnico come se stessero partecipando ad una corsa - che procedevano nei due sensi, costringendo i normali utenti della strada al consueto e pericoloso slalom.
Circa un'ora dopo, sono stato raggiunto dalla mia compagna che è venuta in auto arrivando in ritardo a causa del blocco stradale conseguente ad un incidente manco a dirlo occorso tra un'auto guidata da una (molto probabilmente incolpevole) ragazza ed il solito ciclista incosciente.
Come faccio a sapere che è incosciente?
Semplice: andare in bici in mezzo ad un traffico motorizzato è da incoscienti: demenziale sostenere il contrario.

Non è neanche da salutisti, vista la quantità di gas di scarico che si respira quando si è in affanno. Non riesco a capire come facciano a sottovalutare questo aspetto i ciclisti stradali: una volta mi trovavo all'uscita della macchina di sviluppo radiografico in attesa di una lastra addominale appena fatta ad un mio amico "incidentato" e, alla sua uscita, il radiologo, prendendo atto dell'affumicatura del polmoni del mio amico esclamò: "Ah, fumatore!" Al che gli risposi "No, è di Portici." Infatti il mio amico non aveva mai fumato in vita sua ma di gas di scarico ne aveva respirato parecchio, solo andando in moto! Portici (NA) è uno dei centri urbani più densamente abitati del mondo e circondato da una zona urbane molto più vasta.

Solo perché non è vietato dalla legge non significa che un atto sia lecito.
E' vietato, o comunque fortemente sconsigliato, dal Buon Senso, il principio che dovrebbe essere il presupposto di qualsiasi nostra scelta.
Oltre al Buon Senso, chi ama questo passatempo dovrebbe praticarlo nel dovuto Rispetto di chi usa le strade per spostarsi per motivi seri e non può aspettarsi di rischiare benessere e libertà a causa di un incidente provocato da chi usa le strade per divertirsi.

Cause comuni di incidenti
Ancora una volta sottolineo che, configurandosi nella differenza di velocità tra veicoli una delle cause principali di scontro tra veicoli, l'utilizzo di mezzi a trazione animale nel normale traffico motorizzato andrebbe vietato per legge o comunque disincentivato con fermezza.
Tali veicoli, affidandosi per la trazione alla sola forza muscolare, non possono avere requisiti prestazionali tali da non creare situazioni di pericolo sulle strade.
Inoltre, una volta le bici erano coscientemente equipaggiate da fari e specchietti, oggi la norma è assurdamente permesso circolare con bici da corsa che, in quanto tali, dovrebbero essere utilizzate esclusivamente in circuiti ad esse dedicati e nelle sempre più diffuse piste ciclabili.

Tuttavia, in un periodo di recessione programmata ed artificialmente imposta come quello che si sta verificando in Italia, è prevedibile che molti utenti motorizzati delle strade siano costretti dalla contingenza a ripiegare su veicoli arcaici e superati dal progresso come le biciclette.
Sottraendo magari un po' delle risorse indebitamente destinate al grande affare criminale dell'accoglienza di immigrati illegittimi (il 95% del totale) si potrebbe benissimo, oltre che provvedere in prima istanza ai bisogni dei cittadini italiani disastrati (ad esempio dal recente sisma), ampliare la rete delle piste ciclabili, sia a beneficio degli appassionati che dei nuovi poveri costretti a regredire dalla conquista moderna della motorizzazione privata.

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