venerdì 16 settembre 2016

Prevenzione del crimine. E degli incidenti stradali.


Tra le brutte notizie quotidiane che i TG ci propinano a prima mattina, giusto per metterci dell'umore giusto per affrontare la giornata, stamattina ho appreso quella relativa alla diciassettenne varesina che in pieno centro a ha perso la vita a seguito di un investimento, mentre attraversava regolarmente la strada sulle strisce.
Non ho nulla da dire al riguardo: fino a che il traffico pedonale sarà costretto ad attraversare quello veicolare sullo stesso piano stradale, non si potranno mai prevenire del tutto simili incidenti.
L'appunto che ho da fare è su di un commento giornalistico al servizio, pronunciato quasi con tono di sorpresa: "...nonostante l'introduzione del reato di Omicidio Stradale, gli investimenti mortali sono aumentati."


Secondo lo speaker o chi per lui, la soluzione per risolvere un problema è introdurre nuovi divieti o inasprire le sanzioni?
Allora: sono diverse migliaia di anni che è formalmente vietato rubare ed uccidere ed alcuni Paesi sono anche molto severi con le condanne eppure questi crimini sono in costante aumento.
In Italia è anche vietato andare in giro armati ma non mi pare sia una disposizione rispettata da chi intende compiere un crimine.
La realtà è che gli incidenti stradali aumentano proporzionalmente al traffico: se si vuole lavorare seriamente per ridurli si devono ridurre i presupposti per cui la gente è costretta a spostarsi, sia a piedi che con un veicolo motorizzato. Inasprire le pene o inventarsi nuovi reati serve solo a rendere la peggiore la vita della gente comune - soprattutto la più onesta - e più incerto e difficile il lavoro della magistratura.
Allo stesso modo, si potrebbe lavorare per rendere inutili ed indesiderabili  omicidi e ruberie: l'Uomo ha vissuto per migliaia di anni senza armi, nelle società gilaniche,  semplicemente perché in quel tipo di organizzazione sociale non servivano a nulla!